politica Mezzogiorno, 23 marzo 2022 – 09:50 Caso Barletta, interviene il governatore, Una frangia del partito si è opposta a un’ipotesi Boccia di Francesco Strippoli Tutti in attesa e con lo sguardo rivolto a Roma. Ma anche la giornata di ieri è trascorsa senza che si decidesse alcunché sull’ipotizzato commissariamento del Pd di Puglia. Una eventualità che ha preso forza dopo le polemiche sulle amministrative di Barletta e che spacca in due il partito: da un lato Michele Emiliano e il segretario regionale Marco Lacarra. Dall’altra la minoranza interna che guarda con preoccupazione al dilagante attivismo delle liste civiche di Emiliano, a danno del Pd. La novità degli ultimi giorni è che nel lato degli oppositori si è collocato il responsabile nazionale Enti locali, Francesco Boccia, antico sodale di Emiliano. Per tutta la giornata è parso che il commissariamento stesse per arrivare: si tratta di una decisione del segretario Enrico Letta e non occorrono particolari formalità per adottarla. Invece del provvedimento non c’è ancora traccia. È l’effetto probabile della telefonata di Emiliano con Letta e del tentativo del governatore di persuadere il segretario che il commissariamento sarebbe una decisione infondata e controproducente. La ricostruzioneIl ragionamento di Emiliano non è dissimile da quello che in Puglia svolgono molti dei suoi sostenitori. A cominciare da coloro che hanno seguito da vicino il caso delle Amministrative e della candidatura a Barletta di Santa Scommegna: sostenuta dal Pd, da 2 liste emilianiste e 4 altre civiche ma non da Sinistra italiana e M5S. Che invece sarebbero indispensabili al progettato «campo largo» richiesto da Letta. Sabato il braccio destro del segretario nazionale, Marco Meloni, ha stigmatizzato «il confuso coacervo di liste civiche» a Barletta. E con ciò ha messo sotto schiaffo non solo Lacarra (che ha avallato l’operazione) ma lo stesso Emiliano che del civismo è promotore e sostenitore. Ecco perché Emiliano avverte come una macchia il commissariamento del partito: perché la decisione non colpirebbe Lacarra, che perderebbe il ruolo, ma lo stesso governatore. Il ragionamento di chi affianca Emiliano è articolato. In primo luogo, si sostiene, va considerata la resistenza di SI e M5S a unirsi al Pd nel caso di Barletta. Poi si deve avere riguardo per l’autonomia delle scelte delle strutture locali, Barletta e Puglia compresa. In terzo luogo va considerato il riflesso sulle Politiche del 2023: il Pd potrebbe pagare il prezzo dell’attuale ostilità verso le civiche, cui potrebbe chiedere sostegno l’anno prossimo.Lo scenario Infine se proprio commissario deve essere che non sia Boccia. Al parlamentare si attribuiscono vari atteggiamenti: si osserva che volesse evitare la candidatura di Scommegna per offrire la senatrice Assuntela Messina, di cui ambirebbe a prendere il posto nella lista senatoriale nel 2023. Peraltro non viene considerata credibile la sua critica alle civiche dopo la sua partecipazione (l’1 dicembre 2021) alla nascita della federazione che le deve contenere. Boccia non replica alle critiche e alle insinuazioni dei suoi compagni di partito. Ma nel taccuino suo e della minoranza ci sono molti casi: da quello di Canosa (dove il Pd e la civica Con viaggiano separati) a quello di Galatina. Qui sono schierati tre candidati sindaco: uno del Pd e due di un paio di civiche della federazione emilianista (Con e Popolari). Per Letta una bella gatta da pelare.La newsletter di Corriere del Mezzogiorno PugliaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui 23 marzo 2022 | 09:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-03-23 08:50:00, Caso Barletta, interviene il governatore, Una frangia del partito si è opposta,