Competenze digitali degli studenti, Gianna Barbieri (MI) scrive alle scuole

Competenze digitali degli studenti, Gianna Barbieri (MI) scrive alle scuole

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da Anna Maria De Luca

Il Ministero si appella alle scuole. In una lettera indirizzata a tutti gli istituti di Istruzione Secondaria di I grado, statali e paritari, il direttore generale Gianna Barbieri fa il punto sulle competenze digitali degli studenti e chiede “in vista della programmazione delle attività didattiche per il prossimo anno scolastico” di sensibilizzare gli animatori digitali, i team digitali e i componenti delle équipe territoriali di riferimento, per lo sviluppo delle competenze digitali dei propri studenti. Per fare ciò, sarà necessario attuare, in questo breve periodo (cioè fino alla fase finale dello studio ICILS 2023), tutte le possibili attività atte a far sì che gli studenti e i docenti arrivino più consapevoli a questo appuntamento internazionale. In questo modo, si potrà misurare, a livello Italia, un apprezzabile miglioramento delle competenze digitali dei nostri tredicenni, rispetto a quanto rilevato nell’indagine del 2018

Non sempre negli istituti scolastici dove si è presi da mille quotidianità, è facile percepire l’evoluzione della scuola a livello internazionale e nazionale e così la direttrice della direzione generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica ricostruisce in modo puntale la storia di queste ultimi anni, gli sforzi per accompagnare le scuole verso la digitalizzazione, per spiegare bene a che punto siamo arrivati oggi con ma digitalizzazione: “Da parte nostra, nel corso degli anni, il Ministero ha avviato numerosi interventi a favore della digitalizzazione, nella scuola e nella didattica. Dal 2015 il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), pilastro della riforma della c.d. Buona Scuola, ha dato una spinta notevole all’innovazione del sistema scolastico nazionale prefigurando, tra l’altro, la necessità di un quadro di riferimento per le competenze digitali. Ciò nonostante, i risultati conseguiti dall’Italia, riferiti alle competenze digitali degli studenti di età compresa tra i 13 e i 14 anni, nello studio internazionale sull’alfabetizzazione informatica e dell’informazione (ICILS 2018) non risultano incoraggianti”.  link.

Risultati non incoraggianti: in Italia sembra restare incolmabile il gap tra chi la scuola la vive dalla prospettiva micro delle singole aule o dei singoli plessi e chi la vive nella prospettiva macro e ceeca di trainare in Europa la scuola italiana spesso ancora bassa nelle classifiche internazionali. Ma abbiamo ancora una possibilità e stavolta non dobbiamo assolutamente perderla. “ICILS 2023 – continua la dott.ssa Barbieri – terzo ciclo dello studio dopo ICILS 2013 e ICILS 2018, è attualmente in corso” . 

La Barbieri richiama i documenti europei per sottolineare l’importanza assoluta delle competenze digitali: “La Commissione europea, all’interno della Raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2018 relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente, dispone che: “La competenza digitale presuppone l’interesse per le tecnologie digitali e il loro utilizzo con dimestichezza e spirito critico e responsabile per apprendere, lavorare e partecipare alla società. Essa comprende l’alfabetizzazione informatica e digitale, la comunicazione e la collaborazione, l’alfabetizzazione mediatica, la creazione di contenuti digitali (inclusa la programmazione), la sicurezza (compreso  l’essere a proprio agio nel mondo digitale e possedere competenze relative alla cybersicurezza), le questioni legate alla proprietà intellettuale, la risoluzione di problemi e il pensiero critico”.  Nella premessa all’ultima versione del DigComp viene esplicitato che: “La competenza digitale fa parte del quadro delle competenze chiave per l’apprendimento permanente ed è interconnessa con altre competenze” e, in questi giorni, è uscita la versione 2.2 che introduce un interessante aggiornamento soprattutto per il mondo della scuola. Anche il Piano d’azione per l’istruzione digitale 2021-2027, delineato dalla Commissione europea a seguito di una consultazione pubblica aperta, ha previsto tra le sue priorità quella di migliorare le competenze e le abilità digitali per la trasformazione digitale negli Stati membri. Tra gli obiettivi del Piano, la Commissione ha individuato una maggiore partecipazione allo studio internazionale sull’alfabetizzazione informatica e dell’informazione (ICILS), che raccoglie dati transnazionali sulle competenze digitali degli studenti, introducendo un obiettivo dell’UE per le competenze digitali degli studenti di età compresa tra i 13 e i 14 anni che hanno scarse abilità nel campo dell’informatica e dell’informazione.

“Se si vuol essere operativi nella società di oggi – scrive il direttore generale – la competenza digitale e informativa deve essere intesa, al tempo stesso, un requisito e un diritto di tutti i cittadini, compresi gli studenti. In campo scolastico esiste tuttavia una notevole differenza tra l’approccio dei vari Paesi e il ruolo che hanno gli insegnanti e le scuole nel processo di alfabetizzazione informatica”.

E spiega: nella prima fase dello studio sono state individuate alcune scuole situate su tutto il territorio nazionale rientranti nel campione elaborato dalla IEA (International Association for the Evaluation of Educational Achievement) per la Prova sul campo (Field Trial). Tale prova si è svolta nel mese di maggio 2022 e ha coinvolto circa 1.200 studenti di terza secondaria di primo grado. L’indagine vera e propria, Main Study, si svolgerà nel 2023 (ICILS 2023) e permetterà di misurare nuovi aspetti relativi alla cittadinanza digitale, riflettendo le crescenti opportunità dei  giovani di partecipare alla cittadinanza online e indagherà due differenti aspetti della competenza informatica:

• Literacy digitale, che misura la capacità degli studenti di utilizzare il computer, di raccogliere informazioni, di produrre di comunicare attraverso le nuove tecnologie;

• Pensiero computazionale, che misura la capacità degli studenti di utilizzare i processi mentali per definire le diverse operazioni da eseguire per risolvere un problema su un computer o un dispositivo digitale.

Le scuole e gli studenti che parteciperanno all’indagine verranno selezionati con un campionamento casuale. Il campione sarà rappresentativo, sia a livello nazionale sia di macroarea geografica (Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud, Sud Isole), della popolazione di studenti di terza secondaria di primo grado.

“É indubbio – specifica nella lettera- che le numerose iniziative e le attività progettuali del PNSD hanno riguardato gran parte delle scuole sul territorio nazionale ma, alla fase iniziale, che ha coinvolto alcuni studenti o classi, non sempre è seguita la successiva fase di contaminazione e di diffusione su tutta l’istituzione scolastica. Nell’ambito delle attività del PNSD un ruolo importante è svolto dall’animatore digitale, il docente che ha il compito di diffondere l’innovazione all’interno del proprio istituto occupandosi della formazione della comunità scolastica, dell’organizzazione di attività sui temi del PNSD e della creazione di soluzioni innovative da proporre e diffondere all’interno di tutta la scuola”. Ed in questa direzione va l’appello del Ministero alle scuole: per migliorare delle competenze digitali dei nostri tredicenni rispetto ai risultati del 2018 necessario che i dirigenti scolastici sensibilizzino gli animatori digitali, i team digitali e i componenti delle équipe territoriali di riferimento, per lo sviluppo delle competenze digitali dei propri studenti”. 

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da Anna Maria De Luca Il Ministero si appella alle scuole. In una lettera indirizzata a tutti gli istituti di Istruzione Secondaria di I grado, statali e paritari, il direttore generale Gianna Barbieri fa il punto sulle competenze digitali degli studenti e chiede “in vista della programmazione delle attività didattiche per il prossimo anno scolastico” di […]
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