di Riccardo Bruno Il centrodestra si presenta diviso con il primo cittadino uscente Sboarina e Tosi, che ha guidato la città in passato. Il centrosinistra sostiene Tommasi Piazza Bra, il cuore della città all’ombra dell’Arena, in questa mattinata a pochi giorni dal voto mostra perfettamente la lacerazione del centrodestra. Flavio Tosi sceglie di parlare dalla scalinata di Palazzo Barbieri, la sede del Comune che è stato il suo regno per dieci anni, che cinque anni fa è sfuggito alla moglie Patrizia Bisinella al ballottaggio, e che adesso è deciso a riconquistare: «La città è sporca, ferma, insicura, degradata. L’attuale sindaco non è stato all’altezza, ora torno io» dice con tono aggressivo. L’uscente Federico Sboarina, che chiede la conferma per altri cinque anni, arriva dall’altro lato della piazza a braccetto con Matteo Salvini, dopo aver incassato il sostegno della Lega non scontato all’inizio: «C’è un solo centrodestra. Noi possiamo battere la sinistra» scalda gli elettori. Il leader del Carroccio lo stringe a sé: «Governiamo bene da anni e sono contento di quello che abbiamo fatto con lui. Degli altri non parlo». Nella partita elettorale di Verona c’è un terzo contendente forte, ed è Damiano Tommasi. L’ex calciatore, alla guida di un centrosinistra mai unito come questa volta, ha imposto il suo stile alla campagna elettorale: niente slogan o proclami, niente comizi ma dibattiti, se fosse stato per lui forse avrebbe fatto a meno pure dei manifesti. Da centrocampista lo definirono un «giocatore atipico», è rimasto coerente. «Ascoltare è il nostro primo impegno. Verona è al palo, ma è piena di tante bella realtà che vanno riattivate» spiega misurando ogni parola, come se non volesse sprecarle. Non è in piazza ma a incontrare insegnanti ed educatori, un tema che gli sta particolarmente a cuore, lui che da dieci anni gestisce un istituto scolastico ispirato a Don Milani. «Non so se dipende dai miei 400 studenti o dal fatto che sono padre di sei figli — aggiunge — ma credo che si sottovaluti la forza della scuola. Noi adulti diamo poca attenzione ai sogni dei ragazzi, vorrei una città dove possano realizzarli senza essere costretti ad andare altrove». Gli ultimi sondaggi prima della tregua pre-voto indicavano molto probabile il ballottaggio, ma non c’era accordo su chi se lo sarebbe giocato. Nessuno dei tre parte battuto, come invece sembra per gli altri tre in corsa, Anna Sautto, Alberto Zelger e Paola Barollo, accomunati da posizioni in qualche modo no vax o no green pass. Esito finale incertissimo frutto di alleanze che non ti aspetti e parecchi livori personali. Sboarina, che fu assessore nella prima giunta Tosi e che l’anno scorso ha aderito a Fratelli d’Italia, è sostenuto da sei liste, compresa la Lega dopo un accordo che assegna al Carroccio il vicesindaco, 5 assessori su 10, e la nomina — fatta un mese fa — del presidente della Fiera (cda tutto maschile, altra polemica). Non c’è Forza Italia che invece si è schierata con Tosi, appoggiato da 9 liste e anche da uomini di Renzi («Con lui ho un buon rapporto personale da quando eravamo sindaci»). Tommasi, sei liste a sostegno, guida un centrosinistra compatto, con dentro anche esponenti del M5S senza simbolo per il veto di Calenda, e rivendica il suo essere un civico senza tessere di partito tanto da disertare le uscite pubbliche con Letta e Conte quando sono arrivati in città. Sboarina punta sulla continuità: «Dopo il Covid la città è ripartita velocemente. Non si può fermarla votando una sinistra che contiene tutto e il contrario di tutto». Tosi elenca le sue priorità: nuovi cantieri, turismo, cultura e soprattutto sicurezza, rispolverando la fama di «sindaco sceriffo» che lo lanciò sulla ribalta nazionale. Nel programma di Tommasi spiccano invece giovani, sviluppo sostenibile e ambiente. I due candidati del centrodestra non vogliono sentir parlare di possibili accordi al secondo turno. Sboarina: «C’è un solo voto utile»; Tosi: «Tanto al ballottaggio ci vado io». Tommasi invece se la cava con una battuta: «Tosi, Sboarina e io saremmo i tre candidati forti? Preferisco dire che siamo l’ex, l’attuale, e il futuro sindaco di Verona». 6 giugno 2022 (modifica il 6 giugno 2022 | 22:18) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-06 19:14:00, Il centrodestra si presenta diviso con il primo cittadino uscente Sboarina e Tosi, che ha guidato la città in passato. Il centrosinistra sostiene Tommasi, Riccardo Bruno