di Paola Di CaroI leader della coalizione con un video distinto invitato a sostenere i loro candidati ai ballottaggi. Le critiche del segretario del Pd Si è chiuso ieri il secondo tempo della campagna elettorale per le Amministrative, quasi passata sotto silenzio per tre motivi. Il primo è il terremoto che ha squassato il M5S e che ha monopolizzato la scena politica; il secondo, le poche città di grande peso al voto, nessuna metropoli a differenza della scorsa tornata; il terzo infine è in effetti un certo senso di lontananza dalle urne, acuito dal gran caldo e dal clima di vacanze imminenti. Tutto ciò non significa che il voto non avrà un suo significato, perfino conseguenze che possono risultare decisive per il prosieguo della legislatura, anche se il premier fa capire che intende andare dritto e senza scosse. Nonostante tutte le variabili. Può accadere che il secondo turno favorisca, come spesso succede, il centrosinistra, il cui elettorato tende ad essere più fedele al rito del voto. E può accadere che la freddezza che ancora caratterizza i rapporti nel centrodestra sfoci in scontri e recriminazioni se — dove FdI, Lega e FI sono arrivati divisi — la coalizione non tornasse ad unirsi. A partire da Verona, la città a cui tutti guardano quasi come laboratorio per capire come si arriverà al voto. Lo sanno benissimo i tre leader dello schieramento, tanto che soprattutto su pressione di Berlusconi che già nei giorni scorsi ha fatto un appello, lo hanno ripetuto assieme, in un video di oltre quattro minuti diffuso sui social nei quali per 3 minuti parla il Cavaliere e per i restanti — a seguire e ognuno dalla propria location —, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Il video è stato subito rilanciato da FI, sui profili Instagram e Facebook di Berlusconi, solo nel pomeriggio da FdI sul Facebook di partito, ma una cosa è certa: il linguaggio parlato da tutti è lo stesso, e si basa su due concetti: il primo è che è necessario andare a votare, nonostante il caldo, la stanchezza, la voglia di mare, le sirene di un’estate piena, perché gli elettori del fronte avverso probabilmente lo faranno. Il secondo è che va votato il «candidato del centrodestra contro quello della sinistra», ovunque, che ci sia stato apparentamento o meno (non c’è stato in nessun comune capoluogo). E quindi sì da FI a Sboarina, nonostante le liti con Tosi, sì ai candidati di Lega e FI a Catanzaro e Parma anche se FdI al primo turno correva da solo. Questo almeno ufficialmente, perché dietro le quinte le ruggini restano. Non è piaciuto affatto agli azzurri l’atteggiamento di Sboarina, il suo no all’offerta di apparentamento con Tosi e il suo 24%. E se alla fine prevalesse Tommasi, questa è la sensazione, non si strapperebbe i capelli nessuno. Anche per non far passare l’idea che Lega e FdI possono fare a meno dell’area centrista della coalizione. Viceversa, sarebbe facile dare sostanzialmente dei «traditori» ai forzisti se a Sboarina non arrivassero i voti attesi. Ma anche nell’altro campo Verona assume un valore simbolico: una eventuale vittoria di Tommasi, candidato di «campo largo» e quanto mai espressione civica, che si è tenuto ben lontano dai partiti, potrebbe fare da battistrada ad una alleanza fatta di idee e persone più che da una sovrapposizione di sigle. Vale anche un altro discorso però: proprio perché gli apparentamenti sono pochi, eventuali vittorie di sindaci Pd senza alleanza con il M5S o i centristi dove non c’era fin dall’inizio, darebbero una sensazione di autosufficienza al Pd. Il leader Enrico Letta, dopo aver polemizzato con il video degli avversari — «a differenza loro noi stiamo in piazza» —, sul voto è cauto: «Basta aspettare 48 ore, domenica ci saranno i ballottaggi in 13 città capoluogo. Noi ne governiamo 2 su 13, prima di parlare di campo largo che si sfarina aspetterei l’esito. Le alleanze che cerchiamo sono le più larghe. Chi ci vuol stare starà con noi sulla base dei programmi». Non Carlo Calenda, sembra, che già avverte: «Noi andremo da soli». 24 giugno 2022 (modifica il 24 giugno 2022 | 22:14) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-24 20:16:00, I leader della coalizione con un video distinto invitato a sostenere i loro candidati ai ballottaggi. Le critiche del segretario del Pd, Paola Di Caro