palazzo santa lucia
Mezzogiorno, 18 marzo 2022 – 08:29
I grillini: «Non è una questione di merito, ma di metodo. Abbiamo provveduto a sfiduciare il consigliere e a nominare Flavia Sorrentino». Il capogruppo: ok a Claudio Cecere. Frattura tra l’area Di Maio e quella Conte-Fico
di Paolo Cuozzo
Ciro Borriello
Le elezioni alla Città metropolitana hanno lasciato il segno: nelle ore immediatamente successive al voto, nel Pd, con il capogruppo al Comune di Napoli, Aniello Esposito, costretto alle dimissioni perché non avrebbe seguito le indicazioni di voto della segretaria provinciale. Al suo posto è subentrato Gennaro Acampora, vicinissimo all’area Manfredi-Fiola. Ora tocca al Movimento Cinquestelle spaccarsi, con la componente che fa capo al ministro Di Maio — già ridimensionata nella formazione della giunta Manfredi — che si frattura da quella dell’asse Conte-Fico. Tutto nasce dal passaggio di Claudio Cecere — anch’egli come molti candidati in altre liste, ex Dema ed eletto in Consiglio comunale con la lista «Clemente sindaco» — ai Cinquestelle. Passaggio avallato per iscritto e comunicato alla presidenza del Consiglio comunale da Ciro Borriello, capogruppo del partito che, insieme con Salvatore Flocco, fa capo all’area Conte-Fico. Una decisione ritenuta unilaterale e non condivisa dal resto del gruppo, che ha preso carta e penna non solo per dire di essere contrario al passaggio, sfiduciando Borriello, nominando Flavia Sorrentino (nel 2016 candidata a sostegno di de Magistris con la lista «Mo!» ed ex responsabile dello sportello «Difendi la città») e spaccando a metà il partito al Comune di Napoli. Decisione di Borriello — e modalità — che dunque non sono piaciute agli altri componenti del gruppo Gennaro Demetrio Paipais, Fiorella Saggese e Flavia Sorrentino, che hanno sfiduciato Borriello «per inadeguatezza a ricoprire il ruolo affidatogli» ed hanno provveduto a nominare Sorrentino nuovo capogruppo Sorrentino.
La nota al sindacoPoche ore prima, avevano anche inviato una nota al sindaco, al presidente del Consiglio comunale e al direttore generale, per dire «di non prendere atto di nessuna comunicazione circa il subentro del consigliere Claudio Cecere», riferendosi alla nota del capogruppo Borriello del giorno prima. Paipais, Saggese e Sorrentino spiegano, quindi, che «il gruppo consiliare Movimento 5 Stelle del Comune di Napoli ha ritenuto inaccettabile la condotta posta in essere dal consigliere Ciro Borriello che senza alcuna condivisione né formale accettazione da parte del nostro Gruppo consiliare, ha comunicato alla stampa l’ingresso nel gruppo di un nuovo componente». Ed ancora: «Pur esprimendo — scrivono in una nota i tre consiglieri pentastellati dell’area Di Maio — stima per il consigliere Claudio Cecere abbiamo proceduto ad invitare il presidente del Consiglio comunale, il sindaco, il segretario generale a non prendere atto di alcuna comunicazione di nuova adesione al gruppo consiliare che non veda allegata all’accettazione formale da parte del Gruppo stesso. Non è una questione di merito, ma di metodo». La nomina di Flavia Sorrentino quale successore di Borriello «è da intendersi pro tempore e valida fino al raggiungimento di un nuovo equilibrio». Paipais, Saggese e Sorrentino concludono sottolineando che il M5s «è inclusivo e aperto all’ingresso di qualunque consigliere che ne condivida temi e programmi. Tuttavia, eventuali nuove adesioni vanno concordate con tutti i componenti e non possono certamente avvenire all’indomani del voto in Città metropolitana prestando il fianco ad ulteriori insinuazioni di stampa, che già nei giorni scorsi hanno arrecato danno alla credibilità del nostro Movimento».
Gli scenariCosa accadrà dunque adesso? Atteso che il partito con il passaggio di Cecere — se poi si concretizzerà — sarebbe composto da sei consiglieri (pareggiando i conti con i numeri del Pd in aula) di cui però tre hanno sfiduciato il capogruppo, il Movimento si dividerà in due partiti da tre componenti, uno vicino a Conte l’altro a Di Maio? Di certo, sono frizioni che non fanno bene alla maggioranza di Gaetano Manfredi; seppur ampia, ma molto variegata. Sul passaggio di Cecere interviene anche Alessandra Clemante, che, dice, «già il giorno delle elezioni in Città metropolitana avevo intuito un improvviso allontanamento, seguito nelle scorse ore da ricostruzioni offerte alla stampa lontane dalla realtà, ma ben spiegato dall’immediato ingresso di Cecere nel Movimento». La candidata-sindaco ha poi chiarito che «nei mesi appena trascorsi ho proposto un’idea di città contrapposta a quella di Manfredi e non ho cambiato idea. Resto all’opposizione e prendo atto della valutazione del consigliere Cecere. Continuerò a rappresentare chi mi ha eletta con il massimo impegno. L’accaduto non mi distoglie minimamente dal portare avanti il mio lavoro, ben consapevole del mandato che mi è stato affidato dai tanti napoletani che hanno scelto di affidare a me le proprie istanze».
18 marzo 2022 | 08:29
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, 2022-03-18 07:30:00, I grillini: «Non è una questione di merito, ma di metodo. Abbiamo provveduto a sfiduciare il consigliere e a nominare Flavia Sorrentino». Il capogruppo: ok a Claudio Cecere. Frattura tra l’area Di Maio e quella Conte-Fico,
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