Negli ultimi anni, con lo sviluppo delle tecnologie informatico-comunicative, si è registrato un notevole aumento di comunicazioni telematiche, come email, messaggi su WhatsApp, telefonate da parte dello staff del dirigente scolastico e circolari pubblicate a qualsiasi ora del giorno.
Alcuni insegnanti sostengono che questo porta a una quantità non trascurabile di tali comunicazioni, anche al di fuori dell’orario di lavoro stabilito contrattualmente.
Di conseguenza, non è raro che la convocazione di un consiglio di classe, di un collegio docenti o la partecipazione a un’attività scolastica venga comunicata in un momento diverso dall’orario di lavoro, anche mentre gli insegnanti sono legittimamente impegnati nella loro vita privata. Inoltre, circolari sono pubblicate sul sito istituzionale della scuola anche durante il fine settimana, i festivi e di notte.
Gli insegnanti sono obbligati a recepire tutte le comunicazioni della scuola senza potersi opporre? Cerchiamo di capirlo insieme.
Circolari pubblicate a qualsiasi ora del giorno
Una lettrice ci chiede un parere: “Esiste una normativa che regoli le modalità di pubblicazione delle circolari sui siti delle istituzioni scolastiche? In alcune scuole è diventata un’abitudine pubblicare le circolari su internet in qualsiasi giorno e a qualsiasi ora, anche durante il fine settimana o la notte. Questo costringe i docenti a dover controllare continuamente il sito della scuola anche durante i giorni festivi o di sera. A volte, la pubblicazione di queste circolari viene anticipata tramite WhatsApp, rendendo la situazione ancora più fastidiosa. Inoltre, le circolari spesso hanno una data che precede di diversi giorni la data di pubblicazione sul sito, per far sembrare il preavviso sufficiente. Non sono una nostalgica dei vecchi tempi, tuttavia ritengo che, in questo caso, la tecnologia rappresenti uno svantaggio rispetto alla vecchia circolare cartacea che non poteva essere firmata durante la cena o nei giorni festivi. Vorrei sapere se c’è un modo per porre rimedio a questa situazione e se esiste una normativa”.
Le istituzioni scolastiche nel corso degli ultimi anni hanno subito numerose metamorfosi, dal come effettuare la didattica a come veicolare le informazioni tra il personale scolastico. Il famoso registro delle circolari e delle comunicazioni, collocato nella sala dei docenti è ormai un ricordo sbiadito del passato; a sostituirlo ci ha pensato l’avvento del digitale con le circolari in rete presenti sul sito istituzionale delle scuola, la comunicazione a mezzo email, il registro elettronico, applicazioni come WhatsApp e Telegram etc. anche se quest’ultimi non rappresentano certo dei canali di comunicazione di natura istituzionale, ma tant’è…
L’informazione celere raggiunge tutti e in qualsiasi momento della giornata, senza limiti di tempo; molteplici sono i gruppi creati su WhatsApp, a dare supporto a tutte le attività funzionali dei docenti e infine non può mancare in taluni casi il canale ufficiale – di solito Telegram – del Dirigente Scolastico e del suo staff attraverso il quale pullulano le “circolari, comunicazioni e iniziative varie”.
Un tale scenario non può che causare caos tra le varie chat, con informazioni che si susseguono e che qualche docente perde di vista a causa dei troppi interventi che spesso si allontanano da ciò che ha dato origine al dibattito.
Capita così che ad una messaggistica istantanea si associ la perdita della propria libertà in quanto si è spesso on-line e non esistono giorni festivi od ore serali e del giorno che possano porre fine a questo tam tam incessante di notifiche in arrivo. Per non parlare, come constata la nostra lettrice, delle circolari pubblicate a tutte le ore del giorno, tutti i giorni, fuori dall’orario di servizio.
Eppure esiste il diritto alla disconnessione. Troviamo tale definizione nel CCNL “Istruzione e Ricerca” 2016-2018, all’art 22 comma 4, c8), che riporta quanto segue:
“Sono oggetto di contrattazione integrativa – a livello di singola istituzione scolastica ed educativa – i criteri generali per l’utilizzo di strumentazioni tecnologiche di lavoro in orario diverso da quello di servizio, al fine di una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare (diritto alla disconnessione)”.
I punti imprescindibili del diritto alla disconnessione
- Il lavoratore dipendente NON dovrà rimanere connesso 24 ore su 24 e 7 giorni su 7;
- Non si è responsabili del mancato malfunzionamento della rete che crea disagi soprattutto quando i docenti devono usare il registro elettronico e sono costretti a continuare il lavoro da casa;
- È la contrattazione della scuola a definire regole certe e fasce orarie protette in cui il personale dovrà essere reperibile.
Non è possibile utilizzare WhatsApp, in sostituzione degli adempimenti previsti dalla legge, quale ad esempio la pubblicazione sul sito web istituzionale della scuola di una circolare. La via da percorrere è quella sussidiaria non suppletiva. Ciò a vantaggio di una più immediata diffusione della medesima, ma tenendo ben a mente che le vie classiche di comunicazione restano il registro elettronico, la email istituzionale, il sito web.
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