Il sindacato Flc Cgil ha elaborato un prospetto per quanto riguarda la situazione delle graduatorie di merito dei concorsi alla luce dei dati dei trasferimenti.
La situazione, spiega il sindacato, è stata ricostruita mediante un’indagine sistematica sui siti degli Uffici Scolastici Regionali del nostro Paese, andando a verificare la posizione degli ultimi nominati dopo le immissioni in ruolo del 2022/2023. Il dato viene poi comparato con i posti vacanti e disponibili dopo la mobilità.
Il quadro che ne viene fuori, secondo la Flc Cgil, fornisce una fotografia verosimile per quanto riguarda il reclutamento. Il sindacato avanza anche proposte che riportiamo di seguito:
- Viene confermata la forte discrasia nord-sud: al centro-nord le graduatorie del concorso ordinario 2020 sono state ampiamente utilizzate, anche in riferimento agli idonei non vincitori, per le immissioni in ruolo effettuate quest’anno. Nel centro-sud viceversa la saturazione delle graduatorie, con un alto numero di idonei ancora in attesa dell’assunzione, è ancora importante.
- La scuola primaria e quella dell’infanzia necessitano di una programmazione pluriennale degli accessi al corso di laurea di Scienze della Formazione Primaria. Infatti, è più che mai urgente incrementare i posti dei corsi a numero chiuso, con una modulazione dell’offerta formativa attenta alle esigenze dei diversi territori. Su questo punto occorre costruire un vero confronto tra i due Ministeri dell’Istruzione e dell’Università, che devono collaborare alla definizione di un’offerta formativa coerente con le esigenze della scuola.
- In alcune regioni del nord lo scorrimento delle graduatorie del concorso ordinario 2020 è stato tale che per il 2023/2024 molti posti vacanti non potranno essere assegnati alle immissioni in ruolo, a causa dell’incapienza delle graduatorie utilizzabili. In questo contesto è più che mai attuale la nostra proposta di utilizzare le GPS 1 fascia, non solo di sostegno, ma anche di posto comune, per poter fare assunzioni sui posti vacanti laddove le graduatorie di merito non abbiano capienza. Si tratterebbe di un provvedimento che potrebbe fare innalzare notevolmente il risultato delle immissioni in ruolo, riducendo l’impatto del precariato e rendendo più efficaci le operazioni di immissione in ruolo. Per promuovere la nostra proposta invieremo alle forze politiche che siedono in Parlamento specifici emendamenti da inserire nella fase di conversione in legge del “decreto PA bis”.
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