I concorsi saranno davvero annuali? “Questo ce lo ha annunciato qualche giorno fa il ministro Bianchi. Resta da capire se cambieranno anche le modalità del concorso, perché attualmente la media di durata di un concorso a cattedra è di un anno e mezzo, quindi non sarebbe fattibile il piano del ministro senza un cambio delle prove, tra test scritti, prove orali, graduatorie, ricorsi e quant’altro”. Così il nostro direttore Alessandro Giuliani nel consueto appuntamento del podcast di radio Cusano.
“La trafila è molto lunga quindi andrebbe rivisto l’assetto dei concorsi dal punto divista organizzativo. Nella scuola ancora non è chiarissimo come si andrà a delineare a tutto questo – continua il direttore -. Il ministro ha dato un’anticipazione ma stiamo alla finestra”.
E continua: “Si sta giocando la partita delle graduatorie, per i precari, per coprire circa 150mila cattedre annuali, soprattutto di sostegno, quindi si devono andare ad aggiornare sia le Gps sia le Gae – spiega – c’è una battaglia in corso al Senato e secondo le indicazioni forse a breve, questa estate, si andranno ad aprire entrambe”.
“Sono in ballo circa 700mila supplenze. Da una parte abbiamo i concorsi, dall’altra le immissioni in ruolo anche da Gps prima fascia. Sul fronte dei concorsi aspettiamo, perché c’è bisogno di una legge e dunque di tempi più lunghi”.
Quindi la conversazione si sposta sulla delicata questione Ucraina.
“L’aspetto a livello mediatico su cui mi soffermerei – afferma il direttore Giuliani – è il fatto che per la prima volta ci troviamo ad assistere a degli eventi anche molto crudi, mentre i bambini in ambito scolastico ci tempestano di domande”.
Ecco perché La Tecnica della Scuola ha organizzato l’iniziativa per la pace L’Italia ripudia la guerra, le scuole rilanciano l’articolo 11 della Costituzione.
Elemento di novità rispetto ai conflitti del passato è la guerra mediatica che sta accompagnando quella sul campo, fa notare il conduttore di radio Cusano. E fa riferimento alle immagini del carro armato che devia sull’auto di un cittadino. Come si raccontano queste immagini ai più giovani? Come spiegare un conflitto simile?
“Si tratta di una responsabilità enorme, quella delle redazioni giornalistiche, nel filtrare e verificare le informazioni di questi giorni, per la delicatezza del contenuto e anche perché delle informazioni possono essere anche non veritiere. Non sempre viene rispettata la carta di Firenze che deve tutelare i minori – si rammarica il direttore – dobbiamo stare molto attenti a questi dettami nell’ambito del giornalismo, non bisogna andare alla ricerca del like“.
“Fino a qualche anno fa contavamo sulla credibilità e sull’autorevolezza delle testate giornalistiche. Oggi per esperienza personale posso dire che anche le agenzie più importanti forniscono informazioni non verificate, questo per dire come sia diventato difficile fare giornalismo. Un’agenzia che dà una notizia errata – sottolinea – a cascata moltiplica sulle singole testate questo errore”.
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