Come avevamo annunciato si è svolta oggi, 11 dicembre, presso la Direzione generale per il personale scolastico del MIM l’informativa sulla bozza del decreto Ministeriale concernente la procedura straordinaria per il reclutamento degli insegnanti di religione cattolica.
Come scrive il sindacato sul suo sito ufficiale, la CISL Scuola ha espresso soddisfazione per la scelta operata del Ministero di svolgere il concorso attraverso una prova orale, a carattere didattico metodologico, che non prevede un punteggio minimo di superamento. La prova darà luogo quindi una votazione che, sommata ai titoli culturali e professionali, determinerà la posizione finale di inclusione nella graduatoria di merito da utilizzare, a scorrimento, fino a totale esaurimento. Si pone in tal modo rimedio a una situazione caratterizzata da tantissimi rapporti di lavoro precario che, in molti casi, si trascinano da oltre vent’anni.
Apprezzata è stata anche la previsione di una durata massima complessiva di 30 minuti per la prova orale didattico-metodologica, così come la scelta di procedere all’estrazione della traccia su cui si svolgerà l’esame 24 ore prima della prova stessa. Lo stesso può dirsi per la scelta di attribuire un peso considerevole alla valorizzazione dell’esperienza maturata, alla quale potranno essere assegnati fino a 100 dei 250 punti complessivamente previsti per la valutazione della procedura concorsuale.
Concorso docenti religione cattolica, le criticità secondo Cisl Scuola
Tra le criticità che la CISL Scuola ha ritenuto di sottolineare, una riguarda la scelta di non limitare la composizione delle commissioni giudicatrici ai soli docenti IRC. La bozza specifica, in modo generico, che i commissari debbano essere “titolari di insegnamento pertinente con l’accertamento della preparazione dei candidati in relazione allo specifico programma d’esame”. Tuttavia, ancorché dall’esame siano esclusi i contenuti specifici dell’insegnamento della religione, non vi è dubbio che l’impostazione metodologico-didattica di tale insegnamento, con riferimento per esempio agli obiettivi di apprendimento, presenti comunque peculiarità e implicazioni di cui possono avere particolare esperienza e competenza gli appartenenti al profilo.
Ad avviso della CISL Scuola, pertanto, sarebbe opportuno modificare sotto questo aspetto la bozza, quantomeno attribuendo in via preferenziale la nomina a docenti IRC di ruolo. Inoltre, in merito ai criteri di valutazione della prova orale didattico-metodologica, appare eccessivo il punteggio massimo attribuito all’ambito relativo all’abilità di comprensione e produzione orale in lingua inglese (livello B2 QCER), sia per la scuola dell’infanzia sia per la scuola primaria. Lo stesso può dirsi anche per quanto riguarda alla valutazione della competenza nell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Le organizzazioni sindacali presenti all’incontro, considerate le molteplici questioni tecniche sottese al decreto ministeriale e ai relativi allegati, hanno richiesto di attivare l’istituto del confronto per consentire un esame più approfondito.
Concorso rinviato, le proteste dello Snadir
Lo scorso 23 novembre, si è svolto un sit-in al ministero dell’Istruzione e del Merito, in viale Trastevere, dove il sindacato degli insegnanti di religione, lo Snadir, ha portato all’attenzione le problematiche dei docenti di religione precari. Più di cento i docenti di molte regioni che si sono dati appuntamento.
A viale Trastevere sono state presentate le 7.000 firme della petizione online, scaturita dalla recente proroga della pubblicazione del bando della procedura straordinaria e del concorso ordinario per l’immissione in ruolo degli insegnanti di religione. Bandi che il Ministero ha posticipato al 2024.
Lo Snadir, con una delegazione guidata dal Segretario Nazionale, Orazio Ruscica, con Stefano Di Pea e Marisa Scivoletto è stato ricevuto dal Dott. Mauro Antonelli, capo della Segreteria Tecnica del MIM e dal Dott. Filippo Serra, direttore generale per il personale.
L’incontro ha chiarito all’Amministrazione le richieste per una procedura semplificata che renda giustizia ai tanti anni di precariato degli insegnanti di religione, che da 20 anni attendono l’indizione di un concorso per l’immissione in ruolo. L’Amministrazione ha garantito che la macchina burocratica interministeriale (Ministero dell’istruzione e del merito, del Ministero dell’economia e finanza, del Ministero della funzione pubblica) per l’indizione dei due bandi concorsuali – da pubblicare tassativamente in simultanea – si è già messa in moto, dichiarandosi disponibile a riconvocare la Fgu/Snadir per gennaio per un “avanzamento lavori” che possa finalmente raggiungere il traguardo della pubblicazione dei bandi non oltre i primi due mesi del 2024, con l’avvio operativo delle procedure concorsuali per la primavera prossima.
Come abbiamo scritto, il concorso per docenti di religione cattolica doveva svolgersi entro il 31 dicembre del 2021, è stato prorogato successivamente al 31 dicembre del 2022 e poi ha subito un ulteriore rinvio al 31 dicembre del 2023 previa intesa con il Presidente della Conferenza episcopale italiana.
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