Dalla lettura del testo del decreto milleproroghe che è uscito dal Consiglio dei Ministri dello scorso 21 dicembre, arriva una conferma: la proroga per il concorso degli insegnanti di religione cattolica.
Il testo del nuovo decreto approvato dall’esecutivo, che dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che avverrà nelle prossime ore dovrà passare dal Parlamento, prevede infatti modifiche all’articolo 1-bis, comma 1, del decreto-legge 29 ottobre 2019, n. 126, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 dicembre 2019, n. 159:
a) le parole: “entro l’anno 2022” sono sostituite dalle seguenti: “entro l’anno 2023” e le parole: “negli anni scolastici dal 2021/22 al 2023/24” sono sostitute dalle seguenti: “negli anni scolastici dal 2022/23 al 2024/25”, riferimento, quest’ultimo, ai posti vacanti e disponibili a cui si rivolge la procedura.
Il concorso di religione cattolica
La procedura si trascina in verità ormai da qualche annRicordiamo che, per quanto riguarda il concorso per insegnanti di religione cattolica, il 14 dicembre 2020 è stata siglata l’intesa fra il Ministero dell’Istruzione e la CEI per far partire il nuovo concorso di religione cattolica,previsto dall’articolo 1-bis della legge 159/19.
Il requisito principale di accesso, ricordiamo, è il possesso per i candidati della certificazione dell’idoneità diocesana: “è prevista la certificazione dell’idoneità diocesana di cui all’articolo 3, comma 4, della legge 18 luglio 2003, n. 186, rilasciata dal Responsabile dell’Ufficio diocesano competente nei novanta giorni antecedenti alla data di presentazione della domanda di concorso”.
Da evidenziare che il testo dell’intesa prevede come i posti messi a bando nella singola Regione per il “personale docente di religione cattolica, in possesso del riconoscimento di idoneità rilasciato dall’Ordinario diocesano, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione” corrispondano a quanto stabilito dall’articolo 1-bis, comma 2, del decreto-legge n. 126 del 2019“.
Altro aspetto importante riguarda la riserva dei posti messi a concorso: una quota non superiore al 50 per cento potrà essere riservata al personale docente di religione cattolica, sempre in possesso del riconoscimento di idoneità diocesana, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione.