Circola il testo dell’emendamento 10.100 del Governo, all’art. 10 del DL 29.09.2023, n. 132. E non contiene buone e ‘giuste’ notizie perché differisce il termine ultimo per l’espletamento dei concorsi scuola al 31 dicembre 2024.
All’art. 1-bis, si rimanda al 2024 il termine entro il quale bandire, previa intesa con il Presidente della CEI, la copertura del 30% dei posti per l’insegnamento della Religione cattolica vacanti e disponibili negli anni scolastici dal 2022/23 al 2024/25.
“Siamo indignati di fronte alla decisione del Ministero dell’Istruzione e del Merito, di prorogare la pubblicazione dei due bandi, ordinario e straordinario. Ci troviamo di fronte all’ennesima manovra politica che agisce alle spalle di un’intera categoria di docenti – afferma il segretario dello Snadir, Orazio Ruscica – invece di investire su un sistema scolastico che restituisca giusta attenzione al loro ruolo e alla corretta educazione degli studenti”.
“Noi – afferma ancora Orazio Ruscica – ribadiamo una sola richiesta: Stabilizzazione con immissione in ruolo di tutti i docenti precari di Religione. Non staremo con le mani in mano a subire angherie. Siamo al lavoro per iniziative incisive, tempestive e vincenti, per opporci a questa scelta vergognosa comunicata dal Governo”
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