Concorso riservato dirigenti scolastici, dal CPSI arriva il parere negativo

Concorso riservato dirigenti scolastici, dal CPSI arriva il parere negativo

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Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione boccia il decreto che regola il prossimo concorso riservato per dirigenti scolastici.

Per il Consiglio,  “il pieno accoglimento di tutte le osservazioni proposte e di tutte le richieste di modifica segnalate sia vincolante per l’espressione di un parere positivo”. Pertanto, “nei confronti dell’attuale testo di schema di decreto il parere è negativo“.

In primis il CSPI non ritiene positiva una disposizione normativa che “consente un accesso preferenziale ai ruoli di dirigente della pubblica amministrazione, quale è il dirigente scolastico, a chi ha proposto ricorso avverso il mancato superamento di una delle prove previste dal bando di concorso, costituendo un precedente che sarà causa di un inevitabile contenzioso anche nelle future tornate concorsuali“, evidenziando, peraltro, che le motivazioni addotte nei ricorsi sono state riconosciute infondate nella totalità delle sentenze definitive a favore dell’Amministrazione.

Inoltre, appaiono poco coerenti alcune scelte presenti nello schema di decreto, che rendono ancora più discutibile l’attuazione della normativa. Dette scelte sono probabilmente foriere di altro contenzioso da parte delle categorie escluse dalla procedura in oggetto.

Fra tutte, ad esempio, quella dei ricorrenti che, non avendo superato la prova scritta, abbiano non solo ricorso avverso il decreto di non ammissione alla prova orale, ma successivamente, con motivi aggiunti, abbiano impugnato anche la graduatoria finale.

Il CSPI ritiene incomprensibile – per la loro rilevanza nella definizione di un adeguato profilo professionale e per il richiamo alla normativa precedente – l’eliminazione, nella prova di accesso al corso intensivo di formazione, di alcune materie previste dal decreto ministeriale 138/2017 e dal DDG 1259/2017.

Inoltre, il CSPI sottolinea che la frequenza del corso intensivo di formazione risulterebbe un vero “pro-forma” senza la valutazione della prova finale.

Per il Consiglio Superiore, inoltre, la scelta di non prevedere una valutazione conclusiva pare non del tutto rispondente al dettato normativo nel quale si prevede che nel decreto ministeriale siano “definite le modalità di partecipazione a un corso intensivo di formazione e della relativa prova finale” (e se si tratta di “sostenere una prova” le modalità devono riguardare anche la valutazione della prova stessa, non potendo essere sufficiente, perché essa possa ritenersi “sostenuta”, la mera consegna alla Commissione di una relazione e di un elaborato, precisa il Consiglio Superiore);

E ancora: si evidenzia la mancata valutazione della prova finale che pone problemi anche dal punto di vista della definizione della graduatoria finale, determinata, oltre che dai titoli valutabili e dai titoli di precedenza, esclusivamente dal punteggio ottenuto nella prova di accesso al corso intensivo di formazione, prova però sostanzialmente differente tra i vari soggetti destinatari della procedura;

Il Consiglio ritiene indispensabile, pertanto, rimarca il sindacato Cisl Scuola, la previsione di una valutazione della prova finale al termine del corso intensivo, che, oltre a dare valore al percorso formativo attesti il superamento della prova stessa e assegni uno specifico punteggio, l’unico valido ai fini di una definizione corretta ed equa della graduatoria finale, determinante anche per la scelta della sede su base nazionale;

IL PARERE DEL CSPI

Dopo l’informativa con i sindacati, sappiamo che questo concorso riguarda circa 5mila candidati e potranno accedere coloro che:

  • abbiano proposto ricorso entro i termini di legge e abbiano pendente un contenzioso giurisdizionale per mancato superamento della prova scritta;
  • abbiano superato la prova scritta e la prova orale cui siano stati ammessi in forza di un provvedimento giurisdizionale cautelare, anche se successivamente caducato;
  • abbiano proposto ricorso entro i termini di legge e abbiano pendente un contenzioso giurisdizionale per mancato superamento della prova orale.

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