Il secondo congresso nazionale della Federazione Uil scuola RUA, svoltosi a Roma nei giorni 21-23 settembre, si è concluso con l’approvazione della linea politica illustrata in apertura dei lavori da Giuseppe D’Aprile, segretario generale del sindacato dallo scorso mese di agosto 2022, eletto a questo incarico dal Consiglio Nazionale.
“Siamo la voce libera della scuola”, ha detto in esordio D’Aprile, richiamando e confermando la tradizionale posizione del sindacato in favore della scuola statale e dei suoi valori di riferimento: laicità, pluralismo, democrazia. Ma anche difesa della professionalità dei docenti e di tutto il personale della scuola (la Uil scuola ha un forte radicamento anche tra il personale ATA), che anche in occasione della pandemia ha dimostrato senso di responsabilità e dedizione al lavoro adattandosi anche a sue spese a forme di didattica, come quella a distanza, mai in precedenza praticate.
In quel periodo, osserva D’Aprile, la scuola “era tornata al centro dell’attenzione, ma per motivi sanitari più che politici”. Ora è necessario riportarla alla ribalta, ripristinarne l’autorevolezza, che si fonda in primo luogo sul rispetto dovuto agli insegnanti (“Rispetto non è una semplice parola, ma un principio di vita”) ma anche sulla rivalutazione della sua funzione sociale (“Occorre ripensare la scuola e il suo ruolo nella società”) e sulla sua natura di investimento sul futuro: “Serve un provvedimento organico per pensare oggi la scuola di domani” rafforzando la cultura generale di base di tutti i giovani.
Non sono mancate, nel discorso di D’Aprile, osservazioni e passaggi polemici nei confronti dei mass media, che trattano spesso le complesse questioni scolastiche in modo superficiale, e soprattutto dell’Invalsi: “Si valuta attraverso inutili e sterili test, somministrati da un Istituto bacchettato dalla Corte dei conti, che durante la pandemia è costato 5 milioni”, ha detto il sindacalista rivolgendosi al capo Dipartimento del Ministero, intervenuto al Congresso in rappresentanza del Ministro (“Caro Versari, sono questi gli sprechi da eliminare…”). Anche sull’alternanza scuola lavoro e sugli stage D’Aprile è stato netto e polemico: “Non possiamo assistere inermi a morti come quella di Giuliano. La scuola non deve piegarsi alle logiche di mercato; a scuola non si lavora, si studia!”.
La Uil scuola conferma infine il patto di azione unitaria in vista del rinnovo del contratto con gli altri sindacati rappresentativi (Cisl, Cgil, Snals e Gilda), presenti al Congresso con i loro segretari, e ribadisce alcune linee di fondo dell’azione sindacale: eliminazione del precariato “valorizzando le esperienze acquisite”, no alla chiamata diretta degli insegnanti (“Le famiglie diventerebbero clienti da accontentare”…), no alla Scuola di Alta formazione che realizzerebbe una “formazione piramidale e dirigista”, aumento consistente degli stipendi per tutti: “Non reggono il passo con l’aumento del costo della vita”.
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, , Pubblicato da Orazio Niceforo
Il secondo congresso nazionale della Federazione Uil scuola RUA, svoltosi a Roma nei giorni 21-23 settembre, si è concluso con l’approvazione della linea politica illustrata in apertura dei lavori da Giuseppe D’Aprile, segretario generale del sindacato dallo scorso mese di agosto 2022, eletto a questo incarico dal Consiglio Nazionale. “Siamo la voce libera della scuola”, […]
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