energia
di Fabio Savelli14 set 2022
L’accelerazione imposta dalla Ue per ridurre i consumi rappresenta una svolta storica. Per la prima volta si decide un taglio coordinato della domanda ragionando su una sforbiciata del 5% su base giornaliera e del 10% su base mensile. Il regolamento ora dovrà essere recepito dai Paesi membri tramite un decreto del ministero della Transizione ecologica che dovrà stabilire i criteri e le fasce orarie di maggior consumo indicando all’Authority di regolazione, l’Arera, di adottare una delibera immediatamente applicativa.
Per imporre una stretta coordinata e simultanea su milioni di utenze domestiche però bisognerà ripensare completamente i software di gestione delle società di distribuzione di energia elettrica. Applicativi che gestiscono da remoto i contatori di Enel-distribuzione, Unareti (gruppo A2a) o Areti (gruppo Acea), solo per citare i leader di mercato. Non è utopia, dicono le stesse aziende di distribuzione, pensare di farlo però finora non è stato mai fatto. Perché il cosiddetto «depotenziamento» avviene finora solo su utenze individuali. Lo si decide a seguito di una domanda del cliente, che magari vuole pagare meno, oppure su richiesta degli erogatori di energia per chi risulta moroso (o inadempiente). Cliente che viene avvisato due volte a distanza di tempo prima di procedere ad un parziale distacco dell’utenza fino alla sua sospensione.
L’aggiornamento dei sistemi è una procedura non velocissima però fattibile in un arco temporale di uno-due mesi. Quel che però vuole l’Europa non è solo una riduzione della domanda di gas — che comunque si verificherebbe come corollario lavorando sui picchi di domanda giornalieri che vengono gestiti in inverno pompando ai massimi le centrali termoelettriche a metano — ma ottenere una riduzione dei prezzi dell’elettricità che al gas (e alla Borsa di Amsterdam) sono agganciati.
Registrano fonti di governo che a Bruxelles l’obiettivo è quello di annunciare che l’Europa sta mettendo in campo un piano di sobrietà nei consumi perché già soltanto l’indicazione che uno dei mercati più energivori del mondo è pronto a farlo dovrebbe contenere i prezzi. Per coordinarsi riducendo su «scala massiva la potenza erogata» l’Italia è in una posizione di vantaggio. Perché nella trasformazione digitale delle reti elettriche è tra i primi al mondo grazie al lavoro di Enel e della sua controllata, Gridspertise, attiva nella realizzazione di contatori intelligenti che vengono utilizzati in maniera quasi totale anche dagli altri distributori di elettricità. Sono circa 36 milioni di contatori attivi in Italia.
Quasi tutti intelligenti. La metà, circa il 50%, di seconda generazione. Che sono in grado di realizzare letture dei consumi in tempo reale, con uno scarto di quindici minuti. Sono configurabili per fasce orarie. La potenza prevalente erogata per le utenze domestiche è di 3 kilowatt, ma c’è un margine di tolleranza del 10% che impedisce il distacco del contatore se si sfora. Quel 5% in meno significa che in base al proprio contratto la potenza in alcune fasce orarie diminuisce proporzionalmente. Nelle ore centrali della giornata pensare di tenere accesi forno, lavatrice e tv simultaneamente diventerà complicato senza far saltare il contatore.
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, 2022-09-14 13:29:00, Vanno aggiornati i software, l’obiettivo è di raffreddare i prezzi per non spingere le centrali a metano. Finora il depotenziamento era stato effettuato solo su richiesta del cliente o in caso di morosità, Fabio Savelli