Continuità didattica, a volte certe dinamiche relazionali determinano la fuga di tanti prof da una scuola ad unaltra. Clamoroso il caso che capita in una scuola della Toscana

Continuità didattica, a volte certe dinamiche relazionali determinano la fuga di tanti prof da una scuola ad unaltra. Clamoroso il caso che capita in una scuola della Toscana

Spread the love

Sono almeno un paio di anni che da un Istituto Tecnico della provincia di Firenze si assiste alla fuga corposa di tantissimi docenti con la mobilità, addirittura della I fase, da una scuola ad un’altra dello stesso Comune. Di colpo 27 docenti cambiano scuola presentando domanda di mobilità che è stata soddisfatta, si presume che a richiedere il trasferimento siano stati sicuramente quasi il doppio, ma sono riusciti ad ottenere il trasferimento in ventisette.

Fuga dalla scuola con l’ausilio della mobilità volontaria

Tra gli esiti della mobilità 2023/2024, i cui dati sono stati forniti con puntualità dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, c’è un caso che ha del clamoroso, ovvero il trasferimento, per domanda volontaria, di 27 docenti tutti andati via dalla medesima scuola di titolarità. Si tratta di una scuola di istruzione secondaria di II grado della provincia di Firenze da cui si sono trasferiti 2 docenti di sostegno, 5 docenti di italiano e storia (A012), un docente di matematica (A026), 5 docenti di informatica (A041), un docente di scienze motorie (A048), un docente di scienze (A050), 4 docenti di inglese (AB24) e ben 8 docenti insegnanti tecnico pratici. In buona sostanza circa il 25% del Collegio docenti di una stessa scuola ha ottenuto il trasferimento a domanda volontaria, interrompendo dunque la continuità del servizio e non garantendo la continuità didattica. Ci sarebbe da indagare su quali possono essere i motivi che hanno spinto così tanti docenti, tutti in una sola tornata di mobilità, a chiedere il trasferimento per andare via dalla stessa scuola. A volte, tra i motivi di tali decisioni c’è anche la componente delle dinamiche relazionali interne alla scuola, la mancanza di stimoli e di motivazioni didattiche. Qualcuno si trasferisce perché non riesce a reggere lo stress emotivo o perché le relazioni con la dirigenza e il proprio entourage sono troppo tese. In buona sostanza a volte la mobilità è lo strumento della via di fuga da questioni di natura relazionale e ambientale, mentre altre volte le motivazioni sono di esigenza familiare o personale.

I dati della mobilità 2023/2024

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito comunica e riporta che su un totale di 82.282 richieste, quelle soddisfatte a livello nazionale sono state 44.819, pari al 54,5% dei docenti che hanno partecipato alla mobilità ordinaria.

Ogni docente poteva presentare più domande. Nel dettaglio, sono state accolte 40.847 domande di mobilità territoriale e 3.972 domande di mobilità professionale.

Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, su 11.891 domande ne sono state accolte 6.512 (54,8%); in riferimento alla scuola primaria, su 26.198 richieste, 14.550 hanno trovato soddisfazione (55,5%); nelle scuole secondarie di I grado, invece, su 16.224 domande valide ne sono state accolte 8.520 (52,5%) mentre in quelle di II grado, su un totale di 32.406 richieste, 15.237 (47%) sono state soddisfatte.

, L’articolo originale è stato pubblicato da, https://www.tecnicadellascuola.it/continuita-didattica-a-volte-certe-dinamiche-relazionali-determinano-la-fuga-di-tanti-prof-da-una-scuola-ad-unaltra-clamoroso-il-caso-che-capita-in-una-scuola-della-toscana, Mobilità,continuità del servizio,Continuità didattica,Mobilità 2023/24,mobilità professionale,Trasferimenti, https://www.tecnicadellascuola.it/feed, Lucio Ficara,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.