Anche per l’anno 2023 saranno emanati i bandi della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per l’informazione e l’editoria, con i quali si prevede l’erogazione di contributi a favore delle istituzioni scolastiche, consistenti in un importo pari al 90% delle spese sostenute nell’anno 2023 per l’acquisto di uno o più abbonamenti a quotidiani, periodici e riviste scientifiche e di settore, anche in formato digitale.
Interventi rivolti anche alle paritarie
Tali contributi sono concessi nell’ambito delle risorse del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze e destinato agli interventi di competenza della Presidenza del Consiglio dei ministri. Tali interventi sono rivolti alle istituzioni scolastiche, sia statali che paritarie; in particolare, quelli riferiti all’articolo 1, comma 389, della legge n. 160 del 2019 sono destinati alle scuole di ogni grado d’istruzione, mentre quelli riferiti al successivo comma 390 sono destinati alle sole scuole secondarie di primo grado.
I bandi, in corso di predisposizione, saranno pubblicati nel sito del Dipartimento per l’informazione e l’editoria. Nel caso di istituto comprensivo, la domanda potrà essere presentata con riferimento ad entrambi i citati comma, a condizione che le spese e le relative fatture siano esposte in modo da essere distintamente riferibili alle due diverse tipologie di contributi. Per le domande che saranno presentate in relazione al comma 390, occorrerà indicare anche gli estremi della delibera di recepimento di progettualità per la promozione della lettura critica e l’educazione ai contenuti informativi, inseriti nel Piano Triennale per l’Offerta Formativa dell’istituto scolastico che aderirà all’iniziativa.
La domanda di contributo potrà essere presentata a fronte di spese sostenute nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2023 ed espressamente deliberate da parte del Collegio dei docenti. Per la partecipazione sarà necessario entrare nell’area SIDI (https://www.istruzione.it/accesso-sidi/) e seguire il percorso che verrà indicato con una successiva nota esplicativa, conseguente all’avvenuta emanazione dei Bandi in esame, delle relative caratteristiche, possibilità di partecipazione e connesse scadenze.
I dati Istat sulla lettura
L’ISTAT al 2021 ci consegna una fotografia della propensione alla lettura dei quotidiani che lascia intuire quanto sia ampio il margine di miglioramento per contrastare la riduzione della quota di lettori di quotidiani (-5,2 punti percentuali, rispetto al 2020) e sottolinea come i maggiori lettori di quotidiani appartengano alla fascia d’età più adulta (45 anni e più).
Sempre nel 2021, rispetto all’anno precedente, la percentuale di individui che leggono giornali, informazioni e riviste su Internet è aumentata dal 40,4% al 43,6%. Sono le persone nella fascia d’età tra i 25 e i 44 anni ad utilizzare maggiormente la rete per la lettura di giornali, informazioni e riviste (circa il 60%). L’ISTAT rende noto, inoltre, che nel 2022 la quota di persone di 6 anni e più che hanno letto nell’ultimo anno almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali è pari al 39,3% (erano il 40,8% nel 2021). Il 17,4% delle persone di 6 anni e più sono lettori “deboli” (leggono al massimo 3 libri in un anno), il 15,4% lettori “medi” (3-11 libri in un anno). Solo il 6,4% sono, infine, lettori “forti” (almeno 12 libri nell’ultimo anno). La quota maggiore di lettori si osserva tra i giovani fino a ventiquattro anni, con punte più elevate tra gli 11 e i 14 (57,1%). In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze di 11-14 anni, tra le quali più di 6 su 10 hanno letto almeno un libro nell’anno.
Questi dati confermano che la scuola può essere un importante veicolo di potenziamento della lettura e che può contribuire ad innalzare tale percentuale di giovani lettori.
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