Contributi non versati dalla scuola, una prof: Controllate sempre. La dsga: Doveva segnalare subito il problema

Contributi non versati dalla scuola, una prof: Controllate sempre. La dsga: Doveva segnalare subito il problema

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contratto scuola

Una situazione che ha dell’incredibile. Come riporta La Repubblica una docente precaria di scienze, siciliana, di nome Valeria Di Mulo, ha scoperto che non le sono stati versati alcuni contributi. “Ho insegnato in una scuola statale ma mi mancano tre anni di contributi. Ho chiesto aiuto a Repubblica per non perdere anni di lavoro e sacrifici”, questa la denuncia al quotidiano.

Il racconto della docente: tre anni di contributi non versati

L’insegnante ha lavorato a Firenze dal 2016 al 2022 in diversi istituti di istruzione superiore statali. Nel 2019 dal sito Inps si è accorta che non le erano stati versati i contributi previdenziali degli anni di servizio 2016, 2017 e 2018. “Nel 2016 ho iniziato a insegnare all’Istituto Sassetti Peruzzi. Quando ho preso servizio pare che per registrarmi, dalla segreteria, si siano agganciati al cedolino dell’anno precedente, quando avevo fatto gli esami di stato come docente esterna. Bisogna che spieghi che ai docenti esterni il ministero di Economia e Finanza non paga i contributi per la prestazione. Agganciando la mia nuova posizione a questo cedolino è come se non mi avessero dichiarato come docente a tempo determinato. Me ne sono accorta tre anni dopo, nel 2019, guardando i miei contributi ho notato che nei cedolini si evidenziava la dicitura ‘Inps esente’”. 

“Mi sono rivolta a un commercialista e da qual momento è partito un carosello di pec alla scuola, al Mef e all’Inps. All’inizio ogni ente mi rimbalzava all’altro. Alla fine si è capito che la bega è della scuola. Ora ho coinvolto l’Ufficio scolastico regionale che ha trasferito tutto a quello provinciale e sembra che interverranno i revisori dei conti”, ha spiegato Di Mulo.

“Dopo 8 anni dall’inizio del lavoro, non mi ritrovo il pagamento dei contributi per i tre anni di servizio prestati, sono 8.500 euro di contributi in meno. La pensione è già un’utopia, se mi tolgono tre anni so che matematicamente non ci andrò. In qualche modo va risolta la questione e io sto tentando tutte le strade”, ha aggiunto.

Nel frattempo la scuola fiorentina sta cercando di vederci chiaro. “Da tempo siamo in contatto con l’Inps di Firenze per risolvere la situazione contributiva della professoressa”, ha fatto sapere il dirigente scolastico Osvaldo Di Cuffa. “La dsga Daniela Mucciarini, persona attenta e molto preparata, sta cercando di risolverla. Purtroppo i tempi sono quelli che sono”, ha detto il preside.

“Credo di essere l’unica in tutta Italia”

La dirigente amministrativa, che all’epoca dei fatti non lavorava nell’istituto fiorentino e se ne sta occupando adesso, spiega: “Bastava che la docente guardasse il cedolino. Dopo il 2016 per un anno i contributi sono stati versati regolarmente. La prima volta poteva non accorgersene, ma nel secondo caso, tra il 2017 e il 2018 che mancano di nuovo, avrebbe dovuto segnalare subito il problema. Alla docente mancano 12/13 mesi di contributi”.

“Il Mef, responsabile dell’invio delle dichiarazioni contributive, ha deciso di ‘lavarsene le mani’ scaricando tutto sulla scuola, che però non ha tutti gli strumenti necessari per correggere la situazione. Anche stamani ho parlato con un responsabile dell’Inps secondo il quale la competenza era del Mef. Comunque la scuola non si è mai tirata indietro”, ha aggiunto.

Dal canto suo la professoressa Di Mulo ha fatto un monito a tutti i suoi colleghi: “Credo di essere l’unica in tutta Italia con un caso simile. Un funzionario Inps da quarant’anni in servizio mi ha detto che questa anomalia non gli era mai capitata. Quando racconto la mia storia i miei colleghi mi chiedono come si fa a sapere qual è l’estratto conto contributivo. Nessuno lo guarda. Io mi sento di dire a tutti di controllare sempre”.  

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