di Giulio De Santis
Un affare da oltre dieci milioni di euro. Secondo la Procura un ex dirigente della Asl avrebbe contraffatto la documentazione. Sul banco degli imputati la Siram
Manutenzione carente degli impianti energetici negli ospedali Sant’Eugenio, Sandro Pertini e Cto. Ma assegno di 10 milioni e 450mila di euro incassato grazie a certificati di conformità taroccati. A ottenere il pagamento è stata la Siram spa, a capo di un’Ati (Associazione temporanea di imprese, ndr) costituita per la fornitura di sistemi energetici a basso a consumo negli ospedali dell’Asl Roma 2. Ad assicurare l’incasso contraffacendo la documentazione Valerio Camponeschi, (ex) dirigente dell’azienda sanitaria. Questa la tesi della Procura che ha ottenuto il rinvio a giudizio dell’imputato con le accuse di truffa aggravata ai danni del sistema sanitario regionale e falso. Il gup ha disposto il processo anche per Roberto Di Fabio, contract manager della Siram, a cui sono mosse le stesse contestazioni di Camponeschi. Il dibattimento – in cui la Regione Lazio e l’Asl Roma 2 si costituiranno parti civili con l’avvocato Tito Lucrezio Milella – avrà inizio nell’ottobre del 2023.
Sul banco degli imputati siederà anche Crescenzio De Stasio, un altro contract manager della Siram, accusato di tentata truffa. De Stasio – per il pm Carlo Villani – avrebbe provato a strappare un finanziamento da 12 milioni attestando verifiche sulla manutenzione in realtà mai svolte. Operazione fallita per i controlli scattati negli impianti energetici dopo le carenze emerse nella documentazione certificata da Camponeschi, estraneo ai fatti in questo secondo capo di imputazione. Un’Ati, anche stavolta capitanata dalla Siram, ha ottenuto di recente la manutenzione di impianti pubblici aderendo a un listino con prezzi ridotti rispetto alla precedente esperienza. Che, per altro, deve ancora essere oggetto della sentenza di primo grado.
Questa la storia. La Siram vince un appalto bandito nel 2008 dall’Asl Roma C (poi confluita nell’Asl Roma 2). Oggetto della gara: fornitura e gestione dei vettori energetici negli ospedali di competenza di quell’azienda sanitaria. Nella fase uno nei presidi ospedalieri vengono installati impianti fotovoltaici, sistemi d’illuminazioni a led, termoregolatori ed elettropompe. Il lavoro viene completato nei tempi previsti con il montaggio di apparecchiature all’avanguardia. È nell’esecuzione della seconda fase del capitolato, dove è prevista la manutenzione, che – secondo l’accusa – emergono le irregolarità. Il supervisore dell’appalto per l’Asl è Camponeschi: spetta a lui attestare che la Siram rispetti gli impegni sottoscritti. Tuttavia, in accordo con Di Fabio, il dirigente manipola misurazioni e controlli, assicurando il compimento di verifiche mai effettuate. Nel mirino del pm finiscono sei certificati. Documenti che vengono inclusi da Di Fabio nel dossier presentato all’Asl per ottenere i pagamenti. Che saranno effettuati grazie alle attestazioni del dirigente, ora a processo e già licenziato.
25 aprile 2022 (modifica il 25 aprile 2022 | 08:37)
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, 2022-04-25 06:39:00, Un affare da oltre dieci milioni di euro. Secondo la Procura un ex dirigente della Asl avrebbe contraffatto la documentazione. Sul banco degli imputati la Siram, Giulio De Santis