“La scuola la stiamo ripensando completamente, guai a tornare a quella che era prima del Covid, oggi c’è bisogno di puntare su altri modelli: mettiamo i nostri ragazzi al centro, curiamo le ferite accumulate in questi anni, curiamo le loro ferite e anche quelle degli adulti, dei docenti, degli educatori, delle famiglie. Prediamoci cura l’uno dell’altro.” Con queste parole la Presidente nazionale della FIDAE, Virginia Kaladich, ha aperto i lavori della sessione pubblica del Consiglio Nazionale, che si è svolta stamattina a Palazzo Madama a Torino. “Va bene parlare di scelte, di fondi, di numeri ma non dimentichiamoci mai che qui stiamo parlando soprattutto di persone, di individui unici, con dei sogni, delle speranze. Investiamo sui quei sogni, impegniamoci ancora di più perché da queste generazioni dipenderà il futuro di tutti noi”.
All’incontro non ha potuto partecipare il Vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, che però ha voluto inviare un suo contributo tutti i partecipanti: “Saluto la Presidente della FIDAE Virginia Kaladich, gli organizzatori e le autorità presenti a questo importante evento dedicato alla formazione delle nuove generazioni e, in particolare, al ruolo chiave dei docenti, che coadiuvati da dirigenti scolastici e genitori, hanno il difficile compito di far crescere gli studenti innanzitutto come persone e come cittadini, prima ancora che trasmettere loro il sapere. – ha scritto Tajani – La chiave di tutto è la centralità della persona. Il libero pensiero e le capacità critiche, la solidarietà, i valori democratici sono parte integrante della formazione delle generazioni future e del loro senso di responsabilità. I docenti di ogni ordine e grado, nelle scuole pubbliche e in quelle private paritarie cattoliche, sono fondamentali nel percorso formativo-educativo dei giovani. In una realtà come quella di oggi, in cui le nuove tecnologie rendono immediato l’accesso a ogni informazione e contenuto digitale, la figura dell’insegnante è cruciale per fare di questa sfida una straordinaria opportunità: non più fonte unica di conoscenze e cultura, è chiamato a indirizzare gli studenti all’uso corretto dei vari strumenti disponibili per l’apprendimento, perché sappiano impiegarli al servizio della società senza diventarne schiavi. Il tema della cultura e della formazione è prioritario nell’azione del Governo. Stiamo rafforzando il sistema delle borse di studio. Guardiamo in particolare all’Africa, per attrarre e formare giovani africani, offrendo loro il nostro ‘’saper fare’’ che è la cifra del nostro tessuto imprenditoriale di 4 milioni di piccole e medie 2 imprese, per farne degli ambasciatori del nostro Paese, favorendo scambi, benessere e crescita su base paritaria e non predatoria. Sin dall’inizio del mio mandato ho promosso il rafforzamento del Sistema della formazione italiana nel mondo, coinvolgendo anche le scuole statali italiane all’estero, le scuole paritarie cattoliche e le sezioni bilingui. In particolare, ci siamo concentrati sulle scuole paritarie, istituzioni che consentono di ottenere titoli legalmente riconosciuti sia nel Paese di origine che in Italia, che sono diventate sempre più propositive e dinamiche. Si tratta spesso di prestigiose scuole private come gli Istituti salesiani “Don Bosco” al Cairo e Alessandria, vere e proprie eccellenze della formazione professionale in Egitto o le varie scuole paritarie cattoliche primarie e secondarie che la F.I.D.A.E. rappresenta. Ho voluto creare un tavolo permanente, con i colleghi Ministri di Istruzione e Merito, Università e Ricerca e Cultura, per mettere a sistema e potenziare tutti gli strumenti e iniziative di promozione del sistema formativo italiano all’estero e dell’internazionalizzazione del nostro sistema scolastico e accademico. La scuola deve saper fare tesoro del passato, essere ben salda nel presente e lavorare per un futuro migliore, trasmettendo i nostri valori. Rinunciarvi non è rispetto ma debolezza, e rinunciare alla propria identità. Contate su di me per continuare a rafforzare i valori in cui crediamo. L’Italia è protagonista anche grazie a questa identità. Possiamo fare ancora di più! Contate sul Ministero degli Esteri e sul Governo. Buon lavoro a tutti”.
Anche il Ministro per l’Istruzione e il Merito, Giuseppe Valditara, non ha potuto partecipare al convegno per impegni governativi ma ha voluto inviare un suo personale messaggio ai consiglieri e a tutti i partecipanti all’incontro: “Desidero esprimere vivo apprezzamento per l’iniziativa di formazione che offrite alle scuole e per il focus sul ruolo del docente, che è determinante nel percorso educativo dei nostri ragazzi, soprattutto es ispirato da valori alti ed universali. – ha scritto Valditara – Credo nell’azione formativa che le scuole paritarie svolgono e, dopo anni, il Dicastero che presiedo rivolge particolare attenzione alla più autentica attuazione delle norme che regolano la parità scolastica. Ne è testimonianza l’impegno mio e dell’intero Governo, non solo con i fondi stanziati per le scuole paritarie nella Legge di bilancio vigente, ma anche, da ultimo, con l’intervento normativo ora all’esame della Camera, volto ad affermare una piena equiparazione del servizio dei docenti sia ai fini del conseguimento dell’abilitazione sia rispetto alle quote di riserva per l’accesso a questi percorsi. Certo dell’ottima riuscita dell’evento formativo, rivolgo a tutti i partecipanti vivi auguri di buon lavoro”.
Dopo i saluti delle autorità locali, è intervenuto anche Ernesto Diaco, Direttore dell’Ufficio nazionale Educazione, Scuola e Università della CEI, che ha sottolineato come “la scuola deve insegnare a disarmare menti e cuori dei nostri giovani, ce lo ha ricordato il Card. Zuppi, sostituendole con altre armi che sono il desiderio dell’incontro con l’altro, della fraternità, di costruire insieme il bene comune e per fare ciò abbiamo bisogno di testimoni, di maestri che sappiano aiutare i ragazzi e anche sapersi fare aiutare dai ragazzi. Questo nuovo anno che sta per iniziare è ancora per la Chiesa italiana ma anche per la Chiesa universale, un anno di cammino sinodale e questo sia il primo obiettivo: intensificare l’incontro, intensificare il dialogo, intensificare la creatività per pensare e creare qualcosa di nuovo, qualcosa di buono”.
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