Coordinatori di classe, funzioni strumentali e tutor: l’esercito dei docenti sottopagati per gli incarichi che assumono a scuola

Coordinatori di classe, funzioni strumentali e tutor: l’esercito dei docenti sottopagati per gli incarichi che assumono a scuola

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Coordinatori di classe, i tutor o le funzioni strumentali. Sono tanti gli insegnanti che all’ordinaria attività didattica, già molto piena, assumono degli incarichi necessari per la scuola. Il problema è che tali mansioni non prevedono una retribuzione adeguata ma pare che poggiano la loro ragion d’essere sul senso di responsabilità del singolo insegnante che accetta la mansione.

Su La Repubblica vengono raccolte alcune testimonianze che si sommano alle tante che Orizzonte Scuola riceve ogni settimana.

Patrizia Borrelli, ad esempio, insegna all’istituto comprensivo Domenico Purificato di Roma. “Nella mia scuola, per il coordinamento di classe è previsto un compenso di 10 ore per la primaria e 15 ore per la secondaria di primo grado. Si tratta di un lavoraccio che nel periodo del lockdown si è trasformato in un lavoro enorme: tracciamento degli alunni, i monitoraggi, verbali, rapporto con i genitori“. Le 10/15 ore all’anno vengono retribuite dal Fondo d’istituto a 17,5 euro: 175 euro per i coordinatori di classe della primaria e 262,5 per quelli della scuola media. Che netti si riducono a 120 euro e 184 euro all’anno: 10 o 15 euro al mese. La docente spiega anche quanto sia difficile oggi coinvolgere i colleghi. “Da un paio d’anni – aggiunge – per esigenze varie, c’è una scarsa propensione ad assumere incarichi per non togliere tempo all’insegnamento. Mentre altri si caricano in maniera eccessiva“.

Per quanto riguarda le Funzioni strumentali, per un lavoro che può impegnare per decine di ore in un anno, il ministero prevede cifre forfettarie: 500/600 euro lordi. Monica Grilli, docente all’istituto comprensivo Sibilla Aleramo, nella periferia nord di Torino, racconta: “Sono Funzione strumentale per la continuità e la formazione delle classi. Ogni anno svolgo colloqui con tutti i genitori delle future prime. Lo scorso anno ho quantificato il mio impegno in termini di ore: per un totale di 200 ore ho ricevuto circa 500 euro lordi. Qualcosa come un euro e mezzo netti per ogni ora di lavoro extra“. Perché un docente, potendosi rifiutare, assume questi incarichi? “Perché lo faccio? Per la scuola, la formazione delle classi è fondamentale. Se non faccio quel tipo di lavoro perdiamo alunni e posti“.

C’è anche il caso di progetti come Studenti atleti e le attività di PCTO, che prevedono dei tutor. Ma anche quelli dei tirocinanti di scienze della formazione primaria. Tutte attività sottopagate: “Molteplici attività non vengono remunerate – ammette Luigi Di Maio, docente di Economia aziendale all’istituto superiore Pantaleo di Torre del Greco – tra questi il tutor Pcto. Per diversi anni ho fatto parte della commissione elettorale, ma non credo ci sia un compenso. E spesso – conclude – svolgiamo lavoro che spetta alle segreteria: le schede da mandare alle famiglie relative alle carenze da recuperare le stampiamo noi per esempio“.

, 2022-11-08 09:15:00, Coordinatori di classe, i tutor o le funzioni strumentali. Sono tanti gli insegnanti che all’ordinaria attività didattica, già molto piena, assumono degli incarichi necessari per la scuola. Il problema è che tali mansioni non prevedono una retribuzione adeguata ma pare che poggiano la loro ragion d’essere sul senso di responsabilità del singolo insegnante che accetta la mansione.
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