Cordero, sindaco di Baldissero: «Bandiere della pace? Ho ricevuto attacchi dalle istituzioni, ma non cambio idea»

Cordero, sindaco di Baldissero: «Bandiere della pace? Ho ricevuto attacchi dalle istituzioni, ma non cambio idea»

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di Federica Vivarelli

Il primo cittadino ha chiesto alla preside della scuola primaria Berruto di togliere il simbolo arcobaleno: «Rispetto la legge e non scelgo quale osservare»

«Ma fino a quando vivrò questa situazione? C’è gente che mi chiama solo per insultarmi. Non le dico cosa sono capaci di scrivermi» lamenta Piero Cordero. Sono le 19 e 30 di venerdì sera e il clamore per le bandiere della pace della scuola Berruto non si è placato. Appese per il conflitto russo-ucraino. Rimosse su ordinanza comunale. Così Baldissero, neanche quattromila abitanti appena sopra Torino, e il sindaco Cordero sono diventati il caso mediatico di questi giorni.

Sindaco, non cambia idea?


«No. Non la cambio perché è la legge a dirlo. È il ministero a decidere cosa poter esporre oppure no sui muri pubblici».

Oggi i bambini della scuola hanno sostituito quelle bandiere con dei cartelloni fatti a mano.


«Sono molto contento. Hanno passato una giornata diversa e sono d’accordo con quello che hanno scritto. Nulla vieta loro di fare anche un bello striscione. È quello che ho consigliato alla dirigente scolastica».

La dirigente scolastica lamenta che la rimozione delle bandiere poteva venir detta in altra maniera rispetto a una pec comunale.


«Il dialogo lo stiamo cercando da mesi. Questa parte dei manufatti l’ho detta a voce, mica potevo scriverla. In questi giorni abbiamo dialogato per l’arrivo della bambina ucraina e credo che tutto sia andato più che bene».

Va bene la legge, ma non si poteva chiudere un occhio visto il periodo?


«È stato un cittadino che ci ha segnalato la questione delle bandiere. C’è da spiegare che qualche anno fa la questura aveva richiamato l’amministrazione per lo stesso motivo. La legge è legge. È come se non volessimo rispettare la durata di un semaforo. A rimetterci sarebbe stata la città».

Altre città però hanno appeso le bandiere.


«Credo che ciascuno sia abbastanza adulto da muoversi come meglio vuole. Il sindaco ha degli obblighi. Noi rispettiamo la legge».

Il sindaco di Montaldo qui vicino ha invitato a portare nella sua piazza le bandiere rimosse.


«Esporre bandiere sulla pubblica piazza non credo abbia qualche legge che lo vieti». Gli studenti della Berruto si sono visti rimuovere le bandiere, il messaggio non è stato dei migliori. «Credo si insegni ancora educazione civica a scuola. Non è che si possono scegliere quali leggi rispettare. Dovremmo abituare la gente a far finta di niente?».

Lei ha anche detto che non erano in grado di capire la differenza tra pace e pacifismo.


«A che età si può capire un concetto del genere? Un’amministrazione comunale non può avere una propria opinione in merito. Per l’Ucraina abbiamo organizzato raccolte, ci siamo impegnati perché una bambina rifugiata potesse iniziare scuola a pochi giorni dal suo arrivo a Baldissero. Non ho nulla contro quella bandiera. È la legge italiana che dice cosa si può fare. Non possiamo fare politica».

A proposito di politica, non si riesce a collocarvi tra destra e sinistra.


«E non voglio. Siamo una lista civica e non vogliamo appartenenze politiche. Anche se in questi giorni me ne hanno dette di tutti i colori».

In che senso?


«Avevamo ricevuto i complimenti perché con la giunta avevamo messo online sul sito i nostri contatti. Apriti cielo. Non ho mai avuto paura del confronto, sempre aperto al dialogo. Richiamo tutti. Ricevo scritte, parolacce, insulti. Sia chiamate che su whatsapp».

Anche da gente che conosceva?


«Direi che non mi aspettavo attacchi da istituzioni. Ecco, questi sono proprio attacchi politici. Lì non si sta lavorando a nome di tutti come Istituzione».

Tornasse indietro nel tempo?


«Ripeto: è la legge. Sarebbe stato più comodo girarsi dall’altra parte? Certo. E se poi fosse arrivata una multa dalla questura come era quasi successo qualche anno fa?».

Non si aspettava tutta questa attenzione mediatica.


«Mi chiedo solo quando si calmeranno le acque. Sono da due giorni che non riesco a fare altro che seguire le notizie e gli insulti».

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19 marzo 2022 (modifica il 19 marzo 2022 | 13:54)

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, 2022-03-19 12:56:00, Il primo cittadino ha chiesto alla preside della scuola primaria Berruto di togliere il simbolo arcobaleno: «Rispetto la legge e non scelgo quale osservare», Federica Vivarelli

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Pietro Guerra

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