Il correntismo che blocca il Pd

Il correntismo che blocca il Pd

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editoriale Mezzogiorno, 29 gennaio 2023 – 09:53 I programmi lasciati ai margini di Michele Cozzi Decaro ed EmilianoTrattative febbrili per decidere, a tavolino, le sorti del Pd regionale. Le cronache hanno raccontato l’accordo tra i due “dante causa” della sinistra pugliese, Decaro e Emiliano (in rigoroso ordine alfabetico) per eleggere (o designare) Domenico De Santis, vice capo di gabinetto della giunta regionale. Persona degnissima che ha un ragguardevole pedigree nella storia della sinistra, che potr traghettare il Pd regionale. Ma per andare dove? Verso quali sponde e con quale “popolo”? Domande che finora appaiono senza risposta. Ed questo il vulnus del Pd, sia a livello nazionale che regionale: l’incapacit di liberarsi dei vizi del correntismo e del governismo a tutti i costi, per cercare di ricreare una connessione sentimentale con porzioni della societ che non hanno ancora disperso la speranza che la sinistra possa ancora avere un futuro. Nel Paese, come in Puglia. La crisi, infatti, non congiunturale, ma strutturale. Ed improbabile invertire la rotta con decisioni assunte sempre con la “logica del caminetto”, senza cercare di interpellare il corpus di ci che rimane del vecchio partito. Il destino del partito francese dovrebbe suggerire uno scatto che non si intravvede: n a Roma, n in Puglia. L’epitaffio di Milan Kundera (Da tempo abbiamo capito che non era pi possibile rivoluzionare questo mondo… non c’era che un solo modo possibile per resistere: non prenderlo sul serio) fotografa appieno le vicende del maggiore partito della sinistra (il M5S si dichiara progressista, ma non di sinistra). Chi prende sul serio il rischio di dissoluzione della sinistra e quindi proclama la necessit di un nuovo inizio? Una svolta che difficile possa emergere da accordi precostituiti. Questa dinamica ha governato il partito negli ultimi anni, e ha condotto ad una involuzione ed una entrata nel tunnel, da cui non si intravvede un lumicino nemmeno in lontananza. Sarebbe interessante conoscere i progetti dei candidati alla segreteria. Qual il futuro dell’Ilva? Cosa si propone per frenare la fuga dei cervelli visto che l’ascensore sociale si fermato almeno da vent’anni, come afferma il sociologo Ricolfi? Come innestare una nuova stagione di sviluppo per cercare di salvare i giovani pugliesi da un futuro assistenzialistico? Sono solo alcune questioni. In altri tempi, si sarebbe partiti dalle risposte a queste domande per poi arrivare alla scelta del profilo pi idoneo. Ora, il processo opposto. Ma si visto che cos non funziona pi. Se si individua a priori la nuova classe dirigente, difficile allontanare il sospetto, in quel che resta dei vecchi e nostalgici iscritti, che il loro ruolo sia ormai irrilevante. In questo scenario, sarebbe opportuno che Decaro e Emiliano iniziassero a presentare il loro “manifesto” per la Puglia. Ai cittadini potrebbe interessare relativamente chi, tra i due, far cosa in futuro. Mettendo da parte rivalit e beghe. L’unica reale unit sui programmi, non sulla divisione delle spoglie. E per impedire che l’equazione tra “Pd e irrilevanza” diventi la triste eredit di una vecchia stagione di grandi successi deflagrati in una bolla pronta ad esplodere. 29 gennaio 2023 | 09:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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