Corsica: scontri in piazza dopo l’aggressione di Yvan Colonna, leader separatista

Corsica: scontri in piazza dopo l’aggressione di Yvan Colonna, leader separatista

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di Claudio Del Frate

Condannato per omicidio, l’esponente dell’indipendenza è visto come un eroe: è in coma dopo un tentativo di strangolamento da parte di un terrorista islamico. Decine di migliai in piazza nelle principali città

La Corsica rischia di diventare una questione in evidenza nell’agenda politica che guiderà Emmanuel Macron alle elezioni per la presidenza della repubblica in programma tra meno di un mese in Francia. Le principali città dell’isola sono scosse in questi giorni da disordini di piazza, scontri con la polizia, decine di feriti e arresti. La benzina sulla mai sopita fiamma dell’indipendentismo corso è stata gettata dalla vicenda di Yvan Colonna, che per la giustizia francese è un omicida terrorista condannato all’ergastolo per omicidio’ ma per gli isolani è un eroe dell’indipendentismo. Il 2 marzo Colonna è stato vittima di un’aggressione nel carcere di Arles e i movimenti autonomisti imputano allo Stato francese le responsabilità dell’accaduto.

Il clima è talmente precipitato che domani arriverà ad Ajaccio il ministro dell’interno Gerard Darmian: rimarrà almeno due giorni a intavolare una trattativa con i capi della protesta proponendo un pacchetto di misure per affrontare la «questione Corsica». Le piazza del capoluogo dell’isola ma anche di Bastia e Corte (altri epicentri della protesta) hanno accolto con scetticismo la notizia e nel frattempo le agitazione e le manifestazioni (seppur meno accese) proseguono.

L’aggressione subita in carcere da Yvan Colonna e le proteste che ne sono scaturite dicono comunque molto sul logoramento a cui sono giunti i rapporti tra Parigi e la sempre inquieta isola. Colonna è in carcere dal 1998 con una condanna all’ergastolo: il tribunale lo ha ritenuto responsabile dell’assassinio del prefetto di Ajaccio, Claude Erignac, avvenuto il 6 febbraio di quello stesso anno; ma al di qua del mare il detenuto resta soprattutto uno dei leader del separatismo. Il 2 marzo, nella prigione di Arles, nel sud della Francia, viene aggredito da un compagno di cella, un foreign fighter africano rientrato dall’Afghanistan e condannato per terrorismo di matrice islamica. Quest’ultimo strangola Colonna fino a ridurlo in coma; origine della brutale aggressione alcune frasi che il leader corso avrebbe pronunciato contro il Profeta.

La notizia attraversa il Mediterraneo e viene interpretata in una maniera ben precisa: alle autorità viene imputato il non aver tutelato – nella migliore delle ipotesi – l’incolumità di Colonna. E tanto è bastato a fare esplodere la rabbia; i primi fuochi sono divampati a Corte, martedì a Bastia la manifestazione più imponente, con almeno 10.000 partecipanti sfociata però in un tentativo di assalto al tribunale locale e con 67 feriti (44 tra gli agenti). Le proteste si sono replicate a Ile Rousse, e in altre località. «Statu francese assassinu!» lo slogan che ha ricompattato il fronte autonomista, slogan scandito non a caso nella lingua locale e non in quello della Madrepatria.

Parigi non ha tardato a prendere le contromisure. Ma accanto alla richiesta di interrompere fin da subito le manifestazioni violente è arrivata anche l’offerta d dialogo di cui si è fatto carico come detto il ministro Darmian. «L’esecutivo ha sentito le richieste degli eletti della Corsica – ha detto – e apriremo un ciclo di discussioni». La mano tesa non ha però placato l’inquetudine. «L’annuncio fatto da Darmian non rappresenta alcun passo in avanti -ha tagliato corto Petr’Antone Tomasi, militante di Corsica Libera, intervistato dai media locali – di ministri ne abbiano incontrati a dozzine in questi anni. Ci promettono qualcosa di eccezionale? Valuteremo una volta che le carte saranno messe in tavola».

15 marzo 2022 (modifica il 15 marzo 2022 | 20:10)

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, 2022-03-15 19:40:00, Condannato per omicidio, l’esponente dell’indipendenza è visto come un eroe: è in coma dopo un tentativo di strangolamento da parte di un terrorista islamico. Decine di migliai in piazza nelle principali città , Claudio Del Frate

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