di Vera Martinella
La spiegazione degli esperti: I carcinomi colon-rettali si sviluppano da adenomi o polipi che impiegano anni per diventare maligni. Con l’esame Sof si possono scoprire ed eliminare prima che si trasformino in cancro
Affronto questa partita con il sorriso sulle labbra, tanto ottimismo e gioia di vivere, circondato dall’amore della mia famiglia e dei miei amici. Cos Pel, uno dei simboli indiscussi del calcio, aveva annunciato a settembre 2021 sui social media l’operazione a cui veniva sottoposto per asportare un tumore del colon. A gennaio di quest’anno si diffusa la notizia della presenza di metastasi in diversi organi e a novembre i media brasiliani hanno lanciato nuovamente l’allarme: l’82enne fuoriclasse era ricoverato in condizioni cliniche complicate nel reparto di cure palliative all’ospedale Albert Einstein di San Paolo, mentre lui provava a rassicurare tutti (Sono forte, ho fede in Dio, i messaggi mi danno energia scriveva in un messaggio di inizio dicembre). L’intero mondo del calcio gli lanciava messaggi d’affetto e incoraggiamento, mentre erano in atto i Mondiali in Qatar.
Un tumore fra i pi diffusi e letali
Era per chiaro quanto la situazione fosse complicata: i medici avevano sospeso la chemioterapia, diventata troppo pesante da sopportare per il fisico gi duramente provato di O Rei, e iniziato quell’insieme di trattamenti rivolti ai malati inguaribili al fine di migliorarne la qualit di vita riducendo il livello di sofferenza e dolore, le cure palliative appunto. Grazie alle nuove terapie arrivate negli ultimi anni, la sopravvivenza dei pazienti con una neoplasia colon-rettale avanzata (con metastasi, come nel caso di Pel) pi che raddoppiata rispetto a vent’anni fa e oggi raggiunge in media i 30 mesi, ma questo tumore resta uno dei pi diffusi e letali in tutto il mondo. Con oltre 43.700 nuovi casi registrati ogni anno, il secondo tipo di cancro pi frequente nel nostro Paese ed anche il secondo nella poco ambita classifica di quelli che provocano pi decessi (circa 19mila annui). La mortalit per in Italia in calo — sottolinea Giordano Beretta, direttore dell’Oncologia medica a Pescara e presidente di Fondazione Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) —. La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi oggi si aggira attorno al 65% ed progressivamente migliorata, sia grazie al programma di screening nazionale di diagnosi precoce con la ricerca del sangue occulto nelle feci (test Sof), sia per l’importante avanzamento nelle terapie.
L’esame che salva la vita
Il test Sof viene offerto dal nostro Servizio sanitario a tutti i cittadini fra i 50 e i 70 anni che ricevono, ogni due anni, una lettera da parte della propria Asl con l’invito ad andare nella farmacia pi vicina a ritirare un piccolo contenitore nel quale raccogliere un campione di feci, per poi restituirlo e ricevere la lettera con il referto a casa nell’arco di un paio di settimane. Nel caso in cui vengano rinvenute tracce di sangue necessario fare ulteriori accertamenti, con la colonscopia. I carcinomi colon-rettali si sviluppano a partire da adenomi (o polipi) che impiegano anni, in media una decina, per trasformarsi in forme maligne — spiega Carmine Pinto, direttore dell’Oncologia medica all’AUSL-IRCCS di Reggio Emilia —. in questa finestra temporale che lo screening con il Sof consente di fare una diagnosi precoce ed eliminare i polipi intestinali prima che abbiano acquisito caratteristiche pericolose ed evolvano in un tumore maligno. un esame che pu salvare la vita, ma la met degli italiani non coglie l’opportunit e getta la lettera d’invito nel cestino. Eppure i numeri parlano chiaro: nove casi su dieci si potrebbero evitare se tutti si sottoponessero ai controlli.
Sintomi e cure
Fare prevenzione ancora pi importante se si considera che questo tumore spesso non manifesta sintomi particolari, almeno nelle sue prime fasi — ricorda Giordano Beretta —. In particolare, soprattutto dopo i 50 anni, bene segnalare al medico: presenza di sangue rosso vivo (talvolta misto a muco) nelle feci, senso di incompleta evacuazione, defecazione in pi tempi ravvicinati, perdita di peso senza causa evidente, senso di spossatezza, febbricola, specialmente nelle ore serali. Come si cura oggi il tumore al colon? Quando possibile, se la malattia scoperta in stadio iniziale, si interviene chirurgicamente asportando soltanto il tratto di intestino interessato dal tumore e cercando di risparmiare ai pazienti la colostomia (ovvero il sacchetto per la raccolta delle feci) — risponde Beretta —. Se necessario, poi, possiamo utilizzare radioterapia, chemioterapia o diversi nuovi farmaci prima o dopo l’operazione, per ridurre il rischio di metastasi o per tenere il pi possibile sotto controllo una neoplasia che progredisce.
Chi rischia di pi
Sovrappeso, obesit, cattiva alimentazione e sedentariet sono i principali indiziati. In particolare fattori dietetici quali il consumo di carni rosse e di insaccati, farine e zuccheri raffinati e il consumo di cibi salati, conservati o affumicati fanno salire il pericolo di ammalarsi, come l’eccessivo consumo di bevande alcoliche, bibite zuccherate e il fumo. Le probabilit aumentano anche per chi ha molti chili di troppo e per chi fa poca attivit fisica. Ci sono poi individui ad alto rischio perch portatori di un’alterazione del Dna (geni MLH1, MSH2, MSH6, PMS6 e APC), che li espone a un pericolo maggiore di neoplasie che insorgono in giovane et e colpiscono pi generazioni di una famiglia — conclude Pinto —. Se in un paziente con cancro del colon-retto viene dimostrata questa alterazione, necessario cercarla nei familiari di primo grado e procedere con un iter di consulenza genetica.
29 dicembre 2022 (modifica il 30 dicembre 2022 | 13:49)
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