La campanella della scuola ha suonato in tutta Italia, ma le linee guida sul COVID-19 stentano ad arrivare. Tra il governo e le Regioni si è creata una situazione di impasse.
Il nodo centrale è trovare un equilibrio tra le nuove libertà civili e la sicurezza nelle aule. Questo mentre i casi di contagio crescono, passando da 21.316 a fine agosto a 30.778, secondo l’ultimo bollettino del Ministero della Salute.
Come segnala il Corriere della Sera, l’obiettivo è creare regole uniformi per insegnanti, studenti e famiglie. Tuttavia, la recente abolizione di vari obblighi, come l’isolamento di cinque giorni per i positivi e l’uso delle mascherine, ha complicato le cose. La sfida è: come si può chiedere agli studenti di rimanere a casa quando sono liberi di andare al cinema?
Il governo non vuole apparire in contraddizione con le sue politiche di apertura, specialmente quando il virus sembra meno letale rispetto ai momenti critici della pandemia. Tuttavia, c’è una crescente preoccupazione per la sicurezza degli alunni fragili nelle scuole.
Rocco Bellantone, nominato commissario straordinario dell’Istituto Superiore di Sanità, ha escluso l’ipotesi di nuovi obblighi. Anche l’infettivologo Matteo Bassetti ha sottolineato: “Non c’è ragione di non lasciarli liberi”.
Le Regioni si stanno organizzando per garantire il vaccino, da somministrare anche assieme all’antinfluenzale, alle categorie alle quali è raccomandato in via prioritaria: over 60, persone fragili di tutte le età a partire da 6 mesi, ospiti di residenze per anziani, donne in gravidanza, operatori sanitari.
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