di Carlotta De Leo
Due anni e 9 mesi dopo l’inizio delle restrizioni, una lettera ai vescovi italiani raccomanda di continuare a igienizzare le mani e l’uso della mascherina quando opportuno
Le acquasantiere piene e il segno della pace tra i fedeli: le chiese cercano di tornare alla normalità dei riti precedenti alla pandemia di Covid. La presidenza della Cei, con una lettera inviata ieri, offre consigli e suggerimenti ai vescovi italiani per affrontare l’inverno e la nuova fase pandemica. Continuando sulla linea della prudenza, la Cei invita anche a proseguire con alcuni accorgimenti necessari per limitare la diffusione del Sars-CoV-2 come l’igienizzazione delle mani all’ingresso e la «l’opportunità di raccomandare la mascherina»
Era il 3 marzo del 2020 – quando l’epidemia di Covid stava mostrando tutta la sua forza iniziale costringendo, qualche giorno dopo, il Paese a chiudersi in lockdown – quando la diocesi di Roma decise che, per prevenire i contagi, sarebbe stato «tralasciato il segno della pace» e le acquasantiere sarebbero rimaste vuote.
Precisamente due anni e nove mesi dopo, la celebrazione della messa e delle altre funzioni ritrova due momenti importanti. «È possibile tornare nuovamente a ripristinare l’uso delle acquasantiere», e tornare alla «consueta forma di scambio del segno della pace». Tra le raccomandazioni della Cei ai vescovi, comunque, c’è sempre quello che «non partecipi alle celebrazioni chi ha sintomi influenzali e chi è sottoposto a isolamento perché positivo». La raccomandazione all’uso delle mascherine, invece, deve essere «valutata in ragione delle specifiche circostanze e delle condizioni dei luoghi».
La lettera della Cei premette che «la normativa di prevenzione dalla pandemia da Covid-19 non è stata oggetto di interventi recenti del governo». Tuttavia «sembra opportuno continuare a condividere i seguenti consigli e suggerimenti». E tra questi ci sono anche che «è consigliata l’indicazione di igienizzare le mani all’ingresso dei luoghi di culto»; «è possibile svolgere le processioni offertoriali»; «non è più obbligatorio assicurare il distanziamento tra i fedeli che partecipino alle celebrazioni». Inoltre, la Cei consiglia ai religiosi «di igienizzare le mani prima di distribuire la Comunione», e «nella celebrazione dei Battesimi, delle Cresime, delle Ordinazioni e dell’Unzione dei Malati si possono effettuare le unzioni senza l’ausilio di strumenti». «Tenuto conto delle specifiche situazioni locali i singoli vescovi possono, comunque, adottare provvedimenti e indicazioni più particolari», conclude la lettera.
3 dicembre 2022 (modifica il 3 dicembre 2022 | 11:48)
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, 2022-12-03 11:31:00, Due anni e 9 mesi dopo l’inizio delle restrizioni, una lettera ai vescovi italiani raccomanda di continuare a igienizzare le mani e l’uso della mascherina quando opportuno, Carlotta De Leo