di Laura Cuppini
I candidati sono un centinaio, venti arrivati ai test sull’uomo. Dati promettenti dal vaccino di Codagenix e Serum Institute indiano, con virus vivo attenuato
I vaccini intranasali potrebbero cambiare il corso della pandemia. il titolo di un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Nature , una delle pi prestigiose al mondo. La ricerca si sta orientando in questa direzione, perch i vaccini cosiddetti mucosali (cio nasali o orali) possono bloccare il virus gi sulla porta di ingresso, impedendo il contagio. Cosa che i vaccini attualmente utilizzati non garantiscono, pur proteggendo dalla malattia grave chiarisce Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e ordinario per chiara fama di Nefrologia all’Universit degli Studi di Milano.
Professore, a che punto sono le ricerche sui vaccini mucosali?
Secondo l’indagine di Nature, sono un centinaio i candidati vaccini studiati nel mondo, di cui venti hanno raggiunto la fase clinica con i test sull’uomo. Quello prodotto da CanSino Biologics, a base di vettore virale, gi utilizzato in Cina ma purtroppo non sappiamo nulla sulla sua efficacia. Abbiamo invece informazioni sul vaccino messo a punto da Codagenix (azienda Usa) insieme al Serum Institute indiano, con virus vivo attenuato: secondo i primi dati, induce una forte risposta cellulare negli adulti e agisce contro diverse proteine di Sars-CoV-2, che si mantengono inalterate nelle diverse varianti. Sarebbe in grado di bloccare la replicazione del virus nel naso e in questo momento potrebbe essere il candidato pi promettente (la fase 2-3 iniziata a met del 2022).
Oltre a proteggere dall’infezione, i vaccini nasali od orali garantiscono una difesa dalla malattia grave, ospedalizzazione e morte?
Non lo sappiamo ancora, ma gli studi sono in corso e penso che i risultati potrebbero arrivare anche prima di quanto pensiamo. Su questo per difficile pronunciarsi. Il vaccino di Codagenix, per cui sono in corso test anche in Gran Bretagna, ha mostrato finora di indurre una risposta cellulare (linfociti B e T), oltre che anticorpale. Possiamo sperare che offra una protezione completa, sia dall’infezione che dalla malattia.
Si parlato molto del vaccino nasale di AstraZeneca: funziona?
Purtroppo i risultati della sperimentazione sono stati deludenti. L’Universit di Oxford ha testato la stessa formulazione del vaccino ChAdOx1 nCoV-19, a vettore virale, ovvero il vaccino di AstraZeneca usato nelle prime fasi della pandemia. La versione intranasale per non si mostrata altrettanto efficace. Questo non significa che dobbiamo rinunciare, la ricerca deve andare avanti ed quello che sta avvenendo in tutto il mondo. In Iran un vaccino proteico in spray stato approvato a ottobre 2021 e somministrato in 5 milioni di dosi. Anche in Russia stato autorizzato un vaccino mucosale. Nature ha chiesto ai due Paesi dati sull’efficacia, che per non sono arrivati.
Esiste un vaccino nasale contro l’influenza ed utilizzato anche in Italia per la fascia di et 2-18 anni. Cosa ne pensa?
un vaccino molto efficace nei bambini, meno negli adulti. La formula spray pu risultare attrattiva per i genitori, soprattutto perch parliamo di una somministrazione che va ripetuta ogni anno. Il discorso potrebbe valere anche per il vaccino intranasale contro Sars-CoV-2 dato che gli anticorpi mucosali hanno una durata limitata nel tempo. Ma, come detto, la vera “rivoluzione” dei vaccini intranasali potrebbe essere quella di bloccare il virus prima che scateni l’infezione, impedendo cos il contagio. In questo modo si fermerebbe finalmente la circolazione di Sars-CoV-2 evitando di conseguenza lo sviluppo di nuove varianti. Aggiungo che la formulazione nasale pu rappresentare un vantaggio anche per quanto riguarda le campagne di vaccinazione nei Paesi emergenti.
17 gennaio 2023 (modifica il 17 gennaio 2023 | 20:00)
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