Le reazioni del Cremlino ai risultati delle elezioni e alla vittoria di Giorgia Meloni: «Pronti ad accogliere chi ha atteggiamento costruttivo»

Le reazioni del Cremlino ai risultati delle elezioni e alla vittoria di Giorgia Meloni: «Pronti ad accogliere chi ha atteggiamento costruttivo»

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di Marco Imarisio

Dai media vicini al governo di Mosca non trasuda entusiasmo per la vittoria di Giorgia Meloni. «Berlusconi e Salvini vorrebbero rivedere le sanzioni, lei è atlantista»

Mosca non si fa alcuna illusione. È cambiato tutto, ma non è cambiato nulla. Già la reazione ufficiale, affidata come di consueto a Dmitry Peskov, non trasuda entusiasmo. «Si tratta di un affare esclusivamente interno della Repubblica italiana. Noi siamo pronti ad accogliere qualsiasi forza politica in grado di andare oltre l’odio consolidato verso il nostro paese e di mostrare un atteggiamento più costruttivo nei nostri confronti». Sono dichiarazioni quasi in fotocopia, se confrontate con quelle rilasciate dopo le elezioni in qualunque altro paese europeo. Per provare a capire come la pensa davvero la Russia, e quali eventuali aspettative ripone nell’imminente cambio di governo, occorre un primo giro sui media statali o vicino all’attuale al potere, incaricati di far trapelare il verbo di Vladimir Putin, o almeno di interpretare il suo pensiero.

«Cosa aspettarsi per noi?» Komsomolskaya Pravda, quotidiano da 22 milioni di copie, fondato nel 1925 come organo ufficiale dei giovani del Pcus e diventato uno dei principali sostenitori dell’attuale potere, bada al sodo già dal titolo. La risposta è: poco o nulla. «Non conviene sperare un serio cambiamento della politica nei riguardi della Russia da parte di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia. Non bisogna dimenticare che la futura premier ha più volte espresso l’intenzione di proseguire la linea di collaborazione con Usa e Nato. Ma anche il suo stesso partito è stato uno dei promotori dell’introduzione nell’Ue delle sanzioni antirusse».

I risultati alla Camera e al Senato

Più possibilista Moskovskij Komsomolets, secondo quotidiano più diffuso a Mosca e unica testata allineata a sbilanciarsi in tal senso. Dopo una dettagliata biografia della probabile futura premier, conclude: «Mentre i “partner minori” della coalizione di destra Berlusconi e Salvini hanno dichiarato che vorrebbero rivedere le sanzioni contro la Russia a causa del loro influsso sull’economia italiana, Meloni sostiene fermamente la difesa dell’Ucraina, interviene con dichiarazioni antirusse e si pronuncia per l’invio di armi a Kiev. Resta incerto però se il suo governo appoggerà l’ottavo round di sanzioni ora in discussione a Bruxelles. Il suo partner di coalizione Matteo Salvini sostiene che le sanzioni occidentali hanno messo l’Italia in ginocchio benché lui non abbia mai bloccato queste misure Ue contro la Russia quando il suo partito faceva parte del governo Draghi».

Emerge molta diffidenza anche dai circoli nazionalisti vicini al filosofo Aleksandr Dugin, tanto stimato da Putin. Su Tsagrad.tv, sito e televisione di riferimento di quell’ambiente, che è cosa ben diversa dalla generica definizione di «falchi», dopo un titolo che in traduzione letterale suona così, «Italia sotto il tacco femminile: ecco cosa significherà per la Russia la vittoria di Meloni», si leggono parole molto nette. «Nonostante le positive idee di Meloni, che non accetta la propaganda omosessuale e si batte per l’idea nazionale, non vale la pena aspettarsi bruschi cambiamenti positivi nei rapporti con l’Italia». Il testo cita poi il consulente politico d’area Andrei Perla, che scrive sul suo canale Telegram: «Amici, abbandonate ogni speranza di cambiamenti positivi. Nella migliore delle ipotesi (non molto probabile) la destra italiana difenderà veramente gli interessi nazionali del suo paese. Quello che non farà sicuramente è lavorare per gli interessi della Russia. Sarà costretta ad accompagnare tutti i suoi atti con invocazioni sul terribile Putin e l’aggressione russa. Nessuna chance per qualcosa di diverso. L’Europa ora è ostile alla Russia, tutta quanta. Come nel 1854. E da questo bisogna partire».

26 settembre 2022 (modifica il 26 settembre 2022 | 15:33)

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, 2022-09-26 13:17:00, Dai media vicini al governo di Mosca non trasuda entusiasmo per la vittoria di Giorgia Meloni. «Berlusconi e Salvini vorrebbero rivedere le sanzioni, lei è atlantista», Marco Imarisio

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