Lo psichiatra Paolo Crepet lamenta un’attuale campagna d’odio contro la meritocrazia, sottolineando l’importanza di questa come fondamento di un sistema equo.
Crepet, a margine di un evento che si è tenuto a Cremona, incita a riflettere: chi preferirebbe un medico laureato con un voto basso rispetto a un esperto qualificato? O, in ambito musicale, chi sceglierebbe di ascoltare un musicista mediocre piuttosto che un virtuoso?
Oltre alla difesa della meritocrazia, Crepet ha discusso anche del tema dell’educazione dei figli. Rinomato educatore, sostiene l’importanza di un metodo scientifico educativo come quello della pedagogista Maria Montessori. Montessori promuoveva l’autonomia, l’autostima e la creatività nei bambini – tre cardini della vita, come sottolinea Crepet.
Come scrive La Nuova Provincia, rimembrando la visita a una scuola danese trent’anni fa, Crepet ne elogia l’ambiente positivo e l’approccio pratico all’apprendimento. Il bambino che gioca, esplora e si sporca è un segno di una buona educazione, un concetto che, per Crepet, è in contrasto con le scuole italiane dove tali attività sono spesso viste come problemi.
Crepet termina il suo discorso richiamando alla mente la cucina della scuola danese, sorprendentemente vuota di adulti. Quando ha chiesto del perché, gli è stato detto che erano i bambini a cucinare. “Provate a farlo in Italia. Non avete idea delle denunce che partirebbero”.
Crepet, dunque, ci invita a una riflessione più profonda sulla meritocrazia e sulla moderna educazione, esplorando le potenzialità di un approccio più pratico e coinvolgente all’apprendimento.
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