Paolo Crepet ha condiviso le sue riflessioni sul sistema scolastico attuale, offrendo una visione critica ma costruttiva. Le sue parole rappresentano un appello urgente per un cambiamento significativo nell’educazione delle future generazioni.
“Uno è uguale a uno, ma è una bestemmia”, afferma Crepet, evidenziando come il sistema educativo tenda all’uniformità, soffocando l’unicità di ogni individuo. La mentalità omogeneizzante limita la creatività e annienta l’individualità, un aspetto cruciale dell’essere umano.
Crepet critica la mancanza di passione nel sistema educativo, ponendo una domanda provocatoria: “Cos’è che vi farebbe alzare un’ora prima? La sveglia… Ah, non la passione?”. Sottolinea come l’attuale sistema scolastico ponga più enfasi sui voti che sullo sviluppo personale e sull’entusiasmo per l’apprendimento.
Un altro punto saliente della sua critica è la tendenza moderna a evitare il fallimento a tutti i costi. “La scuola non boccia più, le famiglie non educano più”, osserva Crepet. Tale approccio non solo priva gli studenti della possibilità di imparare dai propri errori, ma genera anche una generazione di individui non preparati alla vita reale.
Crepet tocca anche uno degli aspetti più controversi: la mercificazione dei sogni. “Ci vogliono i soldi per i sogni”, è il messaggio troppo spesso impartito ai giovani, contro cui Crepet si oppone, sostenendo che sono i sogni a generare opportunità finanziarie, e non il contrario.
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Crepet e la mancanza di grinta nei giovani: Cosè che vi farebbe alzare unora prima? La sveglia Ah, non la passione?
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