di Aldo Grasso
Fra i canali che hanno incrementato l’offerta, differenziandola per periodi dell’anno, c’è Nove, la rete mini-generalista del gruppo WarnerBros Discovery, che in autunno cresce soprattutto nelle fasce pregiate, attestandosi sui 500mila spettatori in prime time
La morale potrebbe essere semplice: produrre contenuti aiuta gli ascolti, specie se si tratta di prodotti ben curati. Si è sottolineata, in questi giorni, la buona performance dei canali «nativi digitali», tematici e mini-generalisti, quelli insomma nati dopo il 2012, che hanno portato alla diversificazione e alla «targettizzazione» dell’offerta (a fronte, invece, della palese crisi di alcuni canali generalisti, come Rai2, fermo al 4% in prima serata, col picco negativo del giovedì sera, 1,65%). Come attestato dall’Annuario CeRTA sulla Tv 2022 (in pubblicazione), lo scenario del multi-channel è quello che fa crescere in modo consistente la produzione, specie di programmi di intrattenimento (+24% nel numero di titoli rispetto allo scorso anno, +39% nelle ore prodotte). Fra i canali che hanno incrementato l’offerta, differenziandola per periodi dell’anno, c’è Nove, la rete mini-generalista del gruppo WarnerBros Discovery, che in autunno cresce soprattutto nelle fasce pregiate, attestandosi su poco meno di 500mila spettatori in prime time, per una share del 2,5% (sul prime time standard Auditel).
Crescono gli appuntamenti forti: migliora i suoi ascolti quello che continua a essere il programma di punta, «Fratelli di Crozza», con 1.210.000 spettatori medi, 6,2% di share. Lo scorso autunno, Crozza raccoglieva 1.100.000 spettatori (4,8%). In crescita è anche l’access prime time, con la striscia di «Don’t forget the lyrics», il game musicale condotto da Gabriele Corsi: gli spettatori del programma sono stati 513.000, per una share del 2,5% (il programma era partito la scorsa primavera, con un ascolto di 400mila spettatori, 1,5% di share). Tengono bene anche «Little Big Italy» (500mila spettatori medi, 2,6% di share) e il comico «Only fun» (506.000 spettatori, 2,8% di share, con una puntata record sopra il 3%). (a.g.)
In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione CeRTA e Geca su dati Auditel
12 novembre 2022 (modifica il 12 novembre 2022 | 20:55)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-11-12 19:56:00,
di Aldo Grasso
Fra i canali che hanno incrementato l’offerta, differenziandola per periodi dell’anno, c’è Nove, la rete mini-generalista del gruppo WarnerBros Discovery, che in autunno cresce soprattutto nelle fasce pregiate, attestandosi sui 500mila spettatori in prime time
La morale potrebbe essere semplice: produrre contenuti aiuta gli ascolti, specie se si tratta di prodotti ben curati. Si è sottolineata, in questi giorni, la buona performance dei canali «nativi digitali», tematici e mini-generalisti, quelli insomma nati dopo il 2012, che hanno portato alla diversificazione e alla «targettizzazione» dell’offerta (a fronte, invece, della palese crisi di alcuni canali generalisti, come Rai2, fermo al 4% in prima serata, col picco negativo del giovedì sera, 1,65%). Come attestato dall’Annuario CeRTA sulla Tv 2022 (in pubblicazione), lo scenario del multi-channel è quello che fa crescere in modo consistente la produzione, specie di programmi di intrattenimento (+24% nel numero di titoli rispetto allo scorso anno, +39% nelle ore prodotte). Fra i canali che hanno incrementato l’offerta, differenziandola per periodi dell’anno, c’è Nove, la rete mini-generalista del gruppo WarnerBros Discovery, che in autunno cresce soprattutto nelle fasce pregiate, attestandosi su poco meno di 500mila spettatori in prime time, per una share del 2,5% (sul prime time standard Auditel).
Crescono gli appuntamenti forti: migliora i suoi ascolti quello che continua a essere il programma di punta, «Fratelli di Crozza», con 1.210.000 spettatori medi, 6,2% di share. Lo scorso autunno, Crozza raccoglieva 1.100.000 spettatori (4,8%). In crescita è anche l’access prime time, con la striscia di «Don’t forget the lyrics», il game musicale condotto da Gabriele Corsi: gli spettatori del programma sono stati 513.000, per una share del 2,5% (il programma era partito la scorsa primavera, con un ascolto di 400mila spettatori, 1,5% di share). Tengono bene anche «Little Big Italy» (500mila spettatori medi, 2,6% di share) e il comico «Only fun» (506.000 spettatori, 2,8% di share, con una puntata record sopra il 3%). (a.g.)
In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione CeRTA e Geca su dati Auditel
12 novembre 2022 (modifica il 12 novembre 2022 | 20:55)
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