il financial times
di Valentina Iorio03 gen 2023
L’Italia rischia di essere il Paese dell’Eurozona pi esposto a una crisi del debito con il proseguire del rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce e la stretta sul quantitative easing ovvero l’acquisto di titoli di Stato, uno degli strumenti che la Banca centrale europea usa per sostenere la crescita economica nell’area dell’euro. A dirlo un sondaggio del Financial Times: 9 dei 10 economisti interpellati ritengono che il nostro Paese sia quello pi a rischio di un sell-off non correlato nei suoi mercati dei titoli di Stato. Il quotidiano finanziario ricorda che governo Meloni sta cercando di seguire un percorso di rettitudine fiscale, con il deficit che dovrebbe scendere dal 5,6% del Pil nel 2022 al 4,5% nel 2023 e al 3% l’anno successivo.
Il rischio Italia
Nonostante questo, il debito pubblico italiano rimane uno dei pi alti in Europa, a poco piu’ del 145% del prodotto interno lordo, e la scorsa settimana il rendimento del bond decennale ha superato il 4,6%, quasi il quadruplo del livello di un anno fa e 2,1 punti percentuali sopra il rendimento equivalente dei titoli tedeschi. Marco Valli, economista di UniCredit, ha detto al quotidiano britannico che maggiori esigenze di rifinanziamento del debito e la situazione politica dell’Italia potenzialmente complicata rendono il Paese pi vulnerabile a un sell-off sui mercati obbligazionari. Delle avvisaglie sul rischio Italia c’erano gi state il 15 dicembre, dopo l’annuncio da parte della Bce del rialzo dei tassi di ulteriori 50 punti base, quando i mercati hanno percepito il debito italiano come pi rischioso rispetto a quello della Grecia lungo tutta la curva dei rendimenti, facendo schizzare il Btp sopra la soglia del 4%. Alla luce di questa situazione alcuni esponenti del governo, tra cui il ministro della Difesa, avevano criticato la mossa della Bce.
Verso un nuovo aumento dei tassi
La Bce prevede di procedere con aumenti di mezzo punto percentuale nei primi mesi del 2023.Il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse dovranno ancora aumentare in misura significativa e a un ritmo costante per raggiungere livelli sufficientemente restrittivi da assicurare un tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2%, aveva spiegato il board di Francoforte a dicembre. Klaas Knot, governatore della Banca centrale olandese e uno dei falchi del consiglio direttivo, ha detto al Financial Times che appena iniziata la seconda meta’ del ciclo di rialzi dei tassi. Molti analisti ritengono che la Bce stia sopravvalutando i rischi collegati all’inflazione e sottovalutando la prospettiva di una recessione: a dicembre quattro quinti dei 37 economisti intervistati dal Ft avevano previsto che la Bce avrebbe smesso di alzare i tassi nei primi sei mesi del 2023 e due terzi ritenevano che avrebbe iniziato a tagliarli l’anno prossimo in risposta all’indebolimento della crescita.
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