di Giuseppe Alberto Falci Saranno comunicazioni con dibattito fiduciario – e quindi con chiama per appello nominale – quelle che il presidente del Consiglio Mario Draghi farà mercoledì al Senato Saranno comunicazioni con dibattito e voto di fiducia cui seguirà una votazione secondo la procedura dell’appello nominale, quelle che Mario Draghi renderà mercoledì alle Camere. A stabilirlo è stata la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, riunitasi alle 12, che tornerà a riconfrontarsi domani e fisserà tempi e modalità del dibattito. Lo schema sarà il seguente: il presidente del Consiglio riferirà prima al Senato, come previsto dalla prassi, laddove l’esecutivo ha ottenuto la prima volta la fiducia (la cosiddetta «culla») e dove si sono manifestate le condizioni che hanno portato alla crisi del governo Draghi. Seguiranno gli interventi dei capigruppo delle forze politiche, e poi ancora ci sarà la replica del presidente del Consiglio. A questo punto saranno due le strade: o il premier salirà al Quirinale e non ci sarà alcun voto, come è successo in occasione delle comunicazioni di Giuseppe Conte in occasione della crisi del Papeete dell’agosto del 2019. Oppure si svolgerà un voto di fiducia con chiama. La stessa cosa succederà a Montecitorio, con la differenza che il discorso di Draghi verrà solo trasmesso al presidente della Camera Fico. Nel corso della conferenza dei capigruppo c’è stato il tentativo di Pd, Cinquestelle e Italia viva di richiedere che in primo luogo l’inquilino di Palazzo Chigi si recasse a Montecitorio. Il capogruppo pentastellato, Davide Crippa, avrebbe sostenuto che in realtà la crisi si sarebbe generata alla Camera, con la decisione di M5s di non votare il dl Aiuti. Richiesta respinta per la contrarietà del centrodestra. 18 luglio 2022 (modifica il 18 luglio 2022 | 14:38) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-07-18 11:32:00, Saranno comunicazioni con dibattito fiduciario – e quindi con chiama per appello nominale – quelle che il presidente del Consiglio Mario Draghi farà mercoledì al Senato, Giuseppe Alberto Falci