Cristiano Ronaldo, nell’intervista nuove accuse al Manchester United e ten Hag: ora rescissione o licenziamento

Cristiano Ronaldo, nell’intervista nuove accuse al Manchester United e ten Hag: ora rescissione o licenziamento

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di Andrea Sereni

Il portoghese e l’intervista con Piers Morgan che ha causato la rottura con lo United. Nuove anticipazioni: CR7 attacca gli ex compagni Rooney e Neville, se la prende con i Glazer, viene trattato con gelido distacco da Bruno Fernandes

Cristiano Ronaldo è sempre più solo. Ha chiuso con il Manchester United dopo la clamorosa intervista in cui ha sparato a zero su club, dirigenti, allenatore. I compagni di squadra, gli unici esclusi dall’ira funesta di CR7, pure gli hanno voltato le spalle. Nel senso letterale della parola, come si vede nel video filmato nello spogliatoio del Portogallo, con Bruno Fernandes (capitano dello United) che quasi si rifiuta di stringergli la mano, lo guarda sbilenco, a stento gli rivolge la parola.

Il dialogo tra Ronaldo e il giornalista Piers Morgan, star televisiva da 8 milioni di follower su Twitter, è stato come una controffensiva mediatica di una multinazionale alle prese con la difesa pubblica del proprio marchio globale. Un’intervista che ha avuto un’eco mondiale enorme e ha preso in contropiede lo United, «il club che mi ha tradito», che ora pensa ad un’azione legale contro la sua stella puntando alla rescissione del faraonico contratto, in scadenza a giugno. Ten Hag, l’allenatore per cui Cristiano «non ha rispetto», ha detto ai dirigenti del club di non volerlo più vedere. Di sicuro, quindi, a gennaio Ronaldo non tornerà a Manchester. Dove può finire? C’è chi ipotizza un ritorno in Italia, alla Roma dell’amico Mou, ma in pole c’è lo Sporting Lisbona, casa sua, forse il posto giusto per non fargli ombra durante questo lungo ultimo ballo.

Intanto continuano ad arrivare estratti dell’intervista (di un’ora e mezza) di CR7, che sarà trasmessa in Inghilterra in due parti tra mercoledì e giovedì. Uno dei temi più dibattuti riguarda il precampionato, quando Cristiano ha disertato la tournée in Thailandia e Australia e buona parte del ritiro a Carrington. Lui e Georgina ad aprile hanno perso uno dei due gemelli che aspettavano. A tre mesi, in luglio, la piccola Bella Esmeralda ha avuto una brutta bronchite, che l’ha costretta a un ricovero in ospedale di una settimana. Ronaldo racconta: «Ho parlato col direttore sportivo e il presidente del Manchester United quando mia figlia è stata male. Era come se non credessero alle mie parole, e questo mi ha fatto stare male — spiega in una nuova anticipazione del dialogo con Piers Morgan —. Mi hanno ascoltato, ma era chiaro che dubitassero delle mie parole, del fatto che mia figlia avesse grossi problemi, che Georgina stesse male per lei. È il motivo per cui non sono partito per la tournée: come padre e come marito non potevo lasciare la mia famiglia in quel momento. Non per il precampionato».

Cristiano si è scagliato contro il tecnico dello United ten Hag, «Non ho rispetto per lui perché lui non ha mostrato rispetto per me. E se non mi mostri rispetto, non avrai mai il mio». Parole che hanno messo una pietra tombale sul rapporto tra i due. Ronaldo sa di non essere più il giocatore che era, rivela nell’intervista, ma certo non si aspettava di essere relegato quasi sempre in panchina. Dice di aver ancora voglia di battere record, di avere una migliore comprensione del gioco di quando era ragazzo. Torna anche sulla partita di metà ottobre con il Tottenham, quando si è rifiutato di entrare in campo e ha lasciato la panchina prima del 90’: CR7 dice a Morgan che ha chiesto scusa all’intera squadra per quel gesto.

Nel mirino del portoghese finiscono così due suoi ex compagni, Gary Neville e Wayne Rooney, oggi commentatori in tv e sui giornali, spesso fustigatori del Ronaldo 2.0, più zavorra che risorsa («Inaccettabile il comportamento che sta tenendo», ha sentenziato di recente l’ex attaccante inglese): «Wayne non capisco perché mi critica. Forse è geloso perché io sto ancora giocando ad alto livello e lui ha smesso a 30 anni — la sferzata di CR7 —. Non dirò che sono più bello di lui, cosa che è vera». Poi tocca a Neville: «È difficile ascoltare tutte quelle critiche da gente che ha giocato con te. Come Gary. La gente può avere la propria opinione, ma non sa cosa succede in allenamento o nella mia vita. Dovrebbero ascoltare anche il mio punto di vista. È facile criticare, non so se per il loro lavoro in tv devono criticare per forza per essere più famosi». E ancora: «Penso che approfittino del mio nome, perché non sono stupidi. Sono la persona più seguita del pianeta, non è una coincidenza. So che devo accettare critiche e elogi, ma non è bello sentire critiche così pesanti da gente che è stata in uno spogliatoio con te. È un po’ deludente. Rooney in particolare. Sei mesi fa, un anno al massimo è venuto a casa mia a prendere i suoi figli e ha invitato il mio ad andare a giocare a calcio a casa sua. Persone come lui non le capisco proprio. Forse vogliono essere sulla copertina di un giornale, o sperano di ottenere un nuovo lavoro. Sia lui che Neville non sono miei amici. Sono stati colleghi, abbiamo giocato insieme, ma non andrò certo a cena con loro».

Infine, come anticipato dal Sun, un attacco diretto alla famiglia Glazer, proprietaria dello United: «A loro non importa nulla della squadra. Almeno non della parte sportiva. Il Manchester United è un club che frutta loro soldi grazie al marketing, ma della parte sportiva non gli interessa e danno tutto il potere a presidente e direttore sportivo. Non ho mai parlato con loro da quando sono tornato». Secondo Cristiano «allo United è come se il tempo si fosse fermato. A livello tecnologico, di strutture, non è cambiato niente. Nemmeno la palestra o la jacuzzi, nemmeno i cuochi. Ho trovato le stesse cose di quando avevo 22-23 anni». Tutto fermo. Fanno bene i tifosi a criticare la proprietà, dice il portoghese: «Dovrebbero conoscere la verità, sapere che i giocatori vogliono il meglio per il Manchester United, che io voglio il meglio per il Manchester United ed è per questo che sono tornato, perché amo questo club. Ma i tifosi dovrebbero anche sapere che ci sono situazioni all’interno del club che gli impediscono di raggiungere il massimo livello, dove sono City, Liverpool e ora anche Arsenal. È dura, sarà dura per lo United essere al vertice nei prossimi 2-3 anni».

15 novembre 2022 (modifica il 15 novembre 2022 | 18:12)

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, 2022-11-15 21:05:00, Il portoghese e l’intervista con Piers Morgan che ha causato la rottura con lo United. Nuove anticipazioni: CR7 attacca gli ex compagni Rooney e Neville, se la prende con i Glazer, viene trattato con gelido distacco da Bruno Fernandes, Andrea Sereni

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