di Floriana Rullo
Il progettista: il fenomeno delle deformazioni incrementali potrebbe continuare indefinitamente fino a portare il manufatto ad una condizione di perdita di equilibrio e conseguente crollo
Il cavalcavia di Novara, crollato domenica scorsa, era a rischio crollo già nel 2015 . Lo diceva la relazione allegata al progetto di manutenzione straordinaria realizzato tra il 2015 e il 2016, nella quale il progettista scriveva senza giri di parole che il problema è «la natura del terreno, il quale presenta scarse caratteristiche di portanza, soprattutto per lo strato iniziale, dell’ordine del metro e mezzo, immediatamente sotto l’elemento strutturale di fondazione».Il ponte in sostanza poggia su un terreno «di riporto sabbioso argilloso» che «continua a subire deformazioni permanenti». E, aggiunge la relazione, «il fenomeno delle deformazioni incrementali potrebbe continuare indefinitamente fino a portare il manufatto ad una condizione di perdita di equilibrio e conseguente crollo». Anche per questo il ponte era stato chiuso, in un solo senso di marcia in quel periodo e per un anno intero.
Resta da capire allora perché e soprattutto se, dopo il crollo del ponte Morandi, il cavalcavia fosse stato ricontrollato o, invece da come si apprende, ci si fosse affidati ai controlli avvenuti qualche anno prima. Carte che ora sono state consegnate all’ingegnere del Politecnico di Milano incaricato dal Comune di Novara – per ora in via informale, in attesa della definizione ufficiale – di capire le motivazioni del crollo del cavalcavia XXV aprile e attribuire così le responsabilità. Stessa cosa chiamata a fare anche la procura della Repubblica, che ha aperto un fascicolo per crollo colposo per ora contro ignoti. Al tecnico, secondo quanto si è appreso, sono state consegnate tutte le carte disponibili sulla vita quasi cinquantennale del viadotto, inaugurato nel 1974, e sui vari interventi di manutenzione effettuati nel tempo.
Intanto in Comune la commissione consiliare lavori pubblici è stata convocata d’urgenza per lunedì 17 per riepilogare quanto accaduto e fare il punto della situazione. Sul piano politico, il Partito democratico ha chiesto le dimissioni dell’assessore Rocco Zoccali, a cui il sindaco ha confermato la fiducia. Intanto la città è alle prese con l’esplosione del traffico causato dall’interruzione del collegamento verso est in direzione Milano, sommata ad altri cantieri in corso proprio sulla stessa direttrice. Migliorano le condizioni della vittima, Alessandra Saccato che, tornata a casa, ha anche avuto un dono una macchina per cercare di tornare alla normalità.
La newsletter del Corriere Torino
Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Torino e del Piemonte iscriviti gratis alla newsletter del Corriere Torino. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 7 del mattino. Basta cliccare qui
14 ottobre 2022 (modifica il 14 ottobre 2022 | 14:44)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-10-14 12:55:00, Il progettista: il fenomeno delle deformazioni incrementali potrebbe continuare indefinitamente fino a portare il manufatto ad una condizione di perdita di equilibrio e conseguente crollo, Floriana Rullo