di Felce CavallaroAl concorso 3.797 candidati. Ida, figlia dell’ex governatore siciliano, ha superato la prova. Cuffaro: «Orgoglioso di lei» PALERMO – Fra i 220 candidati ammessi all’esame orale per il concorso in magistratura ce l’ha fatta la figlia di Totò Cuffaro, Ida, una trentenne alta e bruna, laureata a pieni voti a Palermo dove è ricercatrice dal 2013, avvocato da sette, formazione eccellente, un solo cruccio, la condanna del papà scontata a Rebibbia per frequentazioni mafiose, stando alla sentenza. Dei 3.797 candidati che si erano presentati la scorsa estate per 310 posti hanno superato le prove scritte soltanto 220 laureati, uno striminzito 5,7 per cento. Ragione di riflessione e di polemiche sulla preparazione dei giovani. Ma la notizia, data per prima dalla Adnkronos, irrompe fra ben altre polemiche. Siamo infatti alla vigilia delle elezioni per la successione a Leoluca Orlando, in una Palermo che si avvicina al 12 giugno divisa proprio sul nome di Totò Cuffaro perché impegnato a sostenere la candidatura dell’ex rettore Roberto Lagalla. Intervenendo a una trasmissione di una Tv siciliana, Trm, Totò Cuffaro, aveva parlato pochi giorni fa dei suoi errori: “Molti non li rifarei”. Ligio alla linea da sempre seguita: “C’é una sentenza e io la rispetto e non penso di non avere fiducia nella giustizia. Anzi, questa condanna ha rafforzato la mia ostinata fiducia nella giustizia…”. Poi, continuando: “Sono stato premiato perché se mia figlia fa il concorso in magistratura io sono felice perché ha sconfitto la mia sconfitta. E’ un bene che va salvaguardato sempre, soprattutto quando ti graffia nelle carni. Se hai la forza di rispettare la giustizia in questi momenti è importante”. Aveva dato così fra le righe la notizia che molti non avevano colto proprio mentre Alfredo Morvillo prima e Maria Falcone dopo insistevano criticando la sua discesa nell’agone politico. Non direttamente, perché, come nel caso di Marcello Dell’Utri, altro protagonista delle polemiche, lo impedisce la pena accessoria della interdizione dai pubblici uffici. Ma Cuffaro ha fondato e guida la “Nuova DC” sperando di rilanciare quello che fu lo Scudocrociato. Per molti è un modo di aggirare l’ostacolo, come continua a ripetere il concorrente diretto di Lagalla per il centro sinistra, l’architetto Franco Miceli. Un fronte, quest’ultimo, non proprio compatto visto che su posizioni opposte si è mostrato il professore Giovanni Fiandaca, il cattedratico di Penale da sempre nell’area della sinistra. Anche quando fu consigliere del Csm. Poi critico nei confronti dei magistrati impegnati nel processo sulla trattativa Stato-mafia. E maestro in questi anni di Ida Cuffaro che ha allevato nel suo dipartimento. Con soddisfazione dell’ex presidente della Regione siciliana, come dice all’Adnkronos: “Io sono molto orgoglioso della scelta di mia figlia perché testimonia la grande e ostinata fiducia che mia figlia ha nella giustizia, d’altronde come la mia”. E aggiunge: “Io condivido pienamente la sua scelta di volere fare il magistrato perché è la cosa più bella che potesse fare, una scelta di legalità”. E poi aggiunge: “Io so che lei non vorrebbe che io ne parlassi, non ama stare al centro dell’attenzione”. 27 maggio 2022 (modifica il 27 maggio 2022 | 17:38) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-27 16:40:00, Al concorso 3.797 candidati. Ida, figlia dell’ex governatore siciliano, ha superato la prova. Cuffaro: «Orgoglioso di lei», Felce Cavallaro