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di Carlo Macr
Bloccata la strada per il palazzetto dello sport di Crotone, il portavoce dei manifestanti: Le bare ancora ferme, nessuno ci d risposte. Il quarto presunto scafista fermato in Austria: aveva strappato la foto dal passaporto per non farsi riconoscere. Il quinto morto: riconosciuto poco fa
Un gruppo di profughi afghani questa mattina ha bloccato la strada nei pressi del Palasport, in segno di protesta. Si lamentano del fatto che le salme dei loro familiari, morti nel naufragio di Steccato di Cutro, sono ancora nella struttura e non sanno quando potranno essere rimpatriati. La loro protesta, inoltre, diretta al Governo nazionale che, dicono, non sta facendo nulla per sbloccare l’iter burocratico. Neanche l’ipotesi che le vittime possano essere trasferite al cimitero islamico di Borgo Panigale, a Bologn a, li ha fatti desistere dalla protesta (anche il Comune di Padova ha messo a disposizione 10 posti nel cimitero).
Tra i promotori della protesta c’Mina, sorella della giornalista afghana morta nella tragedia. Abdollhalim Xadgarx, che ha perso nel naufragio 7 familiari, portavoce delle istanze dei manifestanti, sostiene che non si sta facendo abbastanza per ritrovare i dispersi in mare e che ancora parte dell’imbarcazione nei fondali, dove potrebbero trovarsi alcuni dei dispersi. Tutti gli italiani devono gridare contro questo Governo che ci ha abbandonati — afferma il portavoce —. Siamo stati lasciati soli e non sappiamo con chi parlare.
Il quarto scafista
Intanto sul fronte delle indagini si cerca di fare chiarezza sull’arresto del presunto quarto scafista. stata la foto del suo passaporto strappato per impedirne il riconoscimento, analizzata dalla scientifica, che ha permesso alla polizia di Crotone di identificarlo e arrestarlo. I l fermo sarebbe avvenuto in Austria ma probabile che il cittadino turco sia prima transitato dalla Germania. Non aveva con s documenti di riconoscimento. Come sia riuscito a fuggire, ancora non chiaro. Forse abbandonando il caicco prima che si disintegrasse a bordo di un piccolo gommone. Non aveva con s neanche il cellulare. Il quinto scafista invece stato riconosciuto tra le vittime.
Determinante sono state le dichiarazioni dei migranti sopravvissuti alla tragedia che l’hanno indicato come uno degli scafisti, riconoscendolo dalle foto che gli stessi scafisti hanno postato su Whatsapp. Solitamente gli scafisti prima di sbarcare resettano i loro cellulari proprio per impedirne il riconoscimento. Questa volta, per, non ne hanno avuto il tempo e hanno dovuto abbandonare l’imbarcazione tuffandosi in mare a seguito del violento urto con le dune di sabbia, reso ancora pi potente dalla forze delle onde. Gli altri tre presunti scafisti sono stati invece arrestati poco dopo lo sbarco. Anche loro sarebbero stati identificati dai migranti che sono riusciti a salvarsi.
8 marzo 2023 (modifica il 8 marzo 2023 | 13:17)
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