di Andrea Sereni
L’atleta britannica, 34 anni, rimasta paralizzata dalla vita in gi dal 2017 per un placcaggio pericoloso e illegale effettuato da un’avversaria. L’ipotesi della vendetta di gioco stata ritenuta credibile
Dani Czernuszka, ex giocatrice amatoriale di rugby femminile, ha ottenuto un risarcimento di oltre 10 milioni di sterline (oltre 11 milioni di euro) per un placcaggio a causa del quale rimasta paralizzata. La vita di Dani, britannica di 34 anni, giocatrice della Reading Sirens, cambiata nell’ottobre del 2017, dopo una partita contro le Bracknell Ladies. In quell’occasione l’avversaria Natasha King ha esercitato tutto il peso del corpo sulla testa e sulla schiena di Czernuszka, mentre era piegata in attesa di ricevere palla.
Gioved 23 febbraio il giudice Martin Spencer ha stabilito che King responsabile per le gravi lesioni spinali subite da Czernuszka a causa di un placcaggio ritenuto pericoloso e illegale. Una sentenza senza precedenti. Un deliberato atto di ritorsione, escogitato per schiacciare la mia cliente sebbene non avesse intenzione di ferirla, la posizione dell’avvocato di Czernuszka, Robert Weir KC. L’ipotesi della vendetta di gioco stata ritenuta credibile dal tribunale perch in un’azione precedente al placcaggio King non era riuscita ad afferrare l’avversaria, e per la rabbia aveva detto: Quel f…o numero sette, la spezzer, una frase contenuta nella deposizione di Czernuszka. Per la difesa il placcaggio era invece solo uno scontro di gioco con conseguenze inattese.
Per il giudice si trattato di un atto eseguito con sconsiderato disprezzo. Stava cercando un’opportunit per vendicarsi, la nebbia rossa era metaforicamente scesa sugli occhi dell’imputato. Ha agito senza alcun riguardo per la sicurezza dell’avversaria. Sono grata per la sentenza di oggi e per aver finalmente messo a tacere tutte le menzogne e le falsificazioni su quanto accaduto quel giorno durante la partita, ha parole di Czernuszka in una dichiarazione rilasciata dai suoi avvocati. Quanto accaduto non certo per colpa del rugby ma resto delusa per l’atteggiamento dell’avversaria, dei suoi tecnici e dell’arbitro.
Spero di poter usare il mio infortunio e l’esito del processo di oggi per sensibilizzare l’opinione pubblica sui limiti pericolosi che non dovrebbero essere superati quando si pratica sport, a prescindere dal livello, ha aggiunto Czernuszka, che ora si occupa della raccolta fondi per persone disabili e gioca a hockey su ghiaccio per la Nazionale paralimpica della Gran Bretagna.
24 febbraio 2023 (modifica il 24 febbraio 2023 | 22:00)
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