D’Alfonso e lo sfondamento del tetto degli stipendi ai manager: «Io non me ne sono accorto. Perosino doveva dire “no”»

D’Alfonso e lo sfondamento del tetto degli stipendi ai manager: «Io non me ne sono accorto. Perosino doveva dire “no”»

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di Virginia PiccolilloIl presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato si difende dall’accusa di aver mandato in aula l’emendamento che sfonda il tetto degli stipendi ai manager pubblici. E smentisce l’autore dell’emendamento: «Non lo ha mai ritirato». Ma Perosino dice che lo aveva ritirato. «Per ritirarlo serve un atto formale, che non ha fatto». Ma Lei che presiede la commissione Finanze e Tesoro non se n’è accorto? «No, né io né Daniele Pesco che presiede la commissione Bilancio al Senato. Perché quando è arrivato dal governo non era più possibile fare alcun tipo di modifica. Non c’era più tempo poiché ogni cambiamento deve essere validato dal governo. Questa poi era una riconferma. Il Parlamento verifica quando ci sono cambiamenti della parte originaria, ma qui c’era solo un allargamento della platea». Un bell’allargamento: ai vertici delle Forze di polizia e Forze armate si sono uniti anche i ministeri e per analogia se ne potranno aggiungere altri. «Quando queste navicelle viaggiano sollecitano appetiti. La regia per l’istruttoria di verifica ce l’ha il Mef, ma quando si apre l’istruttoria di verifica di compatibilità economica ad altre amministrazione questi provvedimenti si cominciano a gonfiare». Era il caso che passasse questa norma in un provvedimento nato per aiutare chi non ce la fa a sostenere i rincari delle bollette? «L’innalzamento del tetto è facoltativo e rimanda a un decreto. So che questo provvedimento doveva vedere la luce già a dicembre con una norma che riguardava l’indicizzazione Istat per superare l’inflazione. Ma va sempre fatta attenzione al momento. Anche per un provvedimento come questo che rende libero chi non deve essere sottoposto a nessuna pressione». Il Corriere ha una newsletter dedicata alle elezioni: si intitola Diario Politico, è gratuita, e ci si iscrive qui 14 settembre 2022 (modifica il 14 settembre 2022 | 15:56) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-09-14 13:56:00, Il presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato si difende dall’accusa di aver mandato in aula l’emendamento che sfonda il tetto degli stipendi ai manager pubblici. E smentisce l’autore dell’emendamento: «Non lo ha mai ritirato»., Virginia Piccolillo

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