Da Black Widow a Eternals, la Fase inclusiva del Marvel Cinematic Universe

Se per i Marvel Studios il 2020 è stato l’anno dell’attesa, il 2021 può dirsi quello del cambiamento. La Pandemia di Coronavirus ha lasciato sedimentare a lungo la conclusione dell’Infinity Saga nel cuore dei fan, privati per necessità dell’annunciata Fase 4 per un’intera annata. Lo stop obbligato delle produzioni ha fatto sì che il calendario d’uscita slittasse di molto, creando pure dubbi e incertezze sulle modalità d’uscita dei cinecomic a seguito del lancio di Disney+, che ricordiamo essere avvenuto nel mese più difficile e spaventoso di questi ultimi due anni pandemici. Qui è avvenuto il cambiamento, o meglio la scissione dell’Universo Cinematografico Marvel in due entità distinte ma comunque inseparabili e in continuity: quella effettivamente cinematografica e l’altra streaming.

Un’evoluzione non da poco che ha in effetti cambiato la gerarchia piramidale delle esigenze, mettendo proprio a inizio 2021 Disney+ in vetta. I cinema chiusi e le continue recrudescenze dei contagi non aiutavano le release in sala, impossibili in quella situazione, spingendo Disney e Marvel – ma non solo – a guardare alle piattaforme di servizio streaming come grande salvezza. Di questo ci occuperemo però in un altro speciale dedicato, mentre qui l’interesse sarà focalizzato sul cinema e i cinecomic MCU che hanno rinvigorito e rinfrescato ognuno a modo proprio il grande progetto produttivo di Kevin Feige.

Per cominciare, un po’ di numeri: 4 cinecomic apripista della nuova Fase, 2 donne alla regia (le prime in solitaria in casa Marvel), oltre 3 miliardi al boxoffice mondiale. Tutti importanti: il primo perché più alto numero di film mai uscito al cinema dall’inizio del MCU; il secondo perché Chloe Zhao è la seconda donna nella storia ad aver vinto un Premio Oscar per la regia; il terzo è un risultato di 2 miliardi inferiore al 2019 con Avengers: Endgame e Spider-Man: Far From Home, questo nonostante la Pandemia e l’offerta dei titoli in contemporanea o quasi su Disney+.

È inoltre – ma soprattutto – trasposizione di un eroe profondamente rappresentativo della cultura orientale, il primo della Marvel, con un cast privo di qualsivoglia whitewashing di sorta e costituito da tutti attori asio-americani. C’è la messa in essere effettiva delle intenzioni inclusive di Feige e di Victoria Alonso, che prosegue poi a novembre 2021 con l’uscita di Eternals.

Si tratta forse del titolo più ambizioso di questo inizio Fase 4, perché scritto e diretto da un’autrice Premio Oscar dal taglio stilistico molto particolare, corale come Avengers e anche inclusivo al massimo, pure con diversi primati per il MCU (il primo eroe sordomuto – donna -, il primo super LGBTQ+, il primo cinecomic a mostrare in azione gli antichi Celestiali).

Gli incassi dimostrano purtroppo un dato prevedibile, visto il concept: l’ambizione supera di gran lunga il successo commerciale, inferiore al precedente cinecomic (402 milioni di dollari) e accompagnato da recensioni quanto mai polarizzate agli eccessi ma soprattutto negative, raggiungendo un 47% su Rotten e divenendo il film “marcio” del MCU.

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Pietro Guerra

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