Da ingegnere delle telecomunicazioni a docente, ho usato la mia esperienza per avvicinare i miei studenti al mondo accademico e aziendale, ed è andata benissimo. INTERVISTA

Da ingegnere delle telecomunicazioni a docente, ho usato la mia esperienza per avvicinare i miei studenti al mondo accademico e aziendale, ed è andata benissimo. INTERVISTA

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“Avevo da un po’ un sogno nel cassetto, ora è diventato realtà …”. Il professor Giovanni Fioccola, approdato lo scorso anno a scuola come docente di ruolo in Informatica dopo aver e lasciato un posto di prestigio nel settore privato, come ingegnere delle telecomunicazioni, non ha dimenticato che cosa significhi cimentarsi da giovanissimi con la ricerca di un posto di lavoro.

Per questo motivo, una volta superato l’anno di prova, ha dedicato buona parte delle proprie energie e del tempo libero durante l’anno scolastico che sta volgendo al termine in una serie di iniziative volte a orientare i tanti alunni delle sue classi quinte al mondo del lavoro. Lo ha fatto facendoli immergere nella realtà di grandi colossi che gravitano nel territorio della Campania, regione dove ha sede il suo istituto, il “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Afragola, in provincia di Napoli. “Ho voluto dare un’opportunità ai ragazzi – spiega il docente – avvicinandoli al mondo accademico e aziendale. Ringrazio Netcom Group, la mia indimenticabile ex azienda, per aver permesso di organizzare qualcosa di spettacolare, addirittura con colloqui “one-to-one” agli studenti di tutte le quinte, una cosa mai vista prima, almeno per quanto mi riguarda”.

Ma com’è andata? Intanto il 1 marzo scorso gli alunni delle classi 4Gi, 5Di, 5Ei e 5Fi dell’istituto hanno visitato la Scuola Politecnica e delle Scienze di base, Polo dell’Università degli studi di Napoli Federico II, sito a San Giovanni a Teduccio (NA), fiore all’occhiello della regione Campania. Nell’occasione, gli allievi in questione, accompagnati dai loro docenti delle discipline informatiche, si sono interfacciati con i colossi dell’era digitale e hanno assistito alla presentazione dell’offerta formativa delle loro prestigiose Academy, quali Cisco Digital Transformation Lab, Apple Developer Academy e Cyber HackAdemy. Queste accademie accolgono studenti provenienti da tutto il mondo e consentono ai propri allievi di acquisire, in tempi relativamente brevi, le competenze necessarie per inserirsi nei team delle aziende del settore informatico. Gli studenti si sono recati nella sede della Apple Developer Academy, caratterizzata da un open space di circa 4500 metri quadri. Qui, il dottor Francesco Dell’Aglio, Senior Mentor Design Apple Academy, ha illustrato le attività della scuola e le modalità di svolgimento delle lezioni, basate sul CBL, il Challenge Based Learning, un metodo collaborativo e pratico che richiede agli studenti di lavorare in gruppi fortemente eterogenei per nazionalità e competenze. In seguito, gli studenti sono stati accolti nella sede della Cisco Academy. Il professor Roberto Canonico, responsabile UNINA delle attività didattiche DTLab, l’ing. Gaia Ambrosino, coordinatore didattico delle attività DTLab, e il dottor Alessandro Di Scala, direttore generale del Consorzio Clara, hanno presentato l’iniziativa “Cisco Academy – DTLab Networking Bootcamp e mostrato agli studenti il funzionamento di apparati presenti all’interno di un laboratorio di rete avanzato. Gli studenti hanno infine visitato la sede della Cyber HackAcademy, accompagnati dal professor Domenico Cotroneo (Coordinatore del dip. di Ingegneria Informatica UNINA). In tale circostanza, il professor Roberto Canonico ha presentato agli studenti le attività della scuola, che si propone di formare esperti su tematiche avanzate di sicurezza informatica in presenza di architetture di rete avanzate.

Con una seconda iniziativa, l’Istituto “Dalla Chiesa” ha ospitato presso il suo Auditorium l’azienda NetCom Group S.p.A., al fine di dare l’incipit a una serie di attività da svolgere in sinergia con la scuola. In una prima fase, la Human Resources Officer e il System Integrator Engineer hanno illustrato la realtà aziendale, dettagliando alcuni tra i principali progetti di ricerca e sviluppo incentrati su tematiche innovative quali Intelligenza Artificiale, Big Data Analysis, Internet of Things, Cybersecurity e Quantum Computing, oltre a presentare la risoluzione di un caso di studio reale. Successivamente, due studenti diplomati lo scorso anno e tirocinanti presso l’azienda, hanno raccontato la loro esperienza: “dall’esame di maturità al mondo del lavoro”. In una seconda fase della mattinata, gli studenti delle classi quinte di informatica hanno sostenuto un colloquio con quattro componenti del team di risorse umane, al fine di valutarne le attitudini e le soft skills. Obiettivo di questa seconda fase è stato quello di selezionare, tra gli studenti tenuti a colloquio, un gruppo ristretto al quale offrire la possibilità di svolgere tirocini e esperienze laboratoriali presso la sede aziendale, finalizzati a un’eventuale assunzione. Al termine della mattinata, i responsabili aziendali e i giovani tirocinanti hanno anche rilasciato un’intervista ai microfoni di Radio YS – Radio Young Students. All’evento, infatti, hanno partecipato anche gli allievi della redazione della web radio d’istituto che, in quell’occasione, hanno registrato la quarta puntata di GR YS, il Giornale di Radio Young Students, dedicato a fatti ed eventi salienti verificatisi nell’istituto nonché all’approfondimento delle principali notizie dall’Italia e dal mondo. La puntata in questione è poi andata in onda nei giorni scorsi.

Professor Giovanni Fioccola, lei è appena approdato a scuola, dopo un passato nelle imprese private come ingegnere delle telecomunicazioni e project manager. E si è subito dato da fare…

“Dopo l’anno di prova, sono rimasto in questa scuola, l’Istituto superiore Dalla Chiesa di Afragola. Periodo di prova rimasto nella scuola. Ho sempre lavorato per progetti, con il mio lavoro voglio dare un’impronta, mettere del mio in una realtà esistente. Per poter dare un contributo importante a questa scuola occorre del tempo, per far comprendere il mio modo di lavorare e per questo non ho fatto mai domanda di trasferimento. C’è una scuola del mio paese, a un ventina di minuti di qui, e dove mi farà piacere lavorare in un futuro, ma per addesso voglio restare qui. L’anno scorso sono stato più impegnato per il superamento del periodo di prova, tra studio a casa per la preparazione delle lezioni, una grossa fetta di tempo è stata vincolata agli impegni previsti per i neoassunti, che non sono stati pochi. Quest’anno invece ho avuto molto più tempo per fare qualcosa di diverso”.

Cosa intende per “diverso”?

“Il diverso lo identifico con le due attività che ho organizzato grazie al supporto della dirigente scolastica, Giovanna Mugione, della Dsga e quello dei colleghi. Mi sono fatto promotore di due iniziative che ho coltivato durante l’anno di prova. Avevo già chiaro di voler fare questo. Da settembre ero già con la mente proiettata in questi due impegni. E devo ringraziare la dirigente che, pur essendo al suo primo anno di servizio e non facendo io parte dello staff, mi ha dato piena fiducia nelle attività che avrei voluto fare. Mi ha detto: portale avanti e tienimi aggiornata. Piena libertà e fiducia”.

Lei ha tante classi, ma soprattutto tante quinte

“Ho tre classi quinte e due prime. Con le quinte riesco a esprimermi al meglio, ho la possibilità di dare origine ad attività che possono coinvolgere università e aziende. Una prima attività è stata quella di organizzare una giornata presso il Polo di San Giovanni a Teduccio, un polo tecnologico di eccellenza: oltre a esserci l’Università Federico II è un fiore all’occhiello del Sud perché prevede la presenza di numerose accademy. Queste fanno delle selezioni di persone e quindi organizzano corsi che spaziano dallo sviluppo di app alla formazione di studenti per lavorare in team e altro. Queste accademy le ho considerate perché sono delle opportunità per gli studenti. Sono un’opportunità incredibile per consentire a studenti appena diplomati di partecipare a dei bandi e a proseguire negli studi. Se superano le selezioni non solo acquisiscono una formazione specifica ma, volendo, possono anche proseguire o iniziare gli studi universitari. Partecipare a queste accademy non esclude che possano proseguire gli studi universitari. Molti ragazzi oggi sono indecisi sul cosa fare. Queste accademy intervengono in maniera ottimale perché consentono di formarsi su tecnologie di prim’ordine, di entrare in contatto con realtà aziendali, e nello stesso tempo, importantissimo, consentono di iniziare o mantenere i propri studi universitari Ho coinvolto i ragazzi delle classi quinte di indirizzo informatica e telecomunicazioni.”.

I ragazzi hanno così conosciuto il mondo del lavoro

“In una giornata siamo andati in visita presso un’accademy. Qui hanno presentato le competenze necessarie per potere essere assunti. Hanno visitato i laboratori, hanno potuto visitare gli uffici mentre le persone organizzavano il proprio lavoro. Questa è stata l’esperienza che li ha coinvolti con una realtà accademica. Gli studenti spesso non concepiscono quanto sia importante il lavoro in team. Spesso sono portati a lavorare in modo individuale, invece ho voluto far vedere loro con i propri occhi che nel mondo del lavoro è forte il lavoro di squadra. L’esperienza più bella è stata quella che ho condotto dei giornoi scorsi. Con l’apporto fondamentale della mia ex azienda, la Netcom Group, abbiamo organizzato una giornata nell’auditorium della scuola, dove l’azienda ha presentato i progetti sui quali è coinvolta. E’ stata bella perché dopo la presentazione un team di risorse umane dell’azienda ha fatto dei colloqui di lavoro one to one con studenti delle classi quinte: ognuno è stato sentito per un’eventuale assunzione, per valutare le soft skills e vagliare e valutare un’eventuale assunzione”.

Com’è andata?

“E’ andata benissimo. Questo ha soddisfatto uno degli obiettivi primari della dirigente, che ha più volte ripetuto a noi docenti che lei vuole insistere sul raggiungimento di una collaborazione più stretta possibile tra la scuola e le imprese perché lei ritiene questa collaborazione un asset fondamentale per incrementare la cultura delle life skills degli studenti. Riteneva che con questi colloqui si fosse realizzato questo obiettivo”.

Gli studenti sono rimasti soddisfatti?

“I ragazzi sono molto contenti e ciò che mi ha emozionato di più è che gli studenti si sono presentati con la giacca per sostenere questo colloquio: questo mi ha emozionato perché vuol dire che ci tenevano molto.

La sua esperienza pregressa nel settore privato avrà contato molto nel successo dell’iniziativa.

“Ho lavorato per dieci anni nelle aziende e ho creduto fortemente a quest’iniziativa per due motivi: prima di tutto per fare avere ai ragazzi un’opportunità lavorativa che di questi tempi non è banale. Ma il vero motivo è che credo fortemente che al di là di come andranno i colloqui la cosa che mi ha più spinto a fare questo evento è dare a tutti gli studenti la possibilità di svolgere il loro primo colloquio il prima possibile e soprattutto in un ambiente protetto, la scuola. Io ricordo il mio primo colloquio: lo ricordo con piacere, ma i giorni prima ero molto preoccupato e io volevo che per loro questo momento arrivasse il prima possibile e soprattutto a scuola. Il colloquio prima o poi lo dovranno sostenere nella vita e avendolo anticipato, tutto diventa più facile. In ogni caso, non ho mai visto aziende che mandano a scuola un team con sette persone a fare dei colloqui di lavoro. Un’altra cosa bella è che due studenti dell’anno scorso hanno presentato i loro curricula vitae e hanno superato le selezioni per iniziare la Python Academy”

Dopo la nostra precedente intervista lei purtroppo aveva ricevuto su Fb dei commenti quasi sprezzanti da parte dei colleghi. Hanno ironizzato soprattutto sul fatto che lei avesse lasciato il lavoro di prestigio nel privato per arrivare a scuola. Lei aveva puntato sui suoi sogni, loro non hanno evidentemente capito.

“Quei commenti negativi mi hanno dato più forza. Un altro sogno nel cassetto è quello di scrivere libri scolastici. Ci sto già lavorando per tutte le 12 materie che può insegnare un docente di informatica. Ho preparato per ogni programma scolastico un faldone dove sono raccolte con opportune integrazioni i contenuti dei libri di tutte le case editrici. Il tutto a beneficio degli studenti con cui li condivido e anche in futuro anche se può servire a qualche collega e in futuro il sogno di scrivere un libro. Ringrazio intanto il Professor Gelosio Ernani, capo del Dipartimento di Informatica, per avermi accompagnato sin dall’inizio in tutte le fasi organizzative. Ringrazio Filomena Russo, Mena Faraone, la Dirigente Giovanna Mugione, il vicepreside Domenico Divano, la Dsga Anita Auriemma e tutto il personale ATA, che mi hanno supportato e sopportato affinché tutto andasse per il verso giusto. Concludo dicendo con Argilla P. Bedford che “Si può insegnare a uno studente una lezione al giorno; ma se gli si insegna la curiosità, egli continuerà il processo di apprendimento finché vive”.

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