ANTICIPAZIONI
di Maurizio Bertera
La Casa lavora al modello che andrà oltre il Duster per dimensioni e fascia di mercato: un’importante evoluzione nella strategia del Gruppo Renault. Nuovi motori, anche ibridi, e un diverso linguaggio stilistico
Il momento d’oro di Dacia – brand del Gruppo Renault che nel 2021 ha venduto quasi 400 mila unità in Europa arrivando la 4 per cento di quota – si vede anche nell’attesa di un modello inedito. Il maxi-suv definito, per ora, Bigster sta scatenando i disegnatori di mezzo mondo (visto che siamo fermi al concept presentato nel 2021) e interessa fedeli come neofiti di Dacia, che per il 2022 attendono il restyling della Duster o sono attratti dalla Jogger, nuova monovolume sette posti. È proprio pensando a un numero alto di passeggeri che la Casa rumena pensa di lanciare sostanzialmente una maxi-Duster che all’apparire dei primi disegni è stata presentata come «spaziosa, robusta e pensata per strade polverose, l’essenza stessa di un veicolo a ruote alte con niente di più e niente di meno dell’essenziale». A creare ulteriore curiosità, il fatto che il «papà» del progetto – lo spagnolo Alejandro Mesonero-Romanos – è passato all’Alfa Romeo. Vero che non si stravolge mai una concept già mostrata, però facilmente il modello di serie non sarà identico.
Tocchi da fuoristrada
Dimensioni importanti – sarà lunga 460 cm – e interni generosi sono le caratteristiche messe in evidenza dalla Casa, insieme all’assenza di orpelli. «Niente finiture cromate o finto alluminio, la Bigster Concept è un veicolo genuino realizzato con principi genuini, come la scelta di utilizzare solo materie plastiche riciclate per tutti i pannelli protettivi esterni» sottolinea Dacia. In realtà, segna un cambio di linguaggio stilistico. Risulta piuttosto muscolosa e scolpita sulla parte frontale dove trova posto una mascherina a sviluppo orizzontale, che ospita il nuovo logo, ai lati della quale ci sono i fari con luci diurne a forma di “Y”. Sono inoltre presenti delle finte protezioni nella zona inferiore del paraurti e delle piccole prese d’aria. Il profilo laterale evidenzia i passaruota rivestiti in plastica grezza e le portiere dalla forma geometrica. Geometrie che proseguono anche al posteriore, caratterizzato da fanali a forma di “Y”, e da un grande spoiler. Non mancano altri particolari ispirati alle fuoristrada, come le barre sul tetto.
Una sola piattaforma
Dettagli tecnici più specifici non sono stati rivelati, è evidente però che il maxi-suv sarà basato sulla piattaforma CMF-B, condivisa con le Renault Clio, Captur, Arkana e la Nissan Juke. Per questo il motore principale della gamma – probabilmente senza diesel – dovrebbe essere il nuovo tre cilindri a benzina 1.2 Tce tra 120 e 160 Cv, come è facile pensare all’acquisizione delle soluzioni E-Tech di Renault. Più facilmente full hybrid piuttosto che plug-in per ragioni di costi. Né va dimenticata l’esperienza della Casa con le alimentazioni GPL dove è leader di mercato. In ogni caso, il Bigster rappresenta solo il primo passo delle nuove strategie elaborate dall’a.d. Luca De Meo per Dacia, che nel futuro sarà sempre più integrata con il marchio Lada della russa Avtovaz e dovrà migliorare efficienza e competitività, riducendo piattaforme (da quattro a una, la già citata Cmf-B) e carrozzerie (da 18 a 11). I piani prevedono il lancio di Bigster per il 2024.
16 marzo 2022 (modifica il 16 marzo 2022 | 11:39)
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, 2022-03-17 13:21:00, La Casa lavora al modello che andrà oltre il Duster per dimensioni e fascia di mercato: un’importante evoluzione nella strategia del Gruppo Renault. Nuovi motori, anche ibridi, e un diverso linguaggio stilistico , Maurizio Bertera
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