Dal ministro del Mare al ministro della Battigia

Dal ministro del Mare al ministro della Battigia

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politeia Mezzogiorno, 6 novembre 2022 – 08:49 Depone molto male sull’interesse per il Mezzogiorno di una maggioranza che ha preso il grosso dei suoi voti al Nord e non sembra avere molte idee sul Sud di Antonio Polito Esprimemmo da subito i nostri dubbi sul cosiddetto Ministero del Sud e del Mare. L’accoppiamento ci parve esotico (ricorda i Mari del Sud), ma pericolosamente tendente al folkloristico (basta che ce sta ‘o mare, che c’è rimasto ‘o sole…). Non immaginavamo però che, distribuendo le deleghe tra i ministeri, la nuova premier lo spolpasse così tanto da trasformarlo in un Ministero della Battigia, senza Mare e senza Sud. Infatti il controllo delle Capitanerie di Porto e della Guardia Costiera sono rimasti al Ministero delle Infrastrutture, perché Salvini ci tiene molto. Avendo piazzato Piantedosi al Viminale, poltrona che a lui era preclusa, vorrebbe ripetere le politiche anti-migratorie che lo fecero trionfare per un anno nei sondaggi, e che l’attuale ministro degli Interni ben conosce perché ai tempi era il suo capo di gabinetto. In questo quadro, le Capitanerie di Porto sono essenziali, perché hanno la gestione degli sbarchi. Il Mare è così uscito dall’orizzonte di Musumeci. Nel quale, comunque, già non c’era più neanche il Sud. Giorgia Meloni ha infatti voluto attribuire a Raffaele Fitto le deleghe relative ai fondi di coesione europei e a quelli del Pnrr, cioè a tutti gli investimenti disponibili per il Mezzogiorno. I fondi europei sono infatti gestiti dalle regioni, e quello che si chiamava il ministero della Coesione non aveva altro che una funzione di coordinamento. Adesso anche quella è emigrata verso un altro ministro di Fratelli d’Italia, di cui evidentemente la premier si fida, e anche a ragione vista la sua ormai lunga esperienza in Europa. In più, Giorgia Meloni ha deciso di creare anche due nuovi comitati interministeriali, che mettono cioè insieme le competenze di molti ministeri. E indovinate un po’: su quali temi questi due comitati decideranno? Sul Mare e sul Sud, manco a farlo apposta. Quello sul Mare, tra l’altro, sarà presieduto dalla premier in persona, non dal ministro del Mare. Sembra insomma confermato ciò che i maligni avevano scritto fin da subito. E cioè che il ministero a Nello Musumeci era stato più che altro una ricompensa per aver accettato di mettersi da parte nella battaglia per la successione a sé stesso come governatore della Sicilia. Ha fatto un solo mandato, perché gli alleati di centrodestra non lo rivolevano. E allora «promoveatur ut amoveatur»: è stato promosso per essere rimosso. Però il trattamento riservatogli, con lo scippo delle deleghe sul Mare e sul Sud, cioè sui due titoli del suo ministero, deve essere sembrato eccessivo anche alla presidente del Consiglio. La quale rimedierà dando a Musumeci la delega sui balneari. Che d’altra parte doveva per forza togliere alla neo-ministra del Turismo, perché si chiama Santanché ed è la proprietaria dello stabilimento balneare forse più famoso d’Italia. Il conflitto di interessi era insomma macroscopico, e in più si sono aggiunte voci di guai giudiziari per l’imprenditrice, che lei smentisce ma che fanno scrivere i giornali. Risultato: le spiagge vengono tolte al Turismo e date al Mare. Dunque fino alla battigia («bagnasciuga», nel celebre errore lessicale di Benito Mussolini, che voleva fermare lì gli angloamericani) il ministro del Mare non ha competenze. Dalla battigia in poi, cominciano le sue. E a smentita del fatto che il Mezzogiorno sia solo mare e spiagge, mentre invece è anche aree interne e appenniniche, perfino più bisognose di interventi urgenti per fermare lo spopolamento in corso e per rivitalizzare tradizione, produzione e cultura locali, al Ministero del Sud è finita la Protezione Civile: cioè in buona sostanza la gestione dei disastri e delle emergenze. Prima tra i quali nel nostro paese è il rischio sismico. Si sapeva che il nuovo governo di centrodestra sarebbe stato molto innovativo. Ma passare in pochi giorni dal Ministero del Mare e del Sud al Ministero della Battigia e dei Terremoti è davvero troppo. E depone molto male sull’interesse per il Mezzogiorno d’Italia di una maggioranza che ha preso il grosso dei suoi voti al Nord, e non sembra avere molte idee sul Sud. 6 novembre 2022 | 08:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-06 07:50:00, Depone molto male sull’interesse per il Mezzogiorno di una maggioranza che ha preso il grosso dei suoi voti al Nord e non sembra avere molte idee sul Sud,

Pietro Guerra

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