DallItalia agli Usa: lelenco dei paesi che fanno i tamponi anti Covid a chi arriva dalla Cina

DallItalia agli Usa: lelenco dei paesi che fanno i tamponi anti Covid a chi arriva dalla Cina

Spread the love

di Alessandra Muglia

Mentre la Ue prende tempo, Madrid segue Roma. l’India estende le restrizioni anche a chi arriva da Giappone, Hong Kong e Singapore. Tokyo e Seul limitano i voli da Pechino

Pechino reagisce alle restrizioni messe in atto da alcuni Paesi, tra cui l’Italia, sui viaggiatori provenienti dalla Cina. Le definisce discriminatorie e infondate, un’altra occasione per diffamarci. Il riferimento alla decisione di effettuare test anti Covid in aeroporto ai viaggiatori che arrivano dalla Cina. Provvedimenti presi nel timore che la proliferazione del virus in una popolazione non immunizzata – vaccinata con sieri poco efficaci e che non ha quasi avuto precedenti esposizioni al virus per la politica Zero covid portata avanti per tre anni e sospesa pochi giorni fa – possa portare nuove varianti. A preoccupare il fatto che Pechino non condivida informazioni sufficienti e credibili sull’andamento della pandemia: ieri ha riferito 5,5 mila nuovi casi e un morto. Ma con la fine dei test di massa e il restringimento dei criteri per ci che viene considerato come un decesso da Covid, si ritiene che quei numeri non riflettano pi la realt. Alcuni esperti stimano un milione di nuove infezioni al giorno e 9mila decessi quotidiani.

Negli Stati Uniti dal 5 gennaio

Gli Stati Uniti si apprestano a chiedere a quanti sbarcano dalla Cina di esibire un test negativo effettuato non pi di 48 ore prima della partenza. Ma la misura, annunciata mercoled scorso, scatter soltanto dal 5 gennaio. Nel Nordest del Paese diventata dominante in poco tempo la sottovariante di Omicron , XBB.1.5, probabilmente responsabile del balzo di contagi nell’ultima settimana.

Italia apripista

Il governo italiano stato il primo in Occidente a reintrodurre – mercoled scorso – l’obbligo del tampone rapido anti Covid per tutti i passeggeri in arrivo dalla Cina. Per loro lo scalo milanese di Malpensa aveva previsto il tampone facoltativo gi il 26 dicembre. Da ieri i test sono diventati obbligatori anche per i passeggeri arrivati in Italia dopo uno scalo. Chi risulter positivo verr posto in quarantena. Ma la linea cauta di Roma per ora non condivisa a livello Ue. Il ministro della Salute Orazio Schillaci aveva mandato una lettera alla Commissione per chiedere un raccordo sulle misure a livello europeo, richiesta per ora non accolta.

La Ue prende tempo

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ritiene ingiustificata per ora una verifica obbligatoria a livello europeo dei sintomi del Covid per i viaggiatori provenienti dalla Cina, dato che i livelli di immunit e di vaccinazione dei Paesi europei sono relativamente elevati. Le varianti che circolano in Cina sono quella che gi circolano nell’Ue e dunque dei controlli a livello di Unione europea non sono al momento ritenuti necessari.
L’Eliseo ha fatto sapere che la Francia intende agire in modo coordinato con gli altri Stati membri dell’Unione, come ha sempre fatto dall’inizio della crisi sanitaria quindi non introdurr alcuna restrizione in autonomia.
Per il governo tedesco l’attuale ondata di contagi Covid in Cina non costituisce un motivo sufficiente a imporre nuove misure in ingresso perch non ci sarebbero indizi di una nuova variante del virus pi pericolosa di quella che si sta propagando in Germania.

La Spagna segue l’italia

Segue la linea di Roma invece Madrid che chieder ai viaggiatori provenienti dalla Cina un test Covid-19 negativo o il certificato di vaccinazione completo. La ministra della Salute, Carolina Darias, annunciando la misura ha evidenziato che c’ una preoccupazione condivisa a livello internazionale e nazionale sull’evoluzione dei contagi in Cina e sulla difficolt di fare una valutazione corretta della situazione a causa delle scarse informazioni disponibili: c’ la preoccupazione che possano diffondersi nel Paese nuove varianti non controllate o diverse da quelle esistenti, ha detto.

In Giappone tampone e restrizioni sui voli

In Asia sono diversi i Paesi che si sono attivati. Oggi il Giappone ha iniziato a richiedere test anti Covid a tutti i passeggeri in arrivo dalla Cina. positivi verranno messi in quarantena per un massimo di sette giorni in strutture designate e i loro campioni sequenziati. Il governo di Tokyo sta gi affrontando un aumento record di casi e decessi (oltre 400 al giorno) nel Paese . I voli diretti tra Cina e Giappone saranno per ora limitati a quattro principali aeroporti giapponesi, hanno affermato funzionari governativi. I voli da Hong Kong e Macao potranno atterrare in altri tre aeroporti a condizione che non vi siano passeggeri che siano stati nella Cina continentale nei sette giorni precedenti il volo. Le autorit di Hong Kong hanno definito le restrizioni irragionevoli e hanno chiesto alle autorit giapponesi di ritirarle.

L’India estende le misure oltre la Cina

Il governo indiano ha annunciato che a partire da domenica i viaggiatori in provenienza da Cina (inclusa Hong Kong), Giappone, Corea del Sud, Singapore e Thailandia dovranno presentare un test anti Covid negativo per poter entrare nel Paese.

Sud corea, taiwan, thailandia

Oggi la Corea del Sud ha annunciato che dal 5 gennaio richieder ai viaggiatori provenienti dalla Cina di mostrare il tampone negativo. Da luned dovranno fare anche entro un giorno dall’arrivo in Corea del Sud anche il test molecolare. Seul limiter anche il numero di voli dalla Cina e i visti a breve termine per i cittadini cinesi, ad eccezione di quelli in visita per motivi diplomatici, affari essenziali o umanitari, almeno fino alla fine di febbraio.

30 dicembre 2022 (modifica il 30 dicembre 2022 | 11:33)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.