VENERDÌ 27 MAGGIO 2022
risponde Aldo Cazzullo
Caro Aldo,
mi sono fermato a un distributore in provincia di Bergamo per fare gasolio. Anche lì il gasolio costava un po’ di più della benzina. Andando a pagare ho chiesto al gestore il motivo; questa la sua risposta: «Sono diversi anni che faccio questo lavoro, ma è la prima volta che vedo una situazione come quella attuale. Non posso dirle il motivo, ma le dico che la benzina venduta oggi è stata acquistata un anno fa».Pura speculazione alle nostre spalle? Con la benzina salita oltre ai 2 euro, ricordo che il ministro Cingolani dichiarò pubblicamente che c’era in atto una scandalosa speculazione; orbene cosa è stato fatto contro chi l’ha provocata?
Gian Domenico Gaspari
Caro Gian Domenico,
Pubblico volentieri la sua testimonianza, una tra le molte che riceviamo ogni giorno. Tanti tra noi, me compreso, non hanno memoria di un aumento così repentino dei prezzi. L’altro giorno sono andato a pranzo in un ristorante romano che frequento abitualmente, dove si trovava pesce a prezzi corretti. Mi ha colpito vedere che il menu aveva una nuova veste grafica. Ma non era l’unica novità. I prezzi erano raddoppiati. Dove c’era scritto 5 ora è scritto 10, dov’era scritto 10 è scritto 20, dov’era scritto 20 è scritto 40. Mi direte: trova un altro ristorante. Ma per la benzina come facciamo? E per il gas? Per la pasta? Per il gelato? Non possiamo pensare di risolvere la questione addossando il costo della speculazione — sui carburanti e sul resto — allo Stato, quindi ai contribuenti onesti. Certo, sono aumentati i costi: materie prime, energia. Ma è evidente che sono aumentati di più i prezzi. Si va verso un sistema simile a quello della Russia anni 90, in cui solo una ristretta parte della popolazione si poteva permettere i consumi che in Occidente erano consentiti al ceto medio nel suo complesso. E coloro che se li possono permettere spesso sono quelli che non pagano le tasse; in effetti se ognuno di noi riuscisse a eluderle, le sue entrate raddoppierebbero. È un discorso basico, da uomo della strada. Ma dopo la pandemia e la guerra, l’impennata dei prezzi è un altro motivo di scoramento e di rarefazione della vita sociale.
LE ALTRE LETTERE DI OGGI
L’ingiustizia
«Noi, rimasti senza medici di famiglia, che facciamo?»
Da molti giorni ormai un consistente numero di abitanti di Treviglio, nella florida provincia bergamasca, è privo del medico di base per le dimissioni e il pensionamento di ben tre medici, finora non sostituiti. La situazione è incresciosa e genera giuste proteste ed indignazione: la salute è un diritto inalienabile dell’essere umano! Ne soffrono tutte le fasce d’età, in particolare gli anziani e le persone disabili. L’Ats trevigliese, inizialmente, ha invitato gli stessi pazienti a contattare i medici del territorio che potessero essere disponibili ad accoglierli, con risultati per lo più negativi e proteste degli stessi professionisti, subissati da continue richieste…Assurdo! Ora è stato attivato il servizio diurno della vecchia guardia medica, denominato Cad, solo per le prescrizioni dei medicinali (e non per altre prestazioni), previa prenotazione telefonica, in giorni ed orari prestabiliti, a un numero dedicato, che però risulta quasi sempre occupato o non disponibile. È una vergogna che, nella ricca , super organizzata Lombardia e nella florida provincia bergamasca, non si riesca a sanare questa situazione. Rivolgo quindi un intenso appello, insieme a tantissime altre persone, al senso di responsabilità di chi è preposto al funzionamento della sanità, chiedendo che questo problema si risolva nel più breve tempo possibile, senza andare «alle calende greche».
Daniela Carsana Treviglio (Bergamo)
-
VIOLENZA
«Ex compagno denunciato, prima udienza a novembre»
Una nonna spaventata
-
SUPPLENZE
«Assurdo non poter correggere un errore nella domanda»
Giovanna Vittoria Spagnuolo
-
BALNEARI
«Un settore da regolare già da molto tempo»
Rosa Ferrari
INVIATECI LE VOSTRE LETTERE
Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.
MARTEDI – IL CURRICULUM
Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino
MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO
Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai.
GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA
Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica
VENERDI -L’AMORE
Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita.
SABATO -L’ADDIO
Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno.
DOMENICA – LA STORIA
Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia.
LA FOTO DEL LETTORE
Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.
Inviateci le vostre foto su Instagram all’account @corriere
, 2022-05-26 22:40:00,
VENERDÌ 27 MAGGIO 2022
risponde Aldo Cazzullo
Caro Aldo,
mi sono fermato a un distributore in provincia di Bergamo per fare gasolio. Anche lì il gasolio costava un po’ di più della benzina. Andando a pagare ho chiesto al gestore il motivo; questa la sua risposta: «Sono diversi anni che faccio questo lavoro, ma è la prima volta che vedo una situazione come quella attuale. Non posso dirle il motivo, ma le dico che la benzina venduta oggi è stata acquistata un anno fa».Pura speculazione alle nostre spalle? Con la benzina salita oltre ai 2 euro, ricordo che il ministro Cingolani dichiarò pubblicamente che c’era in atto una scandalosa speculazione; orbene cosa è stato fatto contro chi l’ha provocata?
Gian Domenico Gaspari
Caro Gian Domenico,
Pubblico volentieri la sua testimonianza, una tra le molte che riceviamo ogni giorno. Tanti tra noi, me compreso, non hanno memoria di un aumento così repentino dei prezzi. L’altro giorno sono andato a pranzo in un ristorante romano che frequento abitualmente, dove si trovava pesce a prezzi corretti. Mi ha colpito vedere che il menu aveva una nuova veste grafica. Ma non era l’unica novità. I prezzi erano raddoppiati. Dove c’era scritto 5 ora è scritto 10, dov’era scritto 10 è scritto 20, dov’era scritto 20 è scritto 40. Mi direte: trova un altro ristorante. Ma per la benzina come facciamo? E per il gas? Per la pasta? Per il gelato? Non possiamo pensare di risolvere la questione addossando il costo della speculazione — sui carburanti e sul resto — allo Stato, quindi ai contribuenti onesti. Certo, sono aumentati i costi: materie prime, energia. Ma è evidente che sono aumentati di più i prezzi. Si va verso un sistema simile a quello della Russia anni 90, in cui solo una ristretta parte della popolazione si poteva permettere i consumi che in Occidente erano consentiti al ceto medio nel suo complesso. E coloro che se li possono permettere spesso sono quelli che non pagano le tasse; in effetti se ognuno di noi riuscisse a eluderle, le sue entrate raddoppierebbero. È un discorso basico, da uomo della strada. Ma dopo la pandemia e la guerra, l’impennata dei prezzi è un altro motivo di scoramento e di rarefazione della vita sociale.
LE ALTRE LETTERE DI OGGI
L’ingiustizia
«Noi, rimasti senza medici di famiglia, che facciamo?»
Da molti giorni ormai un consistente numero di abitanti di Treviglio, nella florida provincia bergamasca, è privo del medico di base per le dimissioni e il pensionamento di ben tre medici, finora non sostituiti. La situazione è incresciosa e genera giuste proteste ed indignazione: la salute è un diritto inalienabile dell’essere umano! Ne soffrono tutte le fasce d’età, in particolare gli anziani e le persone disabili. L’Ats trevigliese, inizialmente, ha invitato gli stessi pazienti a contattare i medici del territorio che potessero essere disponibili ad accoglierli, con risultati per lo più negativi e proteste degli stessi professionisti, subissati da continue richieste…Assurdo! Ora è stato attivato il servizio diurno della vecchia guardia medica, denominato Cad, solo per le prescrizioni dei medicinali (e non per altre prestazioni), previa prenotazione telefonica, in giorni ed orari prestabiliti, a un numero dedicato, che però risulta quasi sempre occupato o non disponibile. È una vergogna che, nella ricca , super organizzata Lombardia e nella florida provincia bergamasca, non si riesca a sanare questa situazione. Rivolgo quindi un intenso appello, insieme a tantissime altre persone, al senso di responsabilità di chi è preposto al funzionamento della sanità, chiedendo che questo problema si risolva nel più breve tempo possibile, senza andare «alle calende greche».
Daniela Carsana Treviglio (Bergamo)
-
VIOLENZA
«Ex compagno denunciato, prima udienza a novembre»
Una nonna spaventata
-
SUPPLENZE
«Assurdo non poter correggere un errore nella domanda»
Giovanna Vittoria Spagnuolo
-
BALNEARI
«Un settore da regolare già da molto tempo»
Rosa Ferrari
INVIATECI LE VOSTRE LETTERE
Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.
MARTEDI – IL CURRICULUM
Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino
MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO
Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai.
GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA
Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica
VENERDI -L’AMORE
Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita.
SABATO -L’ADDIO
Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno.
DOMENICA – LA STORIA
Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia.
LA FOTO DEL LETTORE
Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.
Inviateci le vostre foto su Instagram all’account @corriere
, Aldo Cazzullo