Damilano, addio al centrodestra: no alla deriva del populismo

Damilano, addio al centrodestra: no alla deriva del populismo

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di Gabriele GuccioneL’ex candidato sindaco del centrodestra esce dalla coalizione: «Deriva populista e profonda crisi d’identità politica e di leadership» Le frizioni del complicato rapporto con gli alleati erano emerse subito dopo la sconfitta elettorale. «I partiti sono stati pigri, non ci hanno creduto», si era sfogato a poche ore dalla chiusura delle urne, Paolo Damilano, l’imprenditore delle acque minerali su cui tutto il centrodestra era confluito nella speranza di strappare Torino al centrosinistra capitanato da Stefano Lo Russo. Sei mesi dopo quella delusione, l’ex aspirante primo cittadino compie lo strappo definitivo. Lui e la sua creatura politica, la lista «Torino bellissima», escono dalla coalizione, puntando il dito contro la «deriva populista» e la «profonda crisi di identità politica e di leadership» della Lega di Salvini (mai nominata) che per prima aveva creduto in quell’operazione civica e «che ora ne mina la credibilità». Di mezzo c’è il rapporto che unisce l’imprenditore torinese a Giancarlo Giorgetti, che in alcune circostanze ha sostenuto posizioni critiche nei confronti del leader leghista, e quindi la scadenza elettorale delle Politiche. Ma anche la necessità di preparare il terreno, in «autonomia», in vista dell’appuntamento con le urne che tra due anni deciderà la guida del Piemonte, dove il presidente Alberto Cirio non ha ancora sciolto la riserva su una sua eventuale ricandidatura. Damilano (che già aveva tentato di correre per la Regione ma non l’aveva spuntata sul rivale cuneese) potrebbe a quel punto rientrare in gioco nel ruolo di aggregatore delle forze liberali e moderate, portando in dote «Torino bellissima» a quel fronte centrista che va da Brugnaro a Bucci, da Toti a Calenda. Dalla sua, l’imprenditore ha il risultato ottenuto alle comunali torinesi: prima lista del centrodestra con l’11,86% e l’ambizione di poter crescere ancora. Durissimi gli ormai ex alleati: «Strano — attacca il numero uno piemontese della Lega, Riccardo Molinari — sentire certe parole da Damilano, che ha più volte manifestato interesse, anche in tempi recenti, ad avviare un percorso con noi. Del resto, la riconoscenza è sempre la virtù del giorno prima». 30 maggio 2022 (modifica il 30 maggio 2022 | 22:14) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-30 20:15:00, L’ex candidato sindaco del centrodestra esce dalla coalizione: «Deriva populista e profonda crisi d’identità politica e di leadership», Gabriele Guccione

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