Dani Alves, in carcere per violenza sessuale: non mangia, non ricorda il numero della moglie

Dani Alves, in carcere per violenza sessuale: non mangia, non ricorda il numero della moglie

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di Pierfrancesco Catucci

La stampa spagnola ricostruisce due notti difficili, tra pasti saltati, incontri con medico, psicologo e avvocato e tre versioni diverse di quanto successo nella notte tra il 30 e il 31 dicembre

Dani Alves ancora in carcere, nel settore riservato alle persone in custodia cautelare, dopo l’arresto di venerd mattina. Ha trascorso due notti, cercando di difendersi dall’accusa di molestia sessuale . Il gip non ha convalidato la richiesta di libert su cauzione formulata dalla difesa perch sussiste la possibilit di fuga, anche alla luce delle sue possibilit economiche. Alves ha infatti il doppio passaporto brasiliano e spagnolo e, in caso di trasferimento in Brasile, la Spagna non avrebbe con il Paese sudamericano un accordo di estradizione. In pi, il calciatore ha anche la residenza in Messico (nonostante il Pumas lo abbia licenziato subito dopo l’arresto).

Le prime due notti in carcere

La stampa spagnola ricostruisce le prime due notti del brasiliano ex Juventus nel carcere di Brians (a 40 km a Nord di Barcellona). Marca e Sport raccontano di un giocatore che ha cenato a fatica e che ha ricevuto le visite di un avvocato, un medico e uno psicologo. Era relativamente calmo, scrivono, ma anche emotivamente provato e poco loquace. Il quotidiano catalano La Vanguardia aggiunge che non sarebbe nemmeno riuscito a fare la telefonata a cui avrebbe avuto diritto perch non ricordava a memoria il numero di cellulare di nessuno. La detenzione dovrebbe durare ancora qualche mese, almeno fino al processo.

Le tre ricostruzioni discordanti

L’esterno avrebbe fornito tre versioni discordanti nel tentativo di ricostruire quanto accaduto la notte tra il 30 e 31 dicembre nella discoteca Sutton di Barcellona. Secondo la vittima, il giocatore l’avrebbe costretta ad entrare in un bagno situato in un priv del locale. Dani Alves conferma di essere stato l, ma solo per poco tempo e nega l’aggressione. Il giudice istruttore, per, ritiene che il suo racconto vada in contraddizione con le prove raccolte dai Mossos, che hanno interrogato diversi testimoni, tra cui il personale di sicurezza della discoteca, raccolto diversi campioni biologici dalla toilette in cui si sarebbe consumata la violenza e visionato i filmati delle telecamere di sicurezza. Secondo il telegiornale del canale catalano TV3 Dani Alves avrebbe raccontato in una prima versione di non conoscere la ragazza, poi di averla vista ma che non sarebbe successo nulla, infine che sarebbe stata lei a saltargli addosso.

Il licenziamento dal Pumas

Immediatamente dopo l’arresto arrivata la rescissione unilaterale del contratto da parte dei Pumas, il club di Citt del Messico che lo aveva accolto a luglio. Il presidente della societ Leopoldo Silva ha ribadito che il Pumas un’istituzione che promuove il rispetto, l’integrit, la dignit e il comportamento professionale dentro e fuori dal campo dei suoi giocatori e delle sue giocatrici che devono essere un modello in Messico e in qualsiasi parte del mondo. Non possiamo permettere che il comportamento di qualsiasi persona possa minare questa filosofia di lavoro.

L’appello della moglie

Fuori dal carcere, la moglie Joana Sanz continua a difendere il marito da ogni accusa (Lo conosco, so bene chi ) e chiede rispetto per la propria privacy, a maggior ragione in un momento come questo, con l’arresto del marito arrivato pochi giorni dopo la morte della mamma: Chiedo ai giornalisti fuori casa di rispettare la mia privacy in questo momento. Mia madre morta una settimana fa. Ho appena iniziato a pensare che se ne sia andata per evitare di essere tormentata dalla situazione di mio marito. Ho perso i due pilastri della mia vita, abbiate un po’ di empatia, invece di cercare notizie nel dolore degli altri.

22 gennaio 2023 (modifica il 22 gennaio 2023 | 21:07)

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