Danil, in fuga  dalla guerra: la rete di aiuti lo cura  e ora  è tornato a casa

Danil, in fuga dalla guerra: la rete di aiuti lo cura e ora è tornato a casa

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di Rosella Redaelli

Il ragazzo ucraino aveva bisogno di operazioni al cuore e al volto. L’avvocato Clara Caravaggi racconta la catena di aiuti dalla Nostra Famiglia alla Don Gnocchi per salvarlo. Ora tornato a casa

Mi tremavano le gambe quando mi sono trovata a firmare il consenso informato per Danil, ma del resto per lui quello era l’intervento al cuore salvavita che non aveva potuto fare in Ucraina a causa della guerra. A parlare Clara Caravaggi, avvocato milanese, sposata, due figli e tutore volontario per il Tribunale dei Minori. Lo scorso maggio il giudice ha scelto lei come tutore legale di Danil, 15 anni, ucraino, una paralisi cerebrale che lo ha costretto in sedia a rotelle e ha causato un forte ritardo cognitivo. scappato dalle bombe per potersi operare per una cardiopatia complessa: la tetralogia di Fallot.

Il viaggio della speranza Danil l’ha fatto con Daria, una giovane ucraina anche lei in fuga dalla guerra e con il desiderio di studiare in Italia. Il ragazzo infatti non ha mai conosciuto suo padre mentre la madre, che ha altri quattro figli di cui un altro disabile, lei stessa seguita dai servizi sociali. Una situazione complessa di cui oggi l’avvocato Caravaggi pu parlare in modo pi sereno soprattutto per ringraziare la catena di solidariet che si stretta intorno a questo ragazzo sfortunato. La prima volta che ho visto Danil ho visto un ragazzo arrabbiato con il mondo – racconta Caravaggi – se ne stava rannicchiato su una carrozzina non adatta a lui, non parlava, faceva fatica a respirare. Oggi invece la fotografia di Danil che tiene sul cellulare quella di un ragazzo che ha ritrovato il sorriso e che ripartito verso l’Ucraina molto pi forte, lasciando un profondo ricordo in tutti coloro che lo hanno incontrato.

La catena di solidariet parte dall’ospedale del Gruppo San Donato dove Danil stato subito ricoverato e operato il 26 maggio da Alessandro Giamberti, primario della Cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale milanese. Dopo l’intervento ci sono stati i giorni in terapia Intensiva e finalmente la degenza in reparto dove viene affiancato da personale ucraino. dimesso l’11 agosto e per lui si aprono le porte del centro di riabilitazione La Nostra Famiglia di Bosisio Parini (Lecco). Qui ci si rende subito conto che Danil ha bisogno di avere accanto a s qualcuno che parli la sua lingua, che lo faccia sentire meno solo. Anche in questo caso il suo tutore a trovare una soluzione: Tramite la mia socia in studio, Stefania Pattarini, ho l’appoggio del Rotary di Saronno che raccoglie 9500 euro perch Danil possa continuare a essere seguito nei fine settimana dalla stessa Daria con cui ha viaggiato e che per lui rappresenta il legame con la sua terra e negli altri giorni da Olena, una donna ucraina che si affeziona subito a lui, gli porta i vestiti dei nipoti, gli prepara la zuppa tipica di cui ha nostalgia.

L’ultimo tassello

Ora che il problema al cuore superato si pensa anche ad altro: Danil sottoposto ad un intervento maxillo facciale al Sant’Anna di Como perch ritrovi il sorriso. Gli vengono tolti e sostituiti sei denti irrecuperabili, spiega Caravaggi. Ci si occupa anche della sua scoliosi e per un momento si pensato anche a un nuovo intervento, ma non c’ la possibilit che possa riuscire a camminare. A questo punto – spiega l’avvocato che stata la vice mamma di Danil – sentito il parere dei medici abbiamo pensato a un corsetto e a una carrozzina studiata per lui in modo che potesse assumere una posizione pi dritta. L’ultimo tassello di questa catena di solidariet rappresentato dall’incontro con la Fondazione Don Gnocchi che in Ucraina ha avviato da alcuni anni una collaborazione con la Casa della Misericordia di Chortkiv, nella regione sudoccidentale del Paese, e accoglie minori affetti da rachitismo, disturbi dello spettro autistico, sindrome di Down, paralisi cerebrali infantili, ritardi nello sviluppo psico-fisico, disabilit mentale. Abbiamo pensato a lungo se tenere Danil in Italia – conclude il suo tutore legale – ma abbiamo visto in lui tanta voglia di tornare. In fondo in Ucraina ha quattro fratelli e il suo pensiero pi frequente era per la mamma: devo prendere un regalo per mia mamma, ripeteva.

Cos Danil il 5 novembre scorso salito su un aereo dall’aeroporto di Bergamo con il personale messo a disposizione dalla Croce Rossa Italiana diretto in Romania e quindi a Chortikiv. Con lui c’era Daria che gli stata sempre accanto durante questo lungo soggiorno e che ancora oggi invia notizie a tutti coloro che si sono occupati di Danil in Italia. Quel suo sorriso sull’aereo mi si stampato nel cuore – conclude l’avvocato – e quando penso a Danil penso che esistano davvero il bene e la speranza. E che la guerra, che significa morte e distruzione, per Danil stata invece l’occasione per trovare vita, amore e quei trattamenti che nel suo Paese non avrebbe mai avuto.

17 dicembre 2022 (modifica il 17 dicembre 2022 | 00:13)

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, 2022-12-16 23:13:00, Il ragazzo ucraino aveva bisogno di operazioni al cuore e al volto. L’avvocato Clara Caravaggi racconta la catena di aiuti dalla Nostra Famiglia alla Don Gnocchi per salvarlo. Ora è tornato a casa, Rosella Redaelli

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