Il Segretario generale della UIL Scuola Rua è fortemente soddisfatto di avere abbondantemente superato, con le 80 mila firme raccolte contro la riforma costituzionale dell’autonomia differenziata, gli obiettivi iniziali che il sindacato si era posto. Ai nostri microfoni, Giuseppe D’Aprile, ci spiega che adesso, dopo questo fiume di firme e dopo la loro consegna in Senato, si aprirà una fase tutta politica per scongiurare il progetto di regionalizzazione della scuola statale nazionale.
Come emerge da un comunicato Ansa del 10 maggio 2023, D’Aprile, Segretario generale della Uil Scuola Rua, commenta con grande soddisfazione l’entità del risultato della raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare contro l’autonomia differenziata.
“In questi mesi ci siamo mobilitati per la scuola nazionale, come abbiamo fatto sempre, attraverso assemblee, incontri e convegni. Il risultato è sotto gli occhi di tutti e dimostra che il personale della scuola è unito e pronto a battersi in ciò in cui crede – aggiunge D’Aprile – Ora, è necessario che il mondo politico batta un colpo, è il momento della verità. Chi non è d’accordo con il disegno di legge Calderoli deve dirlo chiaramente e mostrare una partecipazione reale e convincente.
I lavoratori della scuola muovono milioni di voti
Il milione e 200mila lavoratori della scuola, che – evidenzia D’Aprile – sono anche elettori e sono coloro che la conoscono e la fanno funzionare tutti i giorni con dedizione e professionalità, hanno il diritto di conoscere quali forze politiche sosterranno il sistema di istruzione statale e nazionale. Lo Stato – prosegue – deve mantenere un ruolo centrale nell’istruzione attraverso un modello che sia garanzia di laicità, gratuità e pluralismo che contribuisca a mantenere alto il livello qualitativo dell’istruzione, che rappresenta uno dei principali fattori di crescita economica e sociale di qualsiasi Paese”.
L’importanza del tema della scuola nazionale
Il sindacato non agisce a singhiozzo, specifica il Segretario generale della UIL Scuola, ma in coerenza con i principi che lo contraddistinguono. Nel nostro caso continueremo a difendere la scuola statale e nazionale. Una scuola che unisce il paese e non lo divide, una scuola sicura che valorizzi il lavoro del personale.
Per Giuseppe D’Aprile il tema della scuola nazionale è molto ampio e complesso e riguarda non solo il contratto ma
l’organizzazione didattica, il reclutamento, gli stipendi, la programmazione dell’offerta formativa e i percorsi di alternanza scuola-lavoro.
Solo alcuni esempi che motivano le nostre scelte che vanno avanti nel tempo e da tempo.
Occorre comprendere quanto la scuola è collegata con il passo del Paese. Soltanto quando c’è scambio e sostegno reciproco tra scuola e società si aprono stagioni di progresso.
Ecco noi vogliamo preparare questo tipo di futuro e lo vogliamo fare attraverso la scuola nazionale, la scuola del paese.
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