Pd, Dario Nardella non scende in campo ma si «candida»a mediatore

Pd, Dario Nardella non scende in campo ma si «candida»a mediatore

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politica 28 novembre 2022 – 09:23 Una scelta, quella di restare sull’uscio, che il sindaco di Firenze rivendica ancora una volta dal palco romano di “Idea Pd. Una nuova comunità democratica”, la convention che si è svolta questa al cinema “Quattro fontane” a Roma di Giorgio Bernardini Per Dario Nardella non è il momento della discesa in campo alla guida del Pd, né quello in cui decidere eventualmente con chi stare. Una scelta, quella di restare sull’uscio, che il sindaco di Firenze rivendica ancora una volta dal palco romano di “Idea Pd. Una nuova comunità democratica”, la convention che si è svolta questa mattina al cinema “Quattro fontane” a Roma. Circa 250 persone in sala, moltissimi nardelliani di Firenze – dal capoluogo è stato anche organizzato un pullman con 50 persone –, diversi amministratori (soprattutto dalle città del Sud), qualche sentinella dei due principali candidati alla segreteria: Stefano Bonaccini ed Elly Schlein. Alla fine fa due proposte per entrare nell’orizzonte programmatico del partito del futuro: un referendum per abolire la legge elettorale attuale e favorirne una che ripristini esclusivamente le preferenze, una riforma delle autonomie locali. Nardella inaugura l’appuntamento dando il senso dell’iniziativa. E utilizza tre metafore per uscire dallo schema delle fazioni nel partito. La nuova casa dem, per il sindaco, deve esser come quella dei «tre porcellini”: ci vorrà di più per costruirla ma “nonostante ci prendano in giro sarà più resistente». Al traguardo del rinnovamento si arriverà per Nardella dopo «una maratona da correre per arrivare al nuovo congresso (proprio come quella che ha inaugurato stamane nella sua città prima di partire per la capitale); e infine con “l’aria fresca” da far entrare nel palazzo, che si deve aprire alla partecipazione senza appartenenze». Nello schema delle correnti che tutti dicono di voler superare c’è un solo big nazionale in sala: è Giuseppe Provenzano, legato ad Andrea Orlando e all’area di sinistra dell’attuale partito. L’ex ministro non interviene, ma siede accanto a Marco Furfaro, deputato toscano che è certamente una delle personalità più vicine a Elly Schlein. Ma non c’è squilibrio per Nardella, dato che fra gli interventi, invece, c’è quello in collegamento del colonnello dell’altro contendente, Stefano Bonaccini: è il deputato riminese Andrea Gnassi. Ironie in sala sul fatto che il suo discorso sia stato interrotto da un disguido tecnico, ma si tratta solo di battute che la dicono lunga sul clima di attesa e incertezza sull’esito del posizionamento di Nardella. «Tra pochi giorni una decisione andrà presa – spiega lui una volta finito l’evento, ma – ancora il quadro è in piena evoluzione». Il sindaco incassa anche l’intervento in collegamento di due sindaci strategici: quello di Pesaro Matteo Ricci – anche lui in campo – e quello di Prato Matteo Biffoni, che con la sua comunità alle spalle nell’inquadratura strappa l’applauso del pubblico alla richiesta di «un congresso che non sia ordinario». Prima di loro hanno detto la loro i sindaci annunciati, tranne quello di Napoli evidentemente alle prese con problemi di forza maggiore (la tragedia di Ischia, a cui Nardella ha dedicato un passaggio del su discorso).Hanno parlato tra gli altri il primo cittadino di Bologna Matteo Lepore e il presidente della Puglia Michele Emiliano, oltre ad Alessio Pascucci, sindaco Cerveteri (Italia in Comune), che suscitato l’entusiasmo maggiore della convention con una serie di riflessioni sull’apporto del civismo nella politica nazionale. Tra i professionisti applausi per Stefano Mancuso e Massimiliano Fuksas. Al termine della convention Nardella sale sul palco e fa due proposte: «Una riforma complessiva delle autonomie locali, perché dobbiamo dire quale ente fa che cosa, con competenze specifiche, partendo dall’articolo 5 della Costituzione». Infine il passaggio sulle regole del gioco per le elezioni: «Dobbiamo avere il coraggio di dire che la legge elettorale è causa di degenerazione della nostra politica, non si possono tollerare le liste bloccate e leader politici si candidino nei loro territori». Il sindaco di Firenze ha infine annunciato che nei prossimi giorni ci sarà un «momento di restituzione delle idee raccolte». Sarà quello il giorno in cui sceglierà come convogliare la sua battaglia degli ultimi mesi? 28 novembre 2022 | 09:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-28 10:25:00, Una scelta, quella di restare sull’uscio, che il sindaco di Firenze rivendica ancora una volta dal palco romano di “Idea Pd. Una nuova comunità democratica”, la convention che si è svolta questa al cinema “Quattro fontane” a Roma,

Pietro Guerra

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